INFRASTRUTTURA

Il V2G delle Honda elettriche qualificato per stabilizzare le reti

Progetto-pilota V2G condotto con successo con partner tedeschi certifica che le Honda E sono pronte a intervenire nel delicato ambito della riserva di regolazione primaria

Nelle ultime settimane, di ricarica bi-direzionale si è parlato soprattutto negli Stati Uniti durante la stagione degli uragani: almeno un cliente di un modello elettrico come il pickup Ford F-150 Lightning, in grado di assicurare energia in casi di emergenza alle abitazioni, ha approfittato di questa funzione nel bel mezzo dei blackout conseguenti alla furia degli elementi.

Ma la ricarica bi-direzionale è anche oggetto di accurati e ormai maturi studi e progetti per utilizzare i veicoli elettrici come sistemi di accumulo con le ruote, e in questo caso si può forse dire che sia l’Europa la leader di settore. Più modelli, a iniziare da Nissan Leaf, sono stati messi alla prova per la possibilità della sua batteria di partecipare collegato alla rete elettrica alle operazioni di frequency containment reserve (FCR) , di stabilizzazione della frequenza della rete.

Honda ha appena ricevuto la certificazione per la sua flotta di elettriche compatte E per la pre-qualifica nella riserva di regolazione primaria dall’operatore infrastrutturale Amprion, come parte di un progetto-pilota sul V2G in collaborazione col partner Next Kraftwerke, uno dei maggiori operatori di centrali elettriche virtuali (o VPP) europei.

I modelli utilizzati nel progetto-pilota sono state Honda E strettamente di serie, senza alcuna modifica particolare a batterie o sistemi elettrici di bordo, ed hanno assicurato un servizio di riserva di regolazione primaria per il gestore del sistema di trasmissione e quindi si sono qualificati per il supporto alla stabilità della rete. Per conto della casa automobilistica la Honda R&D Europe GmbH ha supervisionato il progetto Vehicle-to-Grid.

Oltre a sei Honda E, il progetto ha utilizzato anche sei carica-batterie Honda Power Manager CCS bi-direzionali. Honda è stata in grado di soddisfare i requisiti di carica e scarica necessari per garantire una frequenza di rete stabile a 50 Hz.

Il sistema di gestione Honda utilizza informazioni in tempo reale sulla capacità di potenza attuale di Next Kraftwerke e risponde alle richieste di carica e scarica del gestore del sistema di trasmissione (nel caso tedesco Amprion) per ogni singolo veicolo entro il tempo standard richiesto.

Gli interventi di cessione di energia dalle batterie dei veicoli tengono anche conto delle preferenze individuali dei rispettivi conducenti di auto elettriche, per quanto riguarda lo stato di ricarica da trovare al momento di rimetterle in moto.

In caso di deviazioni di frequenza a breve termine nella rete elettrica, i gestori utilizzano servizi di bilanciamento che compensano automaticamente gli squilibri tra offerta e domanda. Di questi servizi di bilanciamento, la riserva di regolazione primaria appartiene alla classe di prestazioni più elevata per la stabilizzazione della rete.

Si tratta della prima risposta ai disturbi di frequenza, mentre esiste anche una cosiddetta riserva di regolazione secondaria a cui sono stati collegati in passato altri veicoli con predisposizione V2G. A settembre ancora Next Kraftwerke, in quel caso insieme a LG Electronics e Hyundai, aveva collegato fino a otto Ioniq 5 per fornire potenza di regolazione secondaria ad Amprion.

Man mano si espanderà la quota di fornitura di energia proveniente da finti rinnovabili, mantenere una stabilità costante della rete diventerà una delle maggiori sfide per i gestori dei sistemi di trasmissione.

Honda vede lo sviluppo del V2G e i progetti collegati come un passo importante verso il rafforzamento del ruolo dei veicoli elettrici e della tecnologia di ricarica bi-direzionale in un futuro sistema energetico sostenibile. Honda non collabora in Europa solo coi partner tedeschi menzionati.

Nel progetto V2X Suisse che durerà fino alla fine del prossimo anno, la casa giapponese ha coinvolto 50 Honda e e 35 Honda Power Manager utilizzati dall’azienda del car sharing Mobility in varie località della Svizzera, dove si vuole esplorare come la tecnologia possa stabilizzare la rete elettrica e come le sedi con impianti fotovoltaici possono ottimizzare il proprio consumo.

Credito grafico di apertura: AUTO21; fonte dati: CPCA