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Pronta la nuova generazione Captur: punta tutto sull’ibrido

Il restyling del fortunato modello Renault cerca di potenziare l’appeal di un modello tanto importante nel settore ibrido per i francesi quanto lo sarà R5 tra le elettriche pure

Il restyling di Captur riguarda il modello ibrido convenzionale probabilmente più importante di tutta la gamma Renault: è infatti un settore che sta marciando al galoppo in tutti i maggiori mercati occidentali, inclusa l’Italia refrattaria alle prese di corrente sulle auto.

Il crossover tascabile francese è forse tanto importante per il settore delle ibride quanto la citycar R5 presentata lo scorso febbraio è destinata ad esserlo per le elettriche pure, pur con tante differenze tra i due veicoli.

Il rinnovato Captur è infatti fondamentale per il futuro di un modello davvero ben ricevuto dal pubblico dal suo lancio nel 2019. Il restyling ha il compito delicato di non far sfumare quel gradimento. Forse per questo il facelift sul Captur si è concentrato soprattutto su una parte del suo design senza portare rivoluzioni altrove, miscelando un muso più spigoloso con forme più arrotondate dietro e ai lati.

Il Captur 2 viene quindi aggiornato dopo quasi cinque anni di servizio con un muso molto diverso e che adotta la cifra estetica che appartiene al designer Gilles Vidal e che si è vista davvero all’opera per la prima volta nel lancio dello Scénic al 100% elettrico.

La nuova calandra è in due parti con la parte superiore a fondo nero che forma una fascia tra i fari, mentre la parte inferiore è in tinta con la carrozzeria. Le prese d’aria sono ben separate dalla griglia e dalla fanaleria che conferma la nuova firma luminosa coi due “mezzi diamanti” su ciascun lato.

L’ibrido ha esordito nel Captur nel 2020 come plug-in, da poco meno di un anno archiviato, a cui è poi seguito l’ibrido convenzionale, e questa volta la novità sarà l’arrivo di una versione Esprit Alpine, che sostituisce la sportiva RS Line: la si riconoscerà dalla lama verniciata di grigio nello scudo e dai nuovi grandi cerchi da 19 pollici. Negli interni avrà inserti blu sul cruscotto e sulle cinture, pedaliera rivestita in alluminio e filetti tricolori sui sedili in eco-pelle.

Negli interni le novità sono da cercare con la lente di ingrandimento, perché non c’è una trasformazione radicale ma piuttosto la novità di un touch screen più grande sulle versioni di fascia alta, che in formato verticale passa da 9,3 a 10,4 pollici.

Captur seconda generazione adotta il sistema multimediale Open R Link e quindi servizi Google integrati basati sulla tecnologia di bordo con Android Automotive 12, una novità mondiale assoluta per il Segmento B e che comprende la funzione mappe per la navigazione e con interfaccia è personalizzabile.

A sinistra del volante appare un pulsante chiamato My Safety Switch che consente di attivare o disattivare in un solo gesto le preferenze di diversi aiuti alla guida, le cui impostazioni si inseriscono via touch screen. E a proposito di tecnologia, la guida assistita di Livello 2 sarà integrata ai dati di geolocalizzazione, consentendo al veicolo di anticipare il tragitto.

La Captur (prodotta in Spagna, a Valladolid) conserva il sedile posteriore che scorre di 16 centimetri, il che consente maggiore spazio per le gambe, prezioso in un veicolo di questo segmento, o volume del bagagliaio. Da ricordare che essendo la versione ibrida dotata di batteria a bordo, il volume del bagagliaio si riduce variando da 326 a 440 dm3, contro i 422-536 dm3 nel modello ICE.

Sotto il cofano, nessuno sconvolgimento. La stella è il semplice motore ibrido, che piace a oltre un terzo dei clienti, per la precisione il 41%. La scheda tecnica della E-Tech “full hybrid” non cambia con un propulsore 1,6 litri a benzina, associata a due motori elettrici, uno dei quali è un avviatore ad alta tensione, e la potenza disponibile sarà di 145 cavalli.

La batteria è da 1,2 kWh. Renault promette una riduzione fino al 40% dei consumi urbani. Stiamo iniziando a conoscere bene questo motore, si è dimostrato efficace in termini di efficienza. C’è una funzione opzionale di guida predittiva ibrida, col GPS aiuta l’auto a ottimizzare in anticipo l’uso dell’energia elettrica, in modo da privilegiarla il più possibile. Se la scheda tecnica non cambia, Renault segnala comunque un piccolo miglioramento delle emissioni di CO2, ora annunciate a partire da 105 g/km.

Durante il restyling, la versione ibrida ha ricevuto nuovi ammortizzatori, mentre lo sterzo è stato ricalibrato. Il marchio promette quindi una dinamica più controllata e quindi gradevole. Captur fa ancora a meno della trazione integrale, ma offre la funzione Extended Grip, concepita per un controllo avanzato della trazione in situazioni particolari a bassa aderenza caratterizzate da neve o fango.

Renault non ha ancora reso pubblici i prezzi di questo nuovo Captur. Ma non manca molto, visto che gli ordini dovrebbero aprire questo stesso mese e il crossover con cui Renault vuole essere protagonista nelle vendite di modelli ibridi non si farà attendere molto a lungo nei saloni, con arrivo previsto prima della piena estate.

credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia