AUTO

Nel primo semestre 2022 Volvo meno consegne, più utili

Calo di vendite globali del 27% su base annua a 143.000 esemplari, con la gamma elettrica Volvo Recharge che nel primo semestre 2022 consegna 22.000 BEV (e Polestar per un soffio non ha superato la marca da una cui “costola” è nata)

Volvo Cars ha segnalato oggi un calo nelle vendite dell’ultimo trimestre del 27% da 195.000 unità a 143.000 con un potenziale calo delle vendite al dettaglio per fine anno, dopo aver registrato profitti più elevati nel secondo trimestre con margine EBIT al 15,1% dal precedente 6,6% su ricavi in calo del 2% a 71,3 miliardi di corone. Gli utili operativi per il core business di Volvo Cars, di proprietà della cinese Geely Holding, hanno raggiunto i 4,6 miliardi nel trimestre.

I problemi di approvvigionamento, soprattutto la carenza globale di semiconduttori, hanno compresso la produzione e le vendite al dettaglio negli ultimi trimestri, ma Volvo ha affermato di vedere un “netto miglioramento” nella stabilizzazione della sua catena di approvvigionamento.

La casa automobilistica svedese ha dichiarato che si aspetta che le consegne al dettaglio per l’intero anno siano inferiori o alla pari con il 2021, mentre i volumi all’ingrosso aumenteranno, per uno scarto tra produzione e consegne al dettaglio i miglioramenti non dovrebbero comportare un aumento delle vendite al dettaglio durante l’anno solare.

In questo la gamma elettrica Recharge continua a evidenziarsi, con un 31% delle vendite nel secondo trimestre e il 7,3% di modelli elettrici puri. Tuttavia questo non è avvenuto negli ultimi tre mesi in modo così brillante come era stato nei due precedenti trimestri, quando era arrivata al 34% in entrambi casi e le vetture elettriche al 100% avevano occupato una quota del 6% nell’ultimo trimestre 2021 e dell’8% nel primo 2022.

In pratica nel primo semestre del 2022 Volvo ha consegnato 291.300 veicoli rispetto ai 380.800 dello stesso periodo 2021, con ricavi attuali a 145,6 miliardi di corone rispetto ai 141,1 miliardi precedenti. Il margine EBIT semestrale è stato dell’11,5%: in crescita dal 9,4% dello stesso periodo del 2021.

Nel 2022 il primo semestre ha visto Volvo Cars consegnare 22.000 elettriche pure e 269.000 che non sono elettriche pure. La marca svedese nel suo report per gli investitori non ha già pronte le quote definitive semestrali, ma quelle relative ai primi cinque mesi, da gennaio a maggio, indicavano un 9% ai BEV (in crescita del 76%), un 3% alle PHEV, in crescita del 26%, e infine un 87% alle convenzionali (incluse le mild hybrid) in calo del 23% come quota.

L’amministratore delegato di Volvo Cars Jim Rowan, ha dichiarato che la società terrà d’occhio il sentiment” del pubblico, in particolare per cogliere segni collegati allo schizzare in alto dei fenomeni di inflazione. “Ma in questo momento la domanda è molto forte”, ha detto.

L’utile operativo trimestrale di Volvo è salito a 10,8 miliardi di corone svedesi ($1,06 miliardi) dai 4,8 miliardi di un anno fa, come effetti contabili della quotazione della casa automobilistica ad alte prestazioni Polestar.

O per lo meno ha dato una spinta. La casa nata come divisione sportiva e diventata un marchio tutto-elettrico che fra poco entrerà anche in Italia, ha consegnato circa 21.200 veicoli nei primi sei mesi del 2022, quasi il 125% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (9.510 veicoli).

Così pochi giorni fa Polestar ha ribadito l’obiettivo (ridotto dopo le crisi globali) di consegnare 50.000 auto elettriche per l’intero anno. Nella più recente comunicazione aziendale peraltro Polestar afferma che l’acquisizione di ordini globali è salita a oltre 50.000 veicoli dall’inizio del 2022, oltre il 350% rispetto all’anno precedente.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Volvo Cars