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Polestar 3, il primo SUV della casa nativa elettrica, scopre tutte le sue carte

Grande capacità di batteria (111 kWh) e grande autonomia (610 chilometri) per questo SUV sino-svedese, che non si scorda però di essere nato da una casa sportiva e non lesina in cavalli e in doti di accelerazione e sicurezza

Polestar ha comunicato le informazioni tecniche dettagliate sul suo primo SUV, nato dal concept Precept, quindi il primo modello che non fosse basato su prototipi in precedenza attribuibili alla “mamma” Volvo Cars. Provvisto di una batteria molto capiente e di una ampia dotazione di accessori e software per l’assistenza alla guida, Polestar 3 potrebbe arrivare in Italia alla fine del 2023 oppure all’inizio del 2024.

Le sue misure arrivano a 4,90 metri di lunghezza, ma la sua silhouette viene snellita e resa più leggera da un tetto che tende ad abbassarsi, sebbene non si possa parlare di SUV fastback e nemmeno di un SUV coupé, visto che questo sì lo vedremo ufficialmente, dato che nella gamma della marca sino-scandinava è prevista una Polestar 4.

L’ottimizzazione aerodinamica è discreta ma efficace, secondo la nota stampa: include una presa d’aria aerodinamica anteriore integrata nel cofano, una integrata nello spoiler posteriore e barre aerodinamiche posteriori.

Grazie a un passo di 2,99 metri di sicuro nel caso del Polestar 3 l’abitabilità dei sedili posteriori non sarà sacrificata anche per cinque posti di persone di grande taglia, mentre il bagagliaio ha una capacità di 484 litres, che non è strabiliante per questa categoria, mentre cosa non sorprendente in un veicolo al 100% elettrico ci saranno 32 litri di spazio anche davanti.

La scoperta del giorno è l’abitacolo. Il design della plancia è in linea con quello della berlina Polestar 2, con un ampio schermo centrale che sostituisce quasi tutti i comandi fisici. Questo schermo da 14,5 pollici ha interfaccia progettata da Google e sistema operativo Android. Polestar ha conservato una ridotta strumentazione digitale di fronte al conducente.

Per gli interni sono stati selezionati materiali altamente sostenibili, con l’intento di migliorarne, al tempo stesso, l’estetica raffinata e la superba sensazione al tatto. (credito foto: ufficio stampa Polestar)

Polestar 3 è la prima vettura della gamma al 100% elettrica di questo giovane marchio dotata di core computing centralizzato NVIDIA DRIVE, che usa il software di Volvo Cars. La piattaforma automobilistica ad alte prestazioni di NVIDIA mette a disposizione l’intelligenza artificiale per elaborare i dati provenienti dai numerosi sensori e telecamere dell’auto e azionare funzionalità avanzate di sicurezza e assistenza alla guida così come un sistema di monitoraggio del conducente.

Il SUV Polestar 3 nasce di serie con cinque moduli radar, cinque telecamere esterne e dodici sensori a ultrasuoni esterni per supportare numerose funzioni di sicurezza avanzate. La SmartZone sotto la presa d’aria aerodinamica anteriore ospita diversi sensori rivolti in avanti, un modulo radar riscaldato e una telecamera, e si afferma così come un tratto distintivo del design Polestar.

Anche nell’abitacolo la presenza della tecnologia è molto attiva: due telecamere monitorano il conducente portando per la prima volta la tecnologia di tracciamento oculare Smart Eye a bordo di una Polestar, puntando ad alzare il livello di sicurezza.

Le telecamere, infatti, monitorano gli occhi del conducente e possono attivare messaggi di avviso, segnali acustici e persino una funzione di arresto di emergenza se rilevano che è distratto, assonnato o non risponde agli stimoli, il genere di assistenza ADAS che ha appena meritato a Mercedes-Benz un plauso dal consorzio Euro NCAP per il sistema dell’elettrica EQE.

Su Polestar 3 si scopre una piattaforma che in casa Volvo sarà alla base del prossimo SUV premium EX90: il Polestar 3 da parte sua sarà presentato dapprima in versione Dual Motor.

Con due motori quindi, che raggiungeranno una potenza fino a 360 kW (che per chi ha una certa età come chi scrive sono 489 cavall) e con una coppia massima di 840 Nm.

Sono inoltre inclusi il sistema One Pedal Drive regolabile e la vettorizzazione della coppia elettrica tramite un sistema a doppia frizione evoluta da quella della sportivissima Polestar 1.

Una variante Performance volendo permetterà al cliente che sborserà €7.000 supplementari di crescere in cavalleria fino a 517, che corrispondono a 380 kW. L’accelerazione del mezzo costruito in Cina (ma in futuro lo sarà anche in America) passa da 0 a 100 km/h in 5″ (che scendono a 4,7″ con la versione Performance).

La capacità lorda del pacco batteria è elevata: 111 kWh, distribuiti su 204 celle con fattore-forma prismatico e suddivise in 17 moduli custoditi in una guscio in alluminio studiato per aumentarne la sicurezza. Secondo il ciclo WLTP, corrisponderà ad autonomia fino a 610 chilometri.

La potenza massima di ricarica è di 250 kW, che non è poco considerato il fatto che si tratta di un impianto a 400V, e quindi il tempo di attesa (non comunicato) sarà probabilmente di qualche minuto inferiore a sistemi di vetture elettriche sportive premium nate con impianto a 800V. La ricarica AC sarà con caricatore imbarcato da 11 kW.

Per Polestar 3 viene dichiarato un coefficiente aerodinamico 0,29, tutt’altro da disprezzare trattandosi di un SUV (credito foto: ufficio stampa Polestar)

Per gli automobilisti interessati, il SUV Polestar 3 è già ordinabile, e il primo disponibile inizialmente in Italia sarà il Long range Dual motor (360 kW) ad un prezzo di lancio indicativo di €94.900, ma con una dotazione di serie che la casa promette davvero completa.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Polestar