AUTO

Sono già caldi i motori elettrici alla ruota Schaeffler

Il gruppo tedesco punta su servizi di nicchia ma diffusi, a cui si addicono veicoli elettrici affidabili ma dalle ridotte prestazioni e ora avvia la loro produzione

Il grande gruppo della fornitura automotive Schaeffler ha iniziato a consegnare ai suoi primi clienti gli esemplari di powertrain elettrici non convenzionali; non convenzionali perché la casa tedesca sta per avviare la produzione in serie di motori elettrici da integrare nei mozzi ruota per tre clienti che producono veicoli elettrici urbani compatti.

Tutti i componenti di trasmissione necessari sono installati direttamente nella ruota. Ciò consente di risparmiare spazio e, secondo Schaeffler, rende i veicoli anche più agili e più facili da manovrare nel traffico urbano.

Poiché l’unità motrice non si trova più al centro del veicolo, è stato liberato lo spazio di installazione corrispondente, che può essere utilizzato per batterie aggiuntive o destinato ad ulteriore stoccaggio.

L’unità motrice, costituita da un motore elettrico, un cambio e un freno a frizione meccanico, può essere integrata in un cerchio da 14 pollici (o superiore). L’inverter deve ancora essere posizionato nel veicolo stesso, ma non deve necessariamente trovarsi nell’asse motore e può essere posizionato in modo flessibile.

Un inverter può controllare fino a due motori montati alla ruota. A seconda del collegamento, i motori hanno una potenza nominale compresa tra 7 e 26 kW e una potenza di picco fino a 60 kW. Schaeffler sta attualmente sviluppando sistemi di azionamento da 48 a 400 volt; in futuro sono possibili anche tensioni più elevate, secondo il costruttore.

Uno dei veicoli, un veicolo multifunzione con trazione diretta alla ruota, proverrà da Jungo. Nell’ambito della collaborazione, Jungo e Schaeffler affermano di aver adattato la trasmissione alle specifiche esigenze quotidiane dello spazzamento stradale commerciale.

“I motori elettrici nelle ruote e la tecnologia frenante eliminano la necessità di cambi d’olio e migliorano notevolmente le prestazioni dei nostri veicoli in termini di efficienza, rapporto peso/potenza, sicurezza, maneggevolezza e affidabilità di frenata”, afferma Nicolas Jungo, fondatore dell’azienda e suo amministratore delegato.

Schaeffler si sta attualmente concentrando sui motori elettrici alla ruota per macchine operatrici utilizzate principalmente nei centri urbani. In tali veicoli, gli svantaggi dei motori alla ruota sono trascurabili.

La trazione sul mozzo della ruota può rendere più difficile la manovrabilità a velocità più elevate e/o la guida dinamica, ma in settori come la raccolta dei rifiuti, gli spazzaneve o i furgoni leggeri le velocità cittadine basse e le poche sollecitazioni rendono favorevole l’ambiente.

Non è così per altre applicazioni, e nel recente passato una startup come l’americana Lordstown Motors, per il suo travagliato pickup elettrico Endurance ha sì scelto motori alla ruota, ma ha sottolineato che il suo mezzo non sarebbe stato indicato, al contrario di altri light truck americani molto popolari, per applicazioni fuoristrada o in ambienti rurali.

Ambienti dove strade molto sconnesse possono invece creare problemi di affidabilità. Case come Rivian o come Ford invece coi loro motori collocati internamente ai pianali propongono i loro veicoli 100% elettrici anche a chi intende praticare l’offroad.

Ma con la sua nuova tecnologia di propulsione, Schaeffler afferma di attingere a un mercato nuovo e in costante crescita e intende equipaggiare sempre più veicoli da lavoro per usi urbani o attività di pubblico servizio, negli stabilimenti e nei cantieri logistici, porti, grandi parcheggi e negli aeroporti. Poiché questi veicoli hanno un programma di percorrenza fisso, sono particolarmente adatti per alimentazione elettrica con autonomia fissa e tempi di ricarica programmabili.

Schaeffler afferma che anche gli operatori dei veicoli trarranno vantaggio dal fatto che i motori dei mozzi alla ruota hanno cuscinetti e riduttori dalla lunga durata e a ridotta manutenzione, il che significa meno interventi e costi operativi inferiori.

Credito foto di apertura: Frank Eppler via ufficio stampa Scheffler