ECONOMIA CIRCOLARE

Scatta il regolamento UE sulle batterie: avranno anche il «passaporto»

Da ieri attraverso fasi successive entra in vigore la nuova legge studiata per avere batterie più sostenibili e sicure che sostengano il passaggio a un’economia circolare in Europa

Il 18 febbraio è una data importante per la manifattura continentale, perché da ieri ha iniziato a produrre effetti il “regolamento sulle batterie” (Regolamento 2023/1542) dell’Unione Europea. Era stato approvato a luglio 2023 con l’obiettivo di creare una legislazione armonizzata per la sostenibilità e la sicurezza delle batterie, settore determinante per la transizione della nostra industria e per la sostenibilità dell’economia attuale e soprattutto futura.

Man mano che i veicoli elettrici o elettrificati iniziano a diffondersi in modo più sostanziale, diventa sempre più determinante prepararsi in anticipo allo spreco di risorse e agli effetti sull’ambiente che la filiera delle batterie, la loro manifattura e il loro giungere a fine vita comporta. Il Regolamento 2023/1542 introduce modifiche e requisiti significativi volti a migliorare la sostenibilità e la sicurezza delle batterie e dei prodotti da esse alimentati.

Secondo il nuovo regolamento, è obbligatorio comunicare l’impronta di carbonio. Un valore che si riferisce alla quantità totale di gas serra generati secondo parametri LCA, ovvero misurati nell’intero processo di produzione e consumo così come si applicheranno alla raccolta obbligatoria e riciclo delle batterie esauste.

E prevista anche la due diligence sulla catena di approvvigionamento: si tratta di un aspetto che molti gruppi auto e dell’industria in generale hanno sempre più presente e che appare sempre più determinante nel far prendere forma alle scelte dei vertici di un’impresa dei settori toccati dal regolamento.

Un buon esempio da cui si deduce in modo trasparente quale sia la bussola che seguono gli odierni manager di una fabbrica di batterie è quello della scelta della sede tedesca per una Gigafactory Northvolt: l’area prescelta è stata quella del rurale Schleswig-Holstein, dove è assicurata la abbondante disponibilità di energia eolica che abbassa l’impronta di carboni delle celle che lassù saranno prodotte.

Col nuovo regolamento sono introdotte specifiche categorie di batterie, tra cui batterie portatili, industriali, automobilistiche, per veicoli elettrici e per mezzi di trasporto leggeri (LMT). Ogni categoria ha requisiti e regolamenti specifici. Le piccole batterie degli smartphone dovranno essere progettate in modo tale che i consumatori possano rimuoverle e sostituirle facilmente, cosa oggi non scontata, mentre le batterie dei veicoli o industriali dovrebbero essere facilmente rimovibili e sostituibili da parte di professionisti preparati, il tutto a partire dal 2027.

Dal prossimo 18 agosto 2024, i produttori saranno tenuti ad apporre sulle batterie la marcatura CE, molto nota finora soprattutto ai genitori che volevano accertarsi della sicurezza dei giocattoli affidati ai bambini ma non limitata a questo ambito, prima di immetterle sul mercato. La marcatura CE indica la conformità ai requisiti di sicurezza, salute e protezione ambientale dell’UE.

A partire dal 18 febbraio 2027, le batterie di LMT, dei veicoli passeggeri elettrici ed industriali con una capacità superiore a 2 kWh devono essere registrate elettronicamente con un passaporto digitale recante un codice QR identificativo oltre alla marcatura CE. Questo passaporto includerà informazioni specifiche sulle batterie e sui loro requisiti di sostenibilità, fornendo dati sulle istruzioni per la manipolazione delle batterie e sullo stato di salute agli operatori del riciclaggio e agli sforzi di riutilizzo.

Particolarmente importante in ottica di economia circolare e a medio termine di sicurezza e indipendenza del Vecchio Continente nell’approvvigionamento di materie prime critiche saranno gli obiettivi di riciclo e recupero dei materiali: il regolamento delle batterie prevede che si applicheranno a partire dal 31 dicembre 2027.

L’UE ha fissato quote percentuali minime di riciclo delle materie prime per le batterie da applicare a partire dal 2031: 16% di cobalto, 6% litio, 85% piombo e 6% nichel. Nel 2036, questa percentuale sarà portata al 26% di cobalto, al 12% di litio, all’85% di piombo e al 15% di nichel. Inoltre, per incentivare il riciclo delle batterie esauste, ci si è posti l’obiettivo di estrarre il 50% di litio e il 90% ciascuno di cobalto, rame, piombo e nichel dalle batterie esauste trattate dalle aziende specializzate entro il 2027.

credito foto di apertura: ufficio stampa Mercedes-Benz Group