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Ecco Citroën E-C3: sarà la «citycar» elettrica a meno di €25.000

La nuova 2 CV avrà un prezzo vicino a quello della Dacia Spring e ben prima dell’approdo nelle concessionarie, previsto nel secondo semestre 2024, fa già parlare di sé

Pochi giorni dopo aver festeggiato il 75° anniversario della 2 CV è di nuovo festa per quella che dovrebbe esserne considerata l’erede: E-C3, versione al 100% elettrica su cui in occasione del lancio Citroën ha concentrato la maggior parte della sua comunicazione iniziale.

Perché questa volta non si tratta tanto di rendere omaggio a un’icona, quanto di guardare al futuro svelando la versione europea della C3, con una quarta generazione che avrà nella versione decisiva, proprio la full electric con listino a partire da €23.900, ovvero quello di un modello davvero accessibile che finora si dava per scontato realizzabile solo dai cinesi. Finora.

Certo, a prima vista, non è scontato trovare somiglianze tra la Citroën 2 CV ed E-C3: ma se si guarda oltre la forma alla funzione resta l’obiettivo comune di democratizzare l’accesso all’auto. Dopotutto sembra che il film del 2001 che si chiamava “Alla rivoluzione sulla due cavalli” avesse qualcosa di lungimirante, anche se non scommetteremmo che il regista Maurizio Sciarra farà un seguito… sulla E-C3.

Ma qualche motivo in più per girarlo lo avrà quando, in un secondo momento, dopo la versione attuale costruita in Slovacchia arriverà la variante a meno di €20.000 (con autonomia meno generosa), forse con produzione in India (o magari in Marocco, visto che lì si costruiranno in futuro le economiche batterie LFP).

Come la omonima vettura convenzionale venduta in India e Sud America dall’estate 2022, la citycar appena svelata adotta una silhouette in cui dominano gli spigoli, il che non è una sorpresa dopo che la marca francese aveva presentato il concept Oli che tutti immaginavamo essere un antipasto della cifra delle future auto da città della casa dei chevron.

Ma nonostante le apparenze, la versione per la Vecchia Europa non condivide alcun elemento della carrozzeria con la sua controparte rivolta ai mercati emergenti, piuttosto guardando davanti inaugura un volto al 100% nuovo che riprende proprio i tratti di Oli.

E il nuovo logo del marchio si trova qui al centro di una sottile griglia nera che collega due fari a forma di morsetto. In precedenza vistoso, il motivo a spina di pesce è diventato più discreto. È necessario osservare la maglia delle prese d’aria per individuarla.

Anche la parte posteriore appare spigolosa, quasi cubica, col portellone posteriore molto verticale circondato da due grandi luci che hanno una firma luminosa a forma di C. Come nella parte anteriore, c’è una striscia nera tra questi fari. Mentre il paraurti in plastica nera molto spessa e la sua piastra paramotore in look alluminio contribuiscono a dare più sportività al tutto. Parafanghi, i bilancieri e le barre sul tetto, di serie a partire dal secondo allestimento Plus, confermano questa volontà di affacciarsi al mondo dei SUV.

La E-C3 è solo leggermente più lunga e più larga della Citroën che l’ha preceduta nello stesso segmento ma molto più alta. Le dimensioni restano però adeguate all’impiego predominante: quello urbano. La nuova elettrica è lunga 4,01 metri, e anche passo e larghezza aumentano di un centimetro, rispettivamente a 2,54 e 1,76 metri. Questa Citroën è più corta 9 cm rispetto alla Dacia Spring e anche qualche centimetro meno di Clio, E-208 o Polo.

Al livello del tetto questa citycar ora misura addirittura 1,58 metri, non solo 9 centimetri più di prima, ma al pari di quanto si trova nella scheda tecnica di Renault Scenic E-Tech. L’altezza da terra sarà 16,3 centimetri: meno sull’elettrica rispetto alle varianti ibride, per lo spessore dovuto alla batteria nel pianale.

Negli interni i designer della casa transalpina hanno deciso di superare in minimalismo persino la scuola-Tesla che è tutto dire, decidendo non come poteva essere la scorciatoia scontata di elaborare l’i-cockpit dei “cugini” Peugeot, ma invece di liberarsi (quasi) della strumentazione.

Le informazioni essenziali vengono proiettate su una fascia sottile nera alla base del parabrezza, una sorta di via di mezzo tra la strumentazione digitale e l’head-up display, in un risultato che ricorda un po’ anche la primissima Twingo (uscita 30 anni fa…).

Il touchscreen centrale da 10″ è di serie solo a partire dal secondo livello di allestimento. Rimane facoltativo sull’entry level. Gestisce un nuovo sistema multimediale abbastanza semplice, piuttosto intuitivo e che non esagera con le funzionalità. Quanto alla sua usabilità bisognerà attendere le prove su strada o i porte aperte nelle concessionarie per valutarlo.

Con la nuova E-C3 appare C-Zen lounge, un abitacolo innovativo, spazioso e ben equipaggiato che, come ci si può aspettare da Citroën, reinventa la plancia tradizionale (credito foto: ufficio stampa Stellantis)

Nell’abitacolo non sfugge al primo sguardo la mini-leva del cambio che ormai è onnipresente in casa Stellantis. I sedili “Advanced Comfort”, invece, offrono una posizione di guida leggermente superiore alla media e puntano soprattutto sulla morbidezza. Questi sedili potranno anche essere riscaldati, con una opzione disponibile, così come il volante.

Per mantenere i prezzi bassi, Citroën richiede qualche sacrificio: il tetto apribile, il cruise control attivo o l’accesso con chiave alla vecchia maniera. La stessa cosa si sente dire dalla stampa specializzata ospitata al lancio riguardo ai materiali, basilari, con predominanza di plastiche dure, con scelte che vanno più vicino alla gamma Dacia Sandero che a quella Renault Clio.

Non sembrano dover affrontare troppi sacrifici invece i suoi passeggeri anche quelli posteriori, con perfino spalle e gomiti di persone alte relativamente comodi grazie all’insolita altezza. Solo la seduta centrale manca un po’ di larghezza, come peraltro si riscontra in un segmento in cui si dà per scontato che dietro il terzo passeggero debba affrontare solo brevi viaggi.

Il bagagliaio della Citroën E-C3 sembra avere una soglia alta, ma beneficia delle forme squadrate offrendo 310 litri indipendentemente dal motore scelto, 10 in più rispetto alla attuale C3. (credito foto: William Crozes @ Continental Productions via ufficio stampa Stellantis)

Sotto il cofano non c’è più un diesel, ma solo motori a benzina, mild hybrid o elettrici. La Citroën E-C3, che la casa scrive con la grafia ë-C3, utilizza un propulsore della joint venture Emotors prodotto in Francia, a Trémery. Mentre la sua batteria al litio-ferro-fosfato (LFP) è prodotta in Cina da Svolt. Questa chimica è più economica di quella nichel-manganese-cobalto (NMC) scelta per altri modelli Stellantis, a partire dalla Peugeot E-208 e dalla Opel Corsa Electric.

Questa scelta contribuirà ovviamente ad offrire un prezzo di ingresso accessibile, ma d’altra parte, la batteria della piccola Citroën ha una capacità modesta di 44 kWh, di cui 42 kWh sono utilizzabili. Nonostante un peso di circa 1.400 chilogrammi, abbastanza ragionevole per un’auto elettrica, l’autonomia nel ciclo WLTP è limitata a 320 chilometri.

Se la capacità lorda su E-208 e Corsa Electric è tra 50 e 51 kWh e a seconda della versione scelta sono accreditate di 362 e 402 chilometri di autonomia, la nuova Citroën E-C3 col motore da 83kW (113 cavalli rispetto ai 136 e 156 di Peugeot e Opel) affronta lo 0-100 km/h in 11 secondi: molto migliore di quello di una Dacia Spring, mentre la velocità massima limitata a 135 km/h appare sufficiente alla maggior parte degli automobilisti.

Magari anche la sua autonomia, dal momento che la maggior parte degli italiani (o degli europei) percorre meno di 100 chilometri al giorno. Tuttavia, i lunghi viaggi non saranno un miraggio: oltre a ricaricare fino a 11 kW in corrente alternata, la vettura beneficerà di 100 kW di potenza di ricarica presso le stazioni di ricarica rapida CC. Per il nuovo modello si annuncia un tempo sulla ricarica dal 20 all’80% in 26 minuti invece di mezz’ora, ma altre case partono dal 10% come riferimento.

La nuova Citroën E-C3 europea deriva dall’omonima venduta nei paesi emergenti, ma si differenzia da essa per molti aspetti; è tra i sette futuri modelli del gruppo che non saranno basati sulle piattaforme STLA ma su quella Smart Car. (credito foto: ufficio stampa Stellantis)

Per poter diventare “trendy”, la piccola Citroën ha dovuto adottare una piattaforma completamente nuova, chiamata Smart Car. Questo derivato della CMP utilizzata da 208 e Corsa è stato progettato per i mercati emergenti, in un’ottica di riduzione dei costi.

Tuttavia, sono stati apportati molti miglioramenti alla versione europea per soddisfare standard molto più severi e consumatori più esigenti. In particolare, la struttura è stata rafforzata, il che ha contribuito a ritardare un po’ lo sviluppo, scrive la stampa francese. Anche se il marchio non ha voluto fare pronostici, possiamo sperare in un risultato migliore nel crash test Euro NCAP rispetto al suo equivalente sudamericano per la brasiliana C3.

Tanto più che il Vecchio Continente beneficia anche di una gamma più ampia di ausili alla guida: riconoscimento della segnaletica, mantenimento della corsia, frenata automatica di emergenza, avviso di attenzione del conducente, ecc. In questo modo, la citycar francese viene adattata allo standard di sicurezza GSR 2, che si applica a tutti i veicoli passeggeri e commerciali leggeri a partire da luglio 2024 in Europa.

Ma come una buona Citroën, si preoccupa molto anche del comfort dei passeggeri. Adotta quindi di serie sospensioni a doppio arresto idraulico, che offrono una morbidezza senza rivali nella C4 o nella C5 Aircross. Sul C3, questa è la prima volta che questa innovazione è stata trovata.

La gamma della Citroën E-C3 sarà limitata a tre livelli di allestimento. Inizialmente, verrà offerta solo la versione-base You e quella a livello opposto, chiamata Max. Il livello intermedio, Plus, arriverà in una seconda fase. L’apertura degli ordini è prevista per il primo trimestre del 2024, con le prime consegne nel secondo trimestre.

La E-C3 dovrebbe rinverdire la fama della leggendaria Citroën 2 CV, svelata il 7 ottobre 1948 al Salone Auto di Parigi e poi costruita fino al 1990 in 5.114.969 esemplari ( credito foto: ufficio stampa Stellantis)
Credito foto di apertura: William Crozes @ Continental Productions via ufficio stampa Stellantis