Per Ferrari obiettivo 80% auto elettriche e ibride entro il 2030
L’amministratore delegato Benedetto Vigna usa il Capital Markets Day per promettere che con l’elettrificazione l’azienda fondata a Maranello potrà proporre modelli ancora più unici
Quale quota trovate più sorprendente per un marchio come Ferrari? Che la gamma sarà al 60% elettrificata (ovvero: composta di auto elettriche pure ed ibride) per il 2026, oppure che modelli elettrici e ibridi rappresenteranno l’80% delle vendite Ferrari entro il 2030 e le auto al 100% elettriche il 40% della gamma?
Durante l’atteso Capital Markets Day la Ferrari ha svelato i suoi piani per il futuro, e il Cavallino, ha confermato l’amministratore delegato Benedetto Vigna, si lancerà a pieno titolo nella mobilità elettrica, infrangendo un altro tabù pochi mesi dopo aver superato quello del segmento SUV, un modello il cui lancio è previsto per il prossimo settembre.
Pertanto quella delle Ferrari silenziose, delle Ferrari green, ormai è una certezza. Si tratta di un percorso definitivo e maggioritario che tenderà a inglobare la maggior parte dei €4,4 miliardi che la casa emiliana con sede olandese investirà entro il 2026.
Non sembra importare molto a questo punto che il marchio del Cavallino Rampante sia tra i pochi ammessi a beneficiare di una eccezione concessa dall’Unione Europea per continuare la vendita di alcuni veicoli termici di fascia alta o altissima, sfuggendo al bando previsto per i veicoli termici collocato nel 2035.
Perciò continuerà lo sviluppo dei motori termici, sempre più destinati a un nocciolo duro di appassionati e collezionisti. Non è difficile immaginare persone con grandi disponibilità economiche contendersi nel 2030 o 2033 modelli in quantità sempre più piccole, che potrebbero però fregiarsi del titolo di ultima supercar con un V10 Ferrari o ultima supercar col V12 nato a Modena.
Entro il 2026, abbiamo appreso, questa nicchia di supercar sarà rilevante per una quota del 5% della produzione totale, ma non è difficile immaginare che si tratterà di un importo ben superiore quanto a contributo ai margini aziendali.
Intanto però la prossima grande novità sarà il modello 100% elettrico previsto per il 2025 sul quale il suo amministratore delegato non ha voluto rivelare molto. Qualcosa però Vigna ha confermato: che Ferrari (che non investirà in aspetti non core come il software o la guida autonoma avanzata) in casa assemblerà in un reparto appositamente allestito i pacchi batterie, e che per le celle sta lavorando con quattro possibili partner europei ed asiatici alla tecnologia basata su elettroliti allo stato solido.
Vigna ha anche deciso che sia una competenza essenziale quella dei motori elettrici, dopo quella dei propulsori termici, e questi saranno pertanto in futuro sviluppati in casa, come inverter e moduli di batterie.
Pertanto la attuale collaborazione con l’inglese YASA (oggi divisione del gruppo Mercedes-Benz), nata coi motori a flusso assiale della SF90 Stradale della foto di apertura, non sarà prorogata a lungo termine: i fornitori esterni faranno spazio alla produzione in house.
Nel 2025, quando uscirà il primo modello di Maranello al 100% elettrico, questo segmento sarà solo il 5% dei volumi. L’elettrificazione conterà inizialmente soprattutto sulle ibride, che saranno il 55% delle vendite nel 2025 rispetto al 20% dello scorso anno per calare poi al 40% a fine decennio. Lanciata nell’elettrificazione della gamma, il marchio promette comunque di preservare e rispettare il proprio DNA.
“Crediamo di poter utilizzare il motore elettrico per migliorare le prestazioni delle nostre vetture “, ha affermato Vigna, a cui ha fatto eco il presidente dell’azienda John Elkann: “tutto ciò che faremo sarà sempre incentrato sul carattere esclusivo della Ferrari. L’insieme delle possibilità offerte dall’elettrificazione e dall’elettronica ci consentirà di produrre auto ancora più uniche”.