Il ritardo di Tesla Semi e Roadster viaggia sullo stesso binario
Due veicoli elettrici radicali come il Semi e la Roadster si vedranno solo come prototipi quest’anno; nelle ragioni per cui Tesla li collocherà dietro ad altri progetti come le nuove fabbriche in entrambi i casi rientrano le batterie
Nel giro di poche ore Elon Musk ha confermato che due progetti importanti come il veicolo commerciale elettrico Semi e la super-sportiva Roadster arriveranno in ritardo rispetto ai piani originali. I motivi che stanno dietro al ritardo non sono identici ma simili. La più lineare delle spiegazioni fornite dall’uomo più ricco del mondo ad analisti e ai suoi follower è quella che riguarda il Semi, la cui uscita era originariamente collocata nel 2019 e si riassume in una parola: batterie.
Tesla sta procedendo come noto all’inserimento nella sua filiera della nuova generazione di celle di grande formato più efficienti ma meno costose, come annunciato al Battery Day 2020. Ma lo sviluppo di questa tecnologia (almeno inizialmente insieme a Panasonic) comporta ritmi che non sono al passo coi vecchi piani di Musk: la progettazione del Semi è avanzata, ha sottolineato e la produzione sarebbe possibile.
Però non ci sono abbastanza celle formato 4680 disponibili né ci saranno a breve termine, visto che per ora si producono solo in una linea-pilota nella storica sede di Fremont.
E Musk ha anche chiarito perchè riguardo al nuovo prodotto sia indispensabile la riduzione rapida dei costi per rendere percorribili tutti i progetti: per ciascun Semi di celle cilindriche nuovo formato serve cinque volte il numero che viene inserito nel pianale di un veicolo passeggeri. Ma il camion di Musk non si venderà a cinque volte il prezzo di un Cybertruck o una Roadster.
Così Tesla sarà sì in grado di mettere in strada i primi Semi ma, fino a quando non si risolverà il collo di bottiglia delle batterie, la casa californiana non ha nemmeno ritenuto di dover precisare in quale fabbrica lo costruirà, nel suo report sui risultati dell’ultimo trimestre e anno 2020.
Anche se c’è un diffuso consenso che alla fine toccherà al nuovo sito di Austin, Texas, il più vicino anche a dove Tesla realizzerà materiali attivi per i catodi e raffinerà in proprio il litio.
Le batterie per il Semi, secondo una slide molto chiara resa pubblica durante il Battery Day, saranno ad elevata percentuale di nichel: questo non sarà il caso per la Roadster, per cui sono state previste celle miste nichel-manganese.
Ma la differente filiera di Semi e Roadster non è bastata a rispettare i tempi per la super-sportiva Tesla, che è appena stata spostata da Musk ufficialmente al 2022, facendo seguito a piccoli segnali che aveva cominciato a disseminare già lo scorso anno.
L’acclarato interesse dell’imprenditore di origine sudafricana per le performance e i record in effetti non sembra destinato a logorarsi nel frattempo: l’uscita a fine anno della rinnovata Model S in versione Plaid+ dovrebbe in effetti essere sufficiente a salvaguardare quei posti in prima posizione a cui Musk tiene tanto, come il primato sull’accelerazione 0-100 km/h o quello nel quarto di miglio.
Di una Roadster quest’anno si vedranno quindi forse solo prototipi, ma la gloria andrà alla Model S Plaid+ appena presentata per la quale ci aspettiamo da un momento all’altro nuovi video trionfali realizzati nello scenario di Laguna Seca, del Nürburgring o di entrambe.
In effetti, la Model S più sportiva potrebbe perfino rendere superflua una Roadster: dopo aver promesso per la berlina destinata alla fascia luxury valori sullo 0-100 km/h inferiori ai 2″, cos’altro potrebbero riservare ai progettisti per la Roadster?
Quando nel 2017 Musk aveva presentato a sorpresa il concetto alla base della seconda iterazione di Tesla Roadster, lo stesso CEO aveva ammesso che andare oltre certe prestazioni, tra cui quelle attese in accelerazione, avrebbe potuto comportare rischi per la sicurezza.
Considerato che per le super-sportive più popolari la guida fa aggio sui supporti alla guida, inclusi quelli avanzati (anzi, specialmente quelli avanzati) l’ufficio progettazione Tesla potrebbe cercare una differenza nell’autonomia resa possibile dalle batterie: una supersportiva in grado di restare straordinariamente agile malgrado una batteria enorme (all’epoca si parlava di 200 kWh per 620 miglia di range contro le 520 della Plaid+, ovvero 628 chilometri).
Un risultato che questo sì sarebbe straordinario per un’auto annunciata con un prezzo collocato tra i $200.000 e i $250.000 dollari: ma anche in questo caso assicurare un margine di prestazioni irraggiungibile per la concorrenza richiederà celle ad alte prestazioni a costi interessanti. E ancora una volta, per la Roadster come per il Semi, si torna alla disponibilità delle celle di nuova generazione.