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Il podio delle vendite nel 2022 è cambiato, non il leader

Nessun gruppo auto è sfuggito alle crisi globali che hanno costretto allo stallo la prima, Toyota, a ripiegare Volkswagen, ma permesso a Hyundai di festeggiare: e sulle elettriche coreani e tedeschi brillano più della vincitrice

La fine di gennaio, con l’uscita delle cifre delle giapponesi Toyota e Nissan, consente anche di chiudere la classifica globale delle vendite, per la verità con assai poche sorprese dopo che fin dalla scorsa estate si era delineato il podio con Toyota, Volkswagen e Hyundai.

Solo i coreani sono stati capaci di crescere tra le varie tempeste planetarie: del 2,7% per un totale di 6.848.198 veicoli, Kia e Genesis incluse. Prima e seconda, Toyota e Volkswagen, hanno occupato invece quelle posizioni malgrado conti in rosso, per quanto il rosso dei giapponesi sia stato molto pallido, poiché si riferiva a un sostanziale pareggio, più che a una discesa.

Pur in un anno all’insegna dei venti contrari, le vendite globali di veicoli di Toyota Motor Corp. l’hanno quindi confermata a fine 2022 al primo posto per il terzo anno consecutivo, precedendo ancora Volkswagen.

Il gruppo giapponese nella sua nota ufficiale ha dichiarato di aver venduto 10.483.024 veicoli passeggeri e commerciali, inclusi oltre a Lexus quelli prodotti da Daihatsu e dal produttore di camion Hino Motors: un calo dello 0,1% rispetto all’anno precedente.

Malgrado si sia trattato del primo calo di vendite in due anni, è cresciuto il margine di vantaggio sulla rivale Volkswagen, che ha visto le sue immatricolazioni scivolare ancora di più (del 7,0%) per interruzioni delle filiere di approvvigionamento che in Europa, rispetto all’Asia, hanno risentito anche particolarmente della guerra ai confini.

TOYOTA – Il gigante automobilistico giapponese ha dichiarato che la sua produzione globale è aumentata del 5,3% a 10,61 milioni di unità, poiché le migliori capacità produttive in Nord America e Asia hanno contribuito a limitare l’impatto negativo della pandemia e della carenza di componenti.

Il gruppo Toyota ha visto la sua produzione globale espandersi per il secondo anno consecutivo grazie al buon dialogo coi fornitori, ma l’approvvigionamento di nuovi veicoli non ha raggiunto la domanda. Così il totale cumulato di vendite è rimasto al di sotto del record di 10,74 milioni, nel 2019 pre-pandemia.

Se le immatricolazioni sul mercato nazionale sono diminuite del 12,7% a 1,29 milioni, quelle al di fuori del Giappone sono cresciute dell’1,7% a 8,28 milioni, anche questo un record, grazie alla solida domanda in Asia. A fare da traino sicuramente la gamma ibrida convenzionale che ha raggiunto allo scorso 31 dicembre i 2.603.007 esemplari, con crescita su base annua del 4,9% da 2.482.236 nel 2021.

Hanno arretrato invece le consegne di ibride ricaricabili, con un totale di 90.346 veicoli rispetto ai precedenti 111.882 si ottiene un -19,2%. Ancora peggio hanno fatto i modelli fuel cell, con solo 3.924 Mirai vendute, in calo del 33,7% rispetto ai dodici mesi 2021.

Il segno positivo invece lo troviamo nel settore delle elettriche pure: 24.486 unità rispetto alle 14.407 del 2021. Considerato i totali dei rivali, e specie dei rivali con marchi generalisti come Volkswagen o Hyundai, una conferma del blando ritmo di passaggio a una gamma con una maggior presenze delle elettriche pure.

I totali 2022 corrispondono a una crescita del 69,8% e considerato che il modello che era destinato a farsi largo in Occidente (BZ4X) è subito stato rallentato da un richiamo, viene da pensare che la crescita sia soprattutto da accreditare ai modelli venduti solo in Cina. In Italia ad esempio i dati UNRAE segnalano un paio di centinaia di furgoni Toyota Proace ma non BZ4X: appaiono invece nell’elenco 68 Subaru Solterra, “cugine” prodotte sulla stessa piattaforma del SUV elettrico Toyota.

VOLKSWAGEN – A causa delle sfide e delle crisi globali le consegne complessive del gruppo di Wolfsburg hanno fatto segnare come anticipato poco sopra una contrazione del 7% rispetto al 2021, attestandosi a 8.262.800 veicoli. Le condizioni meno complesse del secondo semestre 2022 hanno portato a un +12% sulle consegne rispetto all’anno precedente, insufficiente a compensare il decremento del 22% su base annua registrato nel primo semestre. Il portafoglio ordini è rimasto peraltro buono, con 1,8 milioni di veicoli (di cui 310.000 BEV) nella sola Europa Occidentale, area in cui la contrazione è stata meno brusca.

E proprio i progressi nel settore per cui si prevede il futuro più brillante, l’auto elettrica, hanno dato segnali di progresso ai tedeschi: globalmente infatti sono stati consegnati 572.100 veicoli al 100% elettrici. Sono incluse oltre 118.000 Audi (ai bilanci 2022 delle case premium abbiamo dedicato questo articolo), le altre appartenevano ai marchi generalisti, per i quali sappiamo è meno facile attirare la clientela verso il cambio di alimentazione a zero emissioni locali. Si tratta di un incremento considerevole rispetto al 2021: +26%.

La quota BEV sul totale delle consegne ha così raggiunto il 6,9%, in crescita rispetto al 5,1% dell’anno precedente. Cifre di vendite che hanno consentito al gruppo Volkswagen di confermarsi leader 2022 nel mercato delle elettriche pure in Europa (cosa che non era scontata col debutto di Tesla come costruttore tedesco in Brandeburgo, sia pure a scartamento ridotto rispetto alle Gigafactory di California e Cina) e quarto negli Stati Uniti. L’incremento più marcato è stato registrato in Cina, dove le consegne dei partner FAW, SAIC e JAC sono aumentate del 68% su base annua e i modelli del solo marchio Volkswagen hanno raggiunto 143.000 unità (+102,9%).

Per la marca che dà il nome al gruppo, la più apprezzata elettrica pura è stata ID4/ID5: 193.200 pezzi venduti con gran margine sull’hatchback ID3 (76.600). Su 4,56 milioni di veicoli venduti al 31 dicembre 2022 (in calo del 6,8% su base annua) dal marchio di casa in Bassa Sassonia le elettriche pure sono state 330.000 (+23,6%).

In pratica si tratta del vero nocciolo duro delle vendite di gruppo basate sulla piattaforma elettrica modulare MEB (arrivate a 580.000 complessivamente) e con produzione in fabbriche Volkswagen essenziale per i modelli anche di altri marchi, come Audi e Cupra, grazie a siti come Zwickau ormai pienamente in grado di fare grandi numeri se non intralciate da intoppi nella supply chain.

Skoda ha prodotto da sola quasi 780.000 veicoli di cui 415.000 nella “capitale” Mlada Boleslav: ne ha consegnato 731.300 (-16,7% rispetto agli 878.200 del 2021) e quelli con motore a combustione sono rimasti popolari, sebbene lo stesso vada detto dell’elettrica pura Enyaq IV, in crescita del 20% grazie a 53.700 nuove immatricolazioni.

Un altro marchio generalista, SEAT vede lo spinoff Cupra continuare a crescere con 152.900 consegne e una crescita del 92,7% rispetto all’anno precedente. Le vendite di elettriche Born nel 2022 sono state 31.400 unità. In totale anche SEAT S.A. ha chiuso però in calo, del 18,1% e un totale di 385.600, ancora in gran parte convenzionale come alimentazione.

HYUNDAI/KIA – I risultati positivi di Hyundai e Kia hanno portato al terzo posto i coreani tra i gruppi globali, con un certo agio sul rivale diretto, l’Alleanza franco-giapponese. Le vendite globali di Hyundai Motor nel 2022 sono state pari a 3,94 milioni di unità, in crescita dell’1,4% anno su anno.

Hyundai Motor ha continuato a migliorare la sua posizione specialmente in Europa e Stati Uniti. L’azienda ha concluso le vendite europee con un cumulato di 518.566 unità, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021. Nel corso dell’anno, il marchio asiatico è stato in grado di raggiungere una quota di mercato del 4,6% in Europa, escluse le quote Kia e quelle del giovane (per l’Europa) marchio Genesis.

I modelli elettrificati sono stati una forza trainante importante nelle vendite di veicoli Kia. La casa ha registrato vendite al dettaglio di 487.000 veicoli elettrificati che includono modelli ibridi, ibridi plug-in e completamente elettrici. Ciò rappresenta un aumento del 54,8% rispetto alle vendite di 315.000 unità rispetto all’anno precedente.

All’interno delle vendite Kia di veicoli elettrificati nel 2022, le elettriche pure hanno registrato 158.000 unità, con un aumento del 48,6% rispetto all’anno precedente. Nei paesi dell’Europa Occidentale, la percentuale di vendite di modelli elettrificati ha rappresentato il 37,6% delle vendite annuali di veicoli. Era del 32,3% e del 12,1% rispettivamente per la Corea e gli Stati Uniti.

Se Kia ha riscosso successo con EV6 e il resto della gamma elettrificata, Hyundai è stata anche in grado di accelerare la sua transizione verso l’elettrificazione lo scorso anno grazie alle forti vendite di Ioniq 5 e al successo del lancio di Ioniq 6: insieme hanno registrato oltre 100.000 unità di vendite globali nel 2022 che danno man forte a modelli precedenti come Kona EV.

Hyundai prevede di espandere la quota di mercato e gestire attività orientate alla redditività rispondendo in modo flessibile ai cambiamenti del mercato, accelerando la transizione verso l’elettrificazione, rispondendo alle normative ambientali globali e ottimizzando la produzione, la logistica e le vendite per regione.

RENAULT – Un tempo terza forza, l’Alliance ha finito il 2022 in calo del 19,5%, con circa 6,3 milioni di esemplari consegnati, superata dai coreani; i membri principali di una “creatura” in via di ristrutturazione, Renault e Nissan, hanno sofferto ma stringono i denti. Le vendite del gruppo Renault nel 2022 sono diminuite del 5,9% a 2.051.174 veicoli, segnando il quarto calo annuale consecutivo. Il gruppo vede però una inversione di tendenza e ha dichiarato che il suo portafoglio ordini in Europa ha raggiunto il livello record di 3,5 mesi di vendite.

Le vendite mondiali della marca Renault registrano 1.466.729 unità, di cui 832.605 in Europa e 634.124 sui mercati internazionali. Si tratta di cifre che corrispondono a un calo del 9,4% nelle vendite del 2022. Numeri in parte compensati da Dacia, che ha registrato 573.800 vendite nel 2022, pari a una crescita del 6,8% su un mercato in calo rispetto al 2021. Spring, city car 100% elettrica, ha raggiunto 48.900 unità vendute (ossia +75% rispetto al 2021) conquistando, dal lancio, oltre 100.000 clienti, di cui i tre quarti sono privati ed è salita sul podio dei veicoli elettrici più venduti a privati in Europa.

Quanto al marchio transalpino, sta scommettendo su auto elettriche e con margini più elevati per aumentare i profitti. La marca Renault, che rappresenta i due terzi delle vendite del gruppo, è stato il terzo marchio europeo per le vendite di veicoli elettrificati dietro Toyota e Tesla con 228.000 unità vendute, con un aumento di 12% dal 2021, sebbene non la leader dei BEV che abbiamo visto essere Volkswagen. Ma Luca de Meo si aspetta che in questo 2023 si faccia sentire in questo campo Megane E-Tech, importante perché presente in un Segmento C che sta accelerando e dove le vendite complessive, tutte le alimentazioni incluse, di Renault sono aumentate del 21% con oltre 200.000 immatricolazioni.

Nel frattempo il marchio sportivo premium Alpine afferma di puntare a mantenere una forte crescita delle vendite della sua unica auto (A110), le cui vendite sono aumentate del 33% nel 2022, in attesa di altri modelli nei prossimi anni per aumentare i volumi. Alpine potrebbe rappresentare un altro fattore collaterale positivo di creazione di valore per arrivare con il giusto supporto al momento degli esordi delle attese Renault 5 e 4.

NISSAN – La produzione mondiale del partner Renault è scesa del 9,4% a 3,25 milioni. Le vendite globali sono scese del 20,7% rispetto all’anno precedente, con i mercati al di fuori del Giappone in calo del 23,2%. Il fatto che Nissan compili i dati anche relativi all’Europa sull’anno fiscale giapponese, piuttosto che su quello solare, non semplifica l’analisi di dettaglio.

Peraltro dai numeri si può trarre qualche deduzione sull’andamento della gamma elettrica: ad esempio il periodo aprile-dicembre del best seller elettrico Leaf ha confermato il declino del 19,2% verso il totale di 22.130 esemplari. È presto per capire l’accoglienza di Ariya, con solo 4.631 unità vendute nello stesso periodo. In America nello stesso periodo la Leaf è scesa del 32,3% a 7.654 mentre Ariya non aveva ancora esordito, ed in Cina ne sono state vendute invece 1.205.

Di certo qualche ragguaglio in più da parte della casa nipponica non dispiacerebbe, soprattutto per capire a colpo d’occhio come vanno settori interessanti in Occidente, quali ad esempio la ormai ampia gamma con motorizzazione E-Power che notoriamente in Giappone ha avuto un riscontro entusiastico.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor