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Autunno frenetico per le reti di ricarica HPC di Mercedes-Benz e Hyundai

Mercedes-Benz ha come obiettivo di arrivare a oltre 2.000 punti di ricarica ultra-veloci entro fine 2024, mentre i coreani per ora si limitano alla rete nazionale e vogliono completare i 350 siti HPC che sono in ritardo sul piano

Parlando di reti di ricarica, tra primavera ed estate ha fatto notizia soprattutto l’apertura della rete Tesla agli automobilisti di altri marchi e in Nord America le decisioni a catena dei gruppi costruttori di veicoli elettrici di adottare i connettori NACS, che non sono altro che i ri-nominati connettori Tesla, dopo che la casa di Elon Musk ha deciso di aprire le porte anche ai concorrenti.

Concorrenti che peraltro non hanno abbandonato l’idea di ripetere l’azzeccata mossa di Tesla, anzi. Tra questi scampoli d’estate e l’autunno infatti Mercedes-Benz e Hyundai hanno in fase di varo l’apertura di reti di stazioni di ricarica ultra-veloci HPC, rispettivamente in Europa, Cina e Stati Uniti i tedeschi e in patria i coreani.

Pur integrato nel consorzio pan-europeo Ionity fin dalla sua creazione, questa settimana il gruppo svevo ha confermato che avrà anche un proprio network, facendo seguito ad una anticipazione che ha avuto per scenario il CES 2023 a Las Vegas.

La casa costruttrice ha appena indicato che l’avvio è per l’autunno, svelando le prime sedi: Atlanta negli Stati Uniti, Chengdu in Cina e Mannheim in Germania. Entro la fine dell’anno dovrebbe estendersi anche alla Francia, come del resto aveva suggerito qualche mese fa un manager del marchio della stella a tre punte. Entro fine 2024, Mercedes prevede di implementare 2.000 punti di ricarica in tutto il mondo. Alla fine del decennio saranno 10.000.

Queste postazioni (in base alla regione munite di connettori CCS1, CCS2, NACS o GB/T) saranno installate in aree ad alto traffico o a livello di saloni del marchio. Se Mercedes-Benz non sembra voler associare spazi-vip come farà invece Porsche o Audi, il costruttore indica che le stazioni HPC offriranno servizi di base (cosa rinfrescarsi o fare uno spuntino, servizi igienici). La maggior parte sarà dotata di tendalino, con pali integranti indicazioni luminose su disponibilità e capacità.

Dal punto di vista della erogazione dell’energia, i tedeschi indicano una potenza massima fino a 400 kW, guardando certo al futuro piuttosto che alla media di ricarica possibile con la flotta attuale. I centri saranno aperti a tutti, ma i clienti del brand avranno come plausibile un accesso privilegiato, con la possibilità di prenotare in anticipo una colonnina e beneficeranno della comoda funzione Plug&Charge.

Sul Pacifico invece, il gruppo sudcoreano Hyundai sta sviluppando le proprie stazioni di ricarica HPC e secondo i media nazionali prevede di iniziare a installare queste colonnine ultra-veloci chiamate “Blue Plug” (da ricordare che in Asia il colore corrisponde in significato al nostro verde) in Corea del Sud quest’anno, al fine di promuovere lo sviluppo costante della propria rete di ricarica “E-Pit”. In Europa Hyundai condivide con Mercedes-Benz la presenza in Ionity.

Come recentemente riportato dalla testata finanziaria Korea Economic Daily, che cita addetti ai lavori, la divisione Hyundai Kefico produttrice di componenti per motori e trasmissioni sta completando la certificazione dei suoi caricabatterie HPC con una potenza di 350 kW, guarda caso picchi massimi nel range di quelli attuali raggiunti dai Supercharger Tesla. Gli americani hanno già una rete di 106 Supercharger in Corea del Sud.

Una volta ottenuta l’omologazione, le prime unità delle colonnine “Blue Plug” saranno installate sulla rete E-Pit di Hyundai entro fine anno. Finora, l’hardware per le postazioni E-Pit proveniva delle società SK Signet (“cugina” del produttore di batterie SK On) ed EVSIS. Hyundai Kefico sta apparentemente lavorando su due versioni del “Blue Plug”: una versione con una custodia decisamente stretta ha solo un cavo di ricarica CCS e un display disposto sul bordo.

Il secondo modello ha uno schermo leggermente più grande trasversalmente, questo modello con un alloggiamento completamente diverso ha due cavi di ricarica rapida. I dettagli delle stazioni di ricarica, come la condivisione dell’energia in due punti di ricarica occupati, non sono ancora noti. Inoltre, non è chiaro se Hyundai intenda utilizzare i caricabatterie veloci al di fuori del suo mercato nazionale in futuro o commercializzarli a clienti terzi.

Finora l’implementazione della rete E-Pit, annunciata nella primavera 2021, procede lentamente. Originariamente, un totale di 350 colonnine HPC, ciascuna con una capacità di ricarica fino a 120 kW, dovevano essere installate entro la fine del 2021, ma ad oggi di quel totale sono state messe in funzione solo 36 postazioni.

Gli E-Pit sono progettati come stazioni di ricarica premium: hanno un tetto come una normale pompa di carburante e ad ogni postazione sono installati da quattro a sei caricabatterie, che di solito hanno solo un punto di ricarica per stazione, così che la potenza di ricarica non debba essere condivisa e i veicoli elettrici con sistemi da 800V basati sulla piattaforma E-GMP di Hyundai possano sfruttare appieno la loro elevata potenza di ricarica.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Mercedes-Benz Group