AUTO

Il software Mercedes-Benz merita di passare sul grande schermo

La casa tedesca fissa nuove priorità di progettazione col suo nuovo sistema operativo Mercedes MB.OS, che lavorerà in modo ancora più diretto con le divisioni di Google e coi sensori laser Luminar

Mercedes-Benz per annunciare il sistema operativo MB.OS che sarà in dotazione ai nuovi veicoli supportati dalla piattaforma MMA ha scelto il regno del software, la California, e in particolare Sunnyvale che ha visto nascere alcuni dei protagonisti dell’informatica e dell’elettronica già nel secolo scorso.

Proprio da là Mercedes-Benz ha anticipato la direzione che intende prendere nell’innovazione con nuove e migliorate funzionalità che riguarderanno la guida automatizzata, ma anche l’intrattenimento e la produttività.

La casa di Stoccarda ha perciò svelato per l’occasione come saranno gli interni della sesta generazione della Classe E e non è difficile capire dall’immagine che vedete in apertura che il ruolo dello schermo, come a suo tempo il lancio dell’interfaccia MBUX lasciava supporre, non sia destinato a ridimensionarsi.

Con l’introduzione del software MB OS, il nuovo sistema operativo Mercedes-Benz promette sostanziali progressi nell’infotainment, nella sicurezza e nella prossima generazione della guida a elevata automazione.

Il suo debutto, tra pochi anni, coinciderà col lancio del primo modello ad utilizzare la nuova piattaforma elettrica Mercedes Modular Architecture (MMA). Un precursore del software MB OS apparirà già quest’anno sulla Classe E, insieme alla terza generazione del MBUX di Mercedes-Benz.

La realizzazione di un sistema operativo è una competenza centrale dell’auto del 21° secolo nella quale i gruppi dell’auto si rendono conto di dover avere un ruolo, con una transizione nelle capacità aziendali che ha creato in qualche caso grossi problemi, e nel caso di Volkswagen si dice sia stata tra i fattori della rimozione del penultimo amministratore delegato.

Dalle parti della stella a tre punte per ottenere risultati in modo meno traumatico hanno deciso di collaborare strettamente, piuttosto che fare da soli, con il colosso Nvidia, che fornirà il know-how sul software e il settore AI, nonché i chip adeguati ad elaborare 254 trilioni di operazioni al secondo per la guida ad elevata automazione delle future Mercedes-Benz.

Le necessità hardware non si limitano ai soli semiconduttori, visto che tutti i veicoli Mercedes-Benz saranno dotati delle attrezzature necessarie per la guida automatizzata di Livello 2 della tassonomia SAE, quella in cui rientra attualmente il metro di paragone, l’Autopilot Tesla.

Questo livello corrisponde a una combinazione di cruise control adattivo e mantenimento della corsia di marcia e solleva da alcuni compiti chi è seduto al volante ma a lui riserva la responsabilità della gestione del tragitto.

Ma con la nuova generazione diventerà comune e non l’eccezione come oggi (ad esempio sulla ammiraglia Classe S e sull’elettrica EQS, ma solo a basse velocità e in autostrada) per i clienti ordinare una Mercedes dei segmenti luxury con automazione di Livello 3 SAE chiamata Drive Pilot: espanderà l’operatività del controllo della guida gestito dal computer fino a 130 km/h dove consentito dal codice e la responsabilità legale sarà attribuita al Drive Pilot, a conferma della fiducia della casa nel sistema.

Per gestire queste funzionalità nuove sono state rafforzate partnership, tra cui essenziale per la sicurezza è quella che riguarda lo strato di “occhi” a lunga distanza rappresentato dai LiDAR della californiana Luminar, che già aveva un accordo simile con Volvo, e nel quale Stoccarda ha anche fatto in passato un piccolo investimento azionario per aiutare quella che allora era una giovane startup a crescere.

Molto più nota di Luminar è invece ovviamente Google, che all’innovazione nella gamma Mercedes contribuirà per la gestione dei dati in auto (via Google Cloud) e soprattutto tramite Google Maps, che servirà a dare alla clientela una navigazione più accurata e aggiornata e che probabilmente sarà la presenza fissa nell’abitacolo sui nuovi MBUX Superscreen come quello della prossima Classe E.

In precedenza altri gruppi come General Motors, Renault, Nissan e Ford avevano intessuto servizi Google nei loro veicoli chi con Google Maps, chi con gli assistenti vocali, ma quella di Mercedes-Benz appare una sterzata più decisa verso una collaborazione in cui la casa tedesca afferma di volersi tener stretto il ruolo di architetto, ma la costruzione complessiva sarà affidata a capomastri esperti.

Mercedes aprirà anche il suo sistema ad altri partner per integrare le opzioni di intrattenimento. Questi includono YouTube, TikTok, Zoom, il browser web Vivaldi e persino Angry Birds. Naturalmente il sistema operativo MB.OS avrà funzionalità di aggiornamento via etere per mantenere aggiornato il sistema e anche per attivare le funzionalità future.

La casa sveva non ha per ora anticipato quali potrebbero essere le future funzionalità a pagamento, forse sulla scia di alcuni servizi a pagamento di una rivale che su alcuni mercati faceva pagare per lo sblocco. Ma si tratta di sostanziali fonte di futuri ricavi, considerato che nella nota ufficiale ha confermato di essere in linea coi programmi che prevedono per il 2025 di arrivare a €1 miliardo di incassi dai servizi digitali a livello globale.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Mercedes-Benz Group