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Il «restyling» della Volkswagen ID3 parte tutto dall’interno

Condizionata da aspettative eccessive e criticata per la qualità dei suoi interni, la Volkswagen ID3 non è leader nemmeno in casa propria: ora la casa tedesca punta sul restyling per rimettere in carreggiata la sua compatta

Volkswagen aveva dato a ID3 quel numero per accompagnarne il nome perché a Wolfsburg si attendevano che questo hatchback elettrico sarebbe stato il terzo modello più importante della storia aziendale dopo Maggiolino e Golf: le aspettative altissime che hanno accompagnato il lancio del concept in un ormai distante Salone Auto di Parigi insomma hanno pesato, anche troppo.

Il modello non ha incontrato il successo sperato. Sebbene specie in Europa abbia contribuito a portare Volkswagen al primo posto per consegne di vetture di elettriche pure, il suo arrivo molto travagliato e a tratti ritardato ha finito per renderlo disponibile con relativa facilità troppo vicino all’arrivo di ID4 (e ID5), che hanno finito per richiamare la maggior parte dell’interesse della clientela. E questo parlando di concorrenza interna, senza entrare nel merito di quella esterna.

Così se i 76.000 esemplari di ID3 venduti globalmente nel 2022 sono stati molto meno della metà dei “cugini” SUV elettrici (193.000 pezzi venduti), in Volkswagen erano ben consapevoli di dover fare qualcosa per ridare competitività a questo modello, cogliendo l’occasione del restyling presentato oggi.

Si tratta, per quanto riguarda gli esterni, di un intervento con mano leggera, principalmente riscontrabile nell’arrivo di un nuovo scudo con prese più decise, un cofano che resta molto corto ma che si curva di più ai lati e appare perfino più lungo perché la fascia nera sotto il parabrezza è stata rimossa.

Inoltre c’è la comparsa di un bordo argentato a contornare il profilo del tetto. Dietro, le luci posteriori in due parti brillano anche nel cofano per la prima volta. Ma il lavoro maggiore è stato compiuto negli interni.

Per gli interni di una elettrica non è mai stata una novità l’approccio minimalista, a cui ad esempio Tesla continua pervicacemente ad aggrapparsi. Ma sulla Volkswagen che avrebbe dovuto scrivere la storia dell’auto elettrica, si era notata subito una parsimonia nella qualità dei materiali.

Una parsimonia che seppure non nuova nel settore (rilevata nelle critiche a modelli anche di successo come ad esempio Renault Zoe) ha dato da pensare a una clientela che non poteva ignorare questo aspetto in auto dal cartellino del prezzo più elevato rispetto ad auto convenzionali di pari segmento.

Così proprio come ha già fatto l’altro gruppo generalista rivale Renault con la nuova Megane al 100% elettrica, anche i tedeschi correggono il tiro. Nel video di presentazione diffuso oggi hanno riservato un quinto dello spazio alle istanze dei propri clienti, a segnalare che i manager e progettisti di Wolfsburg prestano loro orecchio.

La parte inferiore del cruscotto riceve quindi materiali morbidi e sostenibili e le porte anteriori sono ora rivestite in plastica espansa. Le superfici in microfibra delle portiere e dei sedili contengono il 71% di materiale riciclato e creano una nuova esperienza tattile. I rivestimenti interni delle portiere rimodellati hanno anche superfici più morbide e più grandi.

La ID.3, il cui ritardo nel raggiungere le concessionarie rispetto ai piani iniziali era stato dovuto soprattutto a problemi di software, malgrado la creazione nel gruppo tedesco di una divisione come Cariad dedicata a questo solo settore, aveva anche deluso sotto il profilo dell’interfaccia utente e delle qualità digitali.

Il sistema multimediale, pieno di bug al lancio, è stato completamente revisionato. La nuova ID3 sarà fornita con l’ultima generazione di software per migliorare le prestazioni e pronta a ricevere aggiornamenti via etere sistematicamente.

(credito foto: ufficio stampa Volkswagen AG)

Al centro della console lo schermo sale a 12 pollici di serie, mentre per il conducente c’è lo schermo compatto con una diagonale dello schermo di 13,4 centimetri (5,3 pollici) che viene azionato sul volante multifunzione, volante che conserva però al lato destro anche il comando della trasmissione che non aveva convinto tutti.

Opzionale l’head-up display a realtà aumentata che proietta informazioni come la velocità del veicolo e le istruzioni di navigazione dinamica sul parabrezza. Per il conducente, questa informazione sembra essere 10 metri davanti al veicolo, ben visualizzata con la prospettiva corretta e chiaramente riconoscibile.

I sistemi di assistenza di ultima generazione proporranno il Travel Assist opzionale con dati ricevuti dalla flotta che aggiorna le informazioni su traffico e situazione di marcia. In combinazione col cruise control adattivo (ACC) per il controllo longitudinale del veicolo da 0 km/h fino alla velocità massima e col Lane Assist per il controllo della corsia, il sistema di assistenza alla guida può avvalersi di due sistemi collaudati che sono completamente integrati tra loro ora nella ID3 dopo questo restyling.

La nuova ID.3 mantiene il suo mono-motore da 204 cavalli sull’asse posteriore e le sue due batterie offerte con capacità da 58 o 77 kWh, per un’autonomia massima di 571 chilometri misurati secondo il ciclo combinato WLTP. La potenza di ricarica AC rimane a 11 kW, un buon punto, e quella in corrente continua a 170 KW sulla versione top di gamma Pro S che teoricamente consente una ricarica dal 20 all’80% in 45 minuti.

Più efficiente, beneficia di aggiornamenti remoti e apparecchiature attivabili anche da remoto (a pagamento) come la climatizzazione automatica con sistema Aircare o la navigazione. Gli occupanti godono sempre di spazio per le gambe degno di una Golf. Per quanto riguarda i bagagli conta 385 litri di capienza, uno degli spazi più adeguati tra quelli che si trovino sul mercato nel suo segmento.

Il menu di ricarica si trova ora al primo livello del grande touch screen per una migliore ergonomia. Allo stesso tempo, il pianificatore di percorso è stato rivisto per raggiungere la destinazione il più rapidamente possibile. Il sistema tiene conto dello stato di carica della batteria, del traffico e della potenza dei terminali sul percorso.

Insomma la ID3 rimane intenzionata a candidarsi a soddisfare le esigenze di una piccola famiglia e di una clientela che aveva nella Golf il suo riferimento: resta da capire, se nascerà una ID-Golf come appare probabile, cosa potrà avvenire a medio termine alla ID3 ora oggetto di restyling.

E qui potrebbe chiarirsi il suo destino se in Volkswagen riuscissero a contenere i prezzi di questa elettrica per posizionare la ID-Golf un gradino sopra. Lo capiremo al momento della diffusione dei nuovi listini.

(credito foto: Martin Meiners via ufficio stampa Volkswagen AG)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG