AUTOMAZIONE

Sull’ammiraglia Mercedes operativo il sistema di guida di Livello 3 SAE

Da metà 2021 le Classe S dotate del sistema Drive Pilot potranno guidare in modo semi-autonomo in presenza di traffico elevato o in coda su tratti autostradali adatti in Germania

Quando la nuova generazione di ammiraglia Classe S è stata lanciata mercoledì scorso, Mercedes-Benz l’ha inserita tra le dieci novità, come se fosse qualitativamente simile alle altre. Ma in ambito di innovazione è qualcosa di più, visto che la stessa casa precisa di accingersi alla realizzazione di una vettura semi-autonoma “nel rispetto dei severi requisiti di legge posti per i cosiddetti sistemi di Livello 3” della tassonomia SAE.

A partire dalla seconda metà del 2021 la Classe S dotata a richiesta del nuovo sistema Drive Pilot sarà quindi in grado di guidare in modo semi-autonomo in presenza di un volume di traffico elevato o in coda su tratti autostradali adatti in Germania.

L’accesso all’automazione condizionale, tale è la definizione del Livello 3 SAE, valica un confine netto coi sempre più diffusi sistemi di sicurezza ADAS, che di per sé richiedono un folto pacchetto di sistemi di assistenza alla guida e che sulla Classe S saranno di serie.

Il lungo elenco comprende:
due radar anteriori con angolo di apertura di 130°,
un radar a lungo raggio anteriore con angolo di apertura di 90° e 9°,
due radar multimode posteriori con angolo di apertura di 130°, una telecamera stereoscopica multifunzione anteriore con angolo di apertura di 70°,
quattro telecamere con angolo di apertura di 180°,
12 sensori a ultrasuoni (a corto raggio) con angolo di apertura di 120°.

Il cambio di paradigma passando all’auto che si occupa della guida avviene integrando alla suite di sensori mappe digitali tridimensionali e l’impiego di un set ampliato di sensori che comprendono anche LiDAR.

Secondo Mercedes-Benz coi sensori laser ed il geofencing, la limitazione geografica dell’applicazione dell’utilizzo grazie alle mappe, “il sistema può garantire anche in situazioni difficili il passaggio sicuro della mansione di guida al conducente”. Col sistema Drive Pilot il conducente può distogliere l’attenzione da quanto succede sulla strada e dedicarsi ad altro usando anche l’auto connessa come ufficio mobile.

Poiché col Livello 3 SAE la responsabilità di guida è condivisa tra guidatore e sistemi di bordo, il conducente dovrà sempre restare pronto a intervenire e a riprendere immediatamente il controllo dell’auto se il sistema glielo chiede oppure se riconosce i presupposti all’utilizzo del sistema Drive Pilot cambiano o svaniscono, come al momento della fine di una coda su una tangenziale.

In linea di principio secondo la casa della stella a tre punte il conducente deve essere sempre pronto a intervenire per riprendere il controllo manuale della vettura entro dieci secondi.

Niente sonnellini quindi o possibilità di spostarsi dal sedile di guida. Come in altri sistemi, ad esempio il Super Cruise GM o quello Volvo, telecamere interne e l’assistente per interni MBUX osservano il movimento della testa e delle palpebre.

Per trovare un passo ulteriore di automazione occorre il Livello 4 SAE e sulla Classe S farà la sua prima comparsa ma in un ambito ristretto: quello delle manovre di parcheggio. Mercedes-Benz presenta come opzione l’Intelligent Park Pilot per parcheggi completamente automatizzati e privi di conducente.

Se dotata dell’equipaggiamento necessario e servizio Connect la prossima Classe S potrà entrare e uscire da garage dotati delle infrastrutture automated valet parking in modo completamente automatico e senza conducente, in quelle nazioni dove norme e codice della strada lo consentiranno. Numerosi sono i casi di esperimenti già condotti con successo, e altri sono stati avviati recentemente.

La tecnologia di Livello 3 SAE che sarà presente sulla ammiraglia di Stoccarda non è ancora frutto della collaborazione con Nvidia che scopriremo invece sull’elettrica EQS. Si tratta peraltro di una mezza sorpresa che una casa auto abbia ripreso la strada del Livello 3 SAE.

La rivale Audi sualla generazione A8 presentata nel 2017 aveva lanciato il Traffic Jam Pilot definendolo come di quel livello per quella che veniva definita all’epoca come “guida pilotata altamente automatizzata”.

La clientela Audi in certe condizioni (le stesse elencate oggi per il Drive Pilot della Classe S) code in tangenziale o in autostrada ad esempio, avrebbe dovuto avere la possibilità di premere il tasto AI per attivarlo. Ma anche se i sensori e i chip erano disponibili non era disponibili la legislazione a supporto, nemmeno in Germania.

Pertanto nessuno, tranne i collaudatori e i giornalisti durante le presentazioni, ha di fatto ha usato la tecnologia di Livello 3 SAE su una autobahn. E Audi non ha ripresentato il sistema sull’ultima generazione A8.

Che ci sia una casa interessata a cimentarsi con questo tipo di tecnologia è interassante, ancora di più in una fase in cui ci sono ripetuti casi di bandiere rosse sventolate anche per i più rinomati sistemi di supporto alla guida.

Consumer Reports ha appena pubblicato un report nel quale indica che le Full Self Driving Capability del più famoso dei sostenitori della guida autonoma, Tesla, non sono all’altezza del nome che il sistema porta.

Funzionalità quali Smart Summon, Navigate on Autopilot, Traffic Light e Stop Sign Controlci hanno dato alcune significative preoccupazioni riguardo alla loro utilità e sicurezza”, hanno scritto. Mercedes-Benz da parte sua non sembra rischiare, sia per il nome molto più neutrale scelto per il sistema, sia per le funzionalità che indica essere alla sua portata.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Daimler AG