AUTO

Rimodulati i piani Hyundai sulle auto elettriche, ma il secondo posto non dà sicurezza

Doppia critica per i nuovi piani Hyundai sulle auto elettriche, con un target di 560.000 vendute nel 2025: non fanno abbastanza per la sostenibilità, non fanno abbastanza per la profittabilità

Il Salone Auto di Tokyo la scorsa settimana attirava la maggior parte degli sguardi, ma vale la pena di spostare l’attenzione anche sulla vicina Corea del Sud, dove quasi in contemporanea alle presentazioni e lanci più attesi della rassegna giapponese il gruppo
Hyundai Motor Co. ha presentato i risultati, modesti, del terzo trimestre e soprattutto la rinnovata strategia che lo accompagnerà fino al 2025.

Il quinto gruppo mondiale dell’auto sotto la guida di Euisun Chung, che ormai è al timone da quasi un anno, ha infatti annunciato che gli investimenti in tecnologie e mobilità innovative saranno portati all’equivalente di $35 miliardi entro metà della prossima decade, una parte dei quali ($1,6 miliardi già destinati ad un accordo sulla guida autonoma avanzata stretto con la multinazionale Aptiv).

Secondo quanto ha comunicato ufficialmente il gruppo coreano, saliranno a 16 i modelli elettrificati in gamma coi marchi Hyundai e Genesis lanciati entro il 2025. L’obiettivo previsto è di arrivare a venderne 560.000 entro quella data. Incluso il marchio Kia, il totale salirebbe a 850.000, che i vertici del gruppo ritengono sufficienti per essere il secondo gruppo globale nelle vendite di veicoli elettrici.

La quota prefissata è sembrata troppo timida per ragioni di diversa natura. Associazioni ambientaliste quali Greenpeace subito hanno criticato il contributo limitato che vedono in questo obiettivo per la lotta alla crisi climatica. Prendendo invece nota che la quota di veicoli a zero emissioni locali equivarrebbe a circa il 10% delle vendite globali, gli analisti finanziari di timore ne hanno uno del tutto differente.

E fanno il confronto con obiettivi di gruppi globali concorrenti: Volkswagen si è già prefissata di produrre 22 milioni di veicoli elettrici entro la prossima decade, mentre General Motors conta di venderne 1 milione l’anno entro il 2026.

Un altro colosso industriale coreano come LG Chem (uno dei primi 3 produttori globali di celle) ha recentemente indicato a investitori ed azionisti di aspettarsi che la flotta elettrica globale passi dai circa 2,4 milioni dello scorso anno a 13,2 milioni nel 2024, con una quota di vendite del 15% del mercato del nuovo in quell’anno.

Ma anche se l’obiettivo del gruppo auto asiatico fosse correttamente impostato per ottenere il secondo posto tra i produttori, i nuovi piani Hyundai sulle auto elettriche comportano volumi ridotti sui quali puntare rispetto alle rivali, sollevando il dubbio sulla capacità della società di riuscire a spalmare ed ammortizzare i rilevanti costi delle piattaforme.

Detto con altre parole, diventare il secondo gruppo globale per immatricolazioni di auto elettrificate entro il 2025 potrebbe non essere un target positivo a sufficienza, se comporterà numeri di produzione come quelli prospettati.

Il gruppo Hyundai sembra in buona sostanza voler partire con un ritmo molto moderato per arrivare alla fine di una prossima decade nella quale per il paese sono stati fissati obiettivi molto ambiziosi dal presidente coreano appena un paio di settimane fa.

Moon Jae-in ha infatti posto per il 2030 l’obiettivo di un paese leader nelle tecnologie della guida autonoma, dell’idrogeno delle auto a zero emissioni. Peraltro avere obiettivi più ambiziosi per la Corea del Sud in generale, ma anche per il gruppo Hyundai nello specifico, appare giustificato da un panorama tecnologico molto vivace e nel quale lo slancio innovativo è ben supportato.

Un istituto di ricerca collegato al ministero dell’Industria coreano ha da poco pubblicato i dati aggiornati che riguardano le prime 1.000 imprese nazionali, riferendo che i loro investimenti in ricerca e sviluppo sono cresciuti del 7,9% su base annua nel 2018, per un ragguardevole totale di $42,5 miliardi.

Intanto i fornitori principali si stanno adeguando alla transizione alle nuove tecnologie:
Hyundai Mobis che dovrà produrre motori elettrici ed assemblare pacchi batterie per 334.000 nuovi veicoli elettrificati da produrre tra 2021 e 2023 sulla piattaforma modulare E-GMP (Electric-Global Modular Platform) ha aperto una nuova fabbrica per la manifattura di componenti destinati a questo settore a Ulsan City.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor Italia