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Col prossimo CarPlay, Apple si spinge molto oltre lo schermo di infotainment

Con la prossima generazione, il software Apple sarà in grado di fare sempre di più: controllare il clima, vedere il meteo e informazioni di navigazione aggiornate, ma anche i livelli di carburante o della batteria, fino a diventare il vero “cervello” dell’auto

Una delle brutte sorprese che la clientela globale, specie asiatica, ha avuto in serbo per le case auto occidentali è la sempre maggior richiesta di integrazione digitale dei modelli acquistati con smartphone (e il resto, ad esempio la casa via domotica).

Così non c’è da stupirsi se i produttori da tempo lavorano ad accontentare la vasta platea di utilizzatori di iPhone per integrare al meglio CarPlay, come fanno Ford, Audi, Jaguar-Land Rover, Nissan, Volvo, e molti altri. Apple sostiene che il 98% di tutte le nuove auto ha già CarPlay e che il 79% degli utenti considera la presenza della funzionalità prima di acquistare un’auto.

Ma la casa di Cupertino, come ha rivelato ieri durante la sessione periodica dedicata agli sviluppatori e programmatori, per il settore auto ha ambizioni e piani molto dettagliati, e non solo riguardo alla misteriosa Apple-car, elettrica ed autonoma ma ancora tutta da scoprire. In effetti Apple ha annunciato un aggiornamento completo di CarPlay in arrivo il prossimo anno per migliorare l’integrazione con il veicolo stesso.

Come ha scritto la testata specializzata in tecnologia Engadget: “Apple per reinventare l’esperienza di guida ha progettato una nuova generazione di app CarPlay, che fonde in modo più profondo le forme e le funzionalità tra il sistema di infotainment del tuo veicolo e il tuo iPhone. L’azienda resta a bocca cucita su cosa sarà esattamente in grado di fare questa versione reinventata dell’app (secondo quanto riferito, quegli annunci saranno previsti entro la fine del prossimo anno) ma ha lasciato intendere che renderebbero effettivamente il tuo telefono il “nucleo” dei sistemi dell’abitacolo”.

Un’altra testata dedicata all’innovazione come The Verge ha sottolineato al riguardo che gli utenti potranno “aggiungere informazioni di viaggio, controllare il clima nell’auto, vedere il meteo, visualizzare informazioni di navigazione aggiornate, livelli di carburante e batteria e altro ancora. Può adattarsi a diverse dimensioni dello schermo e ha un’interfaccia completamente nuova che ricorda un iPad sullo schermo centrale”.

In effetti, è il caso di rimarcare, nello spazio del viaggio avere accesso a dati importanti come quelle sulle mappe e i relativi spostamenti abituali, e presto anche approfonditi dettagli come quelli sui consumi e, nel caso delle auto elettriche, la batteria, significa di fatto essere al timone di tutto quello che riguarda le informazioni più importanti di un’auto del 21° secolo.

Insomma, sembra quasi che il tempo trascorso a sviluppare una singola Apple-car abbia sviluppato negli ingegneri e nei manager della società diretta da Tim Cook le opportunità di controllare il cuore non delle singole ipotetiche auto con la mela ma, tramite la nuova integrazione di CarPlay, di milioni di auto in marcia sulle strade del pianeta. Questo comporterà un accesso preferenziale ad una sconfinata offerta di servizi.

Come ha scritto il Wall Street Journal, per il produttore di iPhone e iPad “la più grande area di crescita quest’anno è prevista provenire dalla categoria dei servizi, che include denaro generato dall’App Store e dal settore pubblicità di Apple. I ricavi dei servizi secondo alcune stime potrebbero crescere di quasi il 17% a $80 miliardi. Questo sarebbe più dei ricavi cumulati dalle vendite di iPad e computer Mac, e sarebbe al secondo posto dopo il settore dell’iPhone per Apple”.

E tutto questo con un vantaggio nel settore accumulato in decenni di esperienza sul software che spicca a fronte di difficoltà nel creare proprie divisioni digitali, come spesso ricorda il percorso in salita di un gruppo pur dominante come Volkswagen nel far decollare la divisione Cariad.

Dall’altro lato, si è notata una certa difficoltà in gruppi auto come Ford e General Motors nel riuscire a creare a bordo spazi di e-commerce, tentativi di dubbio successo, laddove il mercato digitale Apple continua a marciare a pieno ritmo.

Non solo, ma proprio in queste ore sono state aggiunte alternative come i pagamenti a rate, con il servizio Apple Pay Later che sarà disponibile ovunque Apple Pay sia accettato online o tramite la app attraverso la rete Mastercard. La società californiana ha detto che i clienti potranno dividere il costo dell’acquisto in quattro identiche rate suddivise su sei settimane senza interessi.

La reazione delle case auto a questa possibile minaccia a quello che gli amministratori delegati vedono da tempo come possibili flussi di ricavi non sarà benevola. Ma i timori e le resistenze si scontreranno con i desideri degli utenti, che hanno a che fare coi rispettivi smartphone molte più ore al giorno di quante non trascorrano sul proprio veicolo, tassisti e camionisti esclusi. Di fatto ci sarà a giocare a favore di Apple (o di Google di cui attendiamo una replica) la praticità.

Ad esempio: se dobbiamo raggiungere degli amici presso un locale oppure un negozio ormai è molto più veloce farsi mandare la posizione sul telefono, e da lì è oggettivamente scomodo trasferire le coordinate GPS al navigatore dell’auto, cosa che nessuno farebbe. Insomma chi controlla i sistemi operativi e le app dei nostri telefoni ha un vantaggio concreto nell’avvicinarsi a controllare il flusso digitale dal quale i gruppi auto speravano di poter aprire nuove opportunità.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Apple