AUTO

I sogni possibili e impossibili di de Meo a Parigi

Nel Salone di casa il gruppo Renault esalta sportività e performance sostenibile, non solo come previsto col concept Alpenglow ma, a sorpresa, dando un futuro a R5 Turbo 3E

Il Salone Auto di Parigi, di ritorno dopo quattro anni, per il numero uno del gruppo Renault Luca de Meo è l’occasione per spingere modelli che faranno bene al marketing dei suoi marchi. In particolare qui ci soffermiamo su quelli più sportivi: uno già anticipato come sogno possibile, il concept Alpenglow, e l’altro nato come puro divertissement, R5 Turbo 3E ma destinato a non restare tale.

Lanciata come esercizio di stile e tecnica per la rassegna di eleganza di Chantilly, stamattina a sorpresa il manager italiano ha infatti svelato che, se torneranno i conti del business plan che verrà reso pubblico a novembre per ampliare la Renaulution varata a inizio 2021, ci sarà anche lo spazio per dare un destino stradale alla R5 Turbo 3E, soprattutto nelle competizioni.

Al Salone di Parigi Luca de Meo ha promesso per R5 Turbo 3E un futuro nei rally, se i regolamenti della FIA si adegueranno per dare spazio a modelli al 100% elettrici (credito foto : ufficio stampa Renault Italia)

Da sempre sensibile in ogni tappa professionale al richiamo dello sport, de Meo infatti vede spazio per la R5 Turbo in forma elettrificata e allo stand Renault al Salone Auto di Parigi, stamattina ha anticipato, anzitutto agli appassionati di auto transalpini, per R5 Turbo 3E un nuovo obiettivo.

Ovvero sfrecciare sulle strade del Col de Turini, la prova speciale monumento del Rallye di Montecarlo. Per Renault ci sarebbe quindi la soluzione tecnica ed economica per realizzare un’auto che è considerata in azienda come un ritorno alle radici.

Ma la palla ora, come ha ammesso il numero uno Renault, passa alla Fédération Internationale Automobile. Sebbene abbia sede in Place de la Concorde, è retta da un ex-pilota degli Emirati, e l’attuale campionato rally vede le marche orientate verso l’ibrido, più che l’elettrico puro. Insomma la FIA dovrebbe adeguare i suoi regolamenti in modo da equilibrare modelli ibridi convenzionali ed elettrici puri, per far contenta Renault.

Con 380 cavalli, 700 Nm di coppia, 1.500 chili di peso e lo 0-100 km/h superato in 3,5 secondi, la R5 Turbo 3E non ha problemi di prestazioni né di emozioni da trasmettere. Il suo farsi largo nelle competizioni su strada, hanno sottolineato de Meo e i suoi manager a Parigi, sarebbe un buon modo di allargare la popolarità della tecnologia elettrica. Una convinzione suffragata dal fatto che nella sua unica uscita, al Chantilly Concours d’Elegance il prototipo ha vinto il premio del pubblico.

Al contrario di R5 Turbo 3E, che a Parigi è diventata protagonista a sorpresa grazie all’intervento di de Meo, il palcoscenico della rassegna in corso alla porte de Versailles aveva fin dall’inizio riservato un posto speciale per la concept car Alpenglow della marca sportiva di Dieppe, per un ambizioso progetto che rappresenta la visione del futuro del marchio sportivo francese.

(credito foto: ufficio stampa Renault Italia)

Alpenglow, che significa “scintillio, bagliore delle Alpi” anticipa una Hypercar da corsa direttamente ispirata al prototipo parigino e tre nuovi modelli di produzione 100% elettrici che riprenderanno la cifra stilistica dell’Alpenglow in pieno o in parte.

Prima e prima di ogni altra cosa Alpenglow è un’auto sportiva, e di fatto è la silhouette di quella che sarà la futura Hypercar del marchio francese che difenderà le sorti della casa nel World Endurance Championship e soprattutto nella 24 Ore di Le Mans a partire dal 2024. Progettata per le competizioni, è scolpita nelle sue linee aerodinamiche dal vento e dai calcoli dei tecnici che nelle pance affusolate devono trovare spazio anche per serbatoi di idrogeno verde.

Questa concept car infatti è pensata per utilizzare idrogeno prodotto dall’elettrolisi dell’acqua immagazzinato in due serbatoi sui due lati dell’abitacolo, un cockpit nel quale l’esercizio di design si nota dalle trasparenze che prendono il posto dell’abituale fibra di carbonio, inclusa quella della pedaliera, parte del cofano motore, dello spoiler posteriore, quasi a voler svelare il più possibile della tecnica per far “ingolosire” chi guarda questo prototipo.

Ma non è sulla passione, bensì sulla concretezza della sostenibilità che Alpine ha lavorato nel cercare di dimostrare la sua stoffa verde, a partire da questa concept car che una volta messa in moto rilascerebbe solo vapore acqueo.

Del resto i suoi futuri modelli di produzione (che la casa chiama Dream Garage) saranno al 100% elettrici, ma il marchio creato da Jean Rédelé potrebbe anche cominciare ad utilizzare celle a combustibile o magari come piace alla rivale Porsche motori a combustione alimentati con carburante sintetico o, forse, idrogeno verde.

Insomma Alpine ha lavorato a testa bassa per mettere insieme sostenibilità e bellezza, e quanto a stile molto dell’Alpenglow ci aspettiamo di ritrovare in futuri modelli stradali per quanto riguarda la firma luminosa nelle parti anteriore e posteriore, con la linea rossa centrale che attraversa la vettura per tutta la sua lunghezza esaltandone il dinamismo. O magari le ruote: col design “rubato” ai fiocchi di neve che potrebbero ispirare i cerchi dei futuri modelli Alpine.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia