DATI

Cina: auto elettriche più vendute – anno 2021

1. Wuling Hongguang Mini EV (395.451); 2. Tesla Model Y (169.153); 3. Tesla Model 3 (150.890)

Un anno da record per i modelli NEV, ovvero elettriche pure ed ibride ricaricabili, per le quali la Cina ha occupato una quota corrispondente alla metà di tutte le vendite globali: 3, 3 milioni, con una crescita su base annua rispetto al 2020 di circa il 254%. Le più accreditate stime indicano che nel 2022, malgrado i sussidi siano calati ancora dal 1 gennaio, si avvicinerà la soglia dei 6 milioni di auto con la presa, salendo al 60% delle vendite globali. E guardando al 2021 la sola marca occidentale presente solidamente nelle posizioni di testa potrebbe essere Tesla: Model Y (169.153 immatricolazioni) e Model 3 (150.890) in effetti sono state le sole a superare tranquillamente i 100.000 esemplari, mentre come scontato a sbaragliare la concorrenza è stata la fenomenale piccolissima Hongguang Mini Ev costruita da SAIC e General Motors col marchio Wuling e arrivata a 395.451 consegne (+250,7% rispetto al 2020). Alle spalle del podio si segnalano tra i modelli BYD la Han (+189%) che tra elettriche pure e ibride plug-in è arrivata a 117.323 pezzi. Tra i modelli delle marche storiche cinesi oltre a BYD sono andate bene la piccola Changan BenBen (76.381) e la Chery EQ (76.987). Molto bene le startup: la Xpeng P7 ha concluso l’anno con un totale di 60.569 unità, mentre il miglior modello NIO è stata la ES6 arrivata a 41.474 pezzi. Il miglior modello NEV di una startup è stato però una ibrida ricaricabile One di Li Auto, immatricolata in 90.491 esemplari, seconda miglior ibrida plug-in del 2021 alle spalle della leader Qin DM-i che BYD ha consegnato in 187.227 (+256%), considerate però anche le altre versioni.

E in una Cina in cui le elettriche pure hanno superato in gradimento le ibride plug-in anche la miglior marca per consegne di NEV, la “risorta” BYD, ha avuto un’annata con quote che hanno rispecchiato questo gusto degli automobilisti cinesi: delle 584.020 auto con la presa che ha venduto lo scorso anno, i totali di modelli EV e DM sono stati rispettivamente di 320.810 e 272.935 unità, con variazioni percentuali positive su base annua del 144,9% e 467,6%. In totale BYD Company Limited ha venduto ben 740.131 unità, in aumento del 73,34% rispetto all’anno precedente e coi veicoli convenzionali sempre meno in evidenza (-42,54%) nella gamma del gruppo di Shenzhen. Alle spalle di BYD tra i gruppi auto protagonisti del settore delle auto elettrificate si è inserita SGMW, la joint venture tra SAIC Motor e GM che non vende solo piccole citycar col marchio Wuling ma anche piccole e compatte col marchio locale (ma ormai esportato anche in Asia e Sud America) Baojun: 431.130 gli esemplari messi in mano alla clientela. Le Tesla fatte a Shanghai sono arrivate a 320.743 unità immatricolate, precedendo tranquillamente il volume del secondo miglio gruppo storico cinese: Great Wall Motor, arrivato a 133.997 soprattutto grazie alla famiglia col marchio ORA, che tra modelli R1 ed R3 hanno contribuito con oltre 100.000 esemplari. Interessanti i numeri delle startup: quelli di Li Auto li abbiamo già citati, visto che per ora la gamma si limita alla sola One, e quindi è stata preceduta da XPeng (98.155 consegne) e da NIO (91.429) che possono già contare su un portafoglio più maturo rispetto a Li Auto. In questo contesto fa un certo effetto vedere che i numeri delle alleanze del primo gruppo occidentale in Cina, Volkswagen che costruiscono ormai 5 modelli elettrici puri, per le consegne di NEV siano state alle spalle delle startup: FAW-VW è arrivata a 70.383 consegne 2021 precedendo SAIC-VW fermatasi a 61.064. Il modello più venduto basato sulla piattaforma MEB è stato il FAW-VW ID4 Crozz: 26.141 immatricolazioni, un po’ meglio della rivale BMW IX3, con 21.814 SUV elettrici costruiti a Shenyan giunti in mano a clienti cinesi.

(credito grafico: AUTO21; fonte dati: CPCA)

Se il periodo può indurre a guardare soprattutto ai numeri complessivi del 2021, vale comunque la pena di gettare uno sguardo anche al singolo mese di dicembre, considerato che si è trattato di un mese da record per case come BYD, Wuling ed Xpeng. In totale BYD ha immatricolato 92.775 veicoli, davanti ai 70.602 di Tesla, che in questo caso ha preferito destinare all’esportazione solo un pugno di vetture costruite nella zona franca di Lingang preferendo accontentare la clientela locale. SGMW ha venduto da parte sua 54.632 veicoli. Il podio dei modelli elettrici puri ha visto la Hongguang Mini EV come sempre prima (50.561) davanti a Model Y (40.500) e Model 3 (30.102). Da segnalare che BYD ha visto per la prima volta il nuovo modello realizzato sulla nuova piattaforma elettrica BYD 3.0, Dolphin, andare oltre le 10.016 unità, in aumento del 13,7% rispetto al mese di novembre e portando il cumulato del veicolo per il 2021 a 29.598 unità. Dicembre è stato il primo mese in cui le quattro principali startup dell’auto cinese hanno tutte quante superato la quota 10.000 immatricolazioni. Xpeng si è rivelata la migliore per il terzo mese consecutivo arrivando a 16.000 unità. Dietro alla casa di Guangzhou Li Auto a 14.087 esemplari e al terzo posto NIO (15.087). Quarta Hozon Neta a 10.127, oltre i 10.000 esemplari per il secondo mese consecutivo: da notare che questa startup al contrario di XPeng, Li Auto e NIO (che puntano tutte a una fascia che compete coi marchi premium occidentali) puntano invece al segmento delle compatte, denominato in Cina A00 con un livello di prezzi più accessibile. Un settore che ha attratto anche la storica Chery: presentando la QQ Ice Cream ha puntato a un mezzo da città, di fascia di prezzo inferiore ai 50.000 yuan; ne ha vendute 9.866 lo scorso dicembre e indica di aver già ricevuto oltre 70.000 ordini.

Credito grafico: AUTO21, fonte dati: CPCA