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Il software Stellantis è la rete per raccogliere la “manna” dei veicoli connessi

Il gruppo guidato da Carlos Tavares guarda a una flotta di 34 milioni di auto “monetizzabili” entro il 2030 (contro i 12 di oggi), platea di una ampia gamma di servizi, da quelli tradizionali delle assicurazioni a quelli futuri on demand

Il gruppo nato dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler Automobiles ha scelto la giornata di oggi per svelare in un Software Day la sua articolata strategia che scaturisce dalle opportunità del settore. Intende vendere aggiornamenti di veicoli da remoto, servizi in abbonamento, ma anche assicurazioni a partire dal prossimo anno. I ricavi aggiuntivi previsti saliranno fino a €20 miliardi nel 2030.

Le case automobilistiche devono elettrificare la loro produzione a ritmi accelerati. Ma altrettanto frenetica è la velocità dell’altra rivoluzione in atto in cui non possono permettersi di restare a guardare, quella del software, e Stellantis non intende mancare nessuna delle opportunità direttamente collegate.

Poiché le nuove auto sono ora tutte connesse a Internet, è possibile aggiornare regolarmente il software di bordo da remoto, nonché offrire servizi connessi. In una nota ufficiale diffusa questa mattina, Stellantis stima che avrà così una flotta di 34 milioni di auto “monetizzabili” entro il 2030, contro i 12 milioni di oggi.

Il gruppo guidato da Carlos Tavares assicura che l’offerta di prodotti ed abbonamenti basati su software genereranno circa €4 miliardi di fatturato annuo entro il 2026 e circa 20 miliardi di euro entro il 2030. Si tratta di un obiettivo molto ambizioso: rappresenta una crescita di circa il 13% di ricavi aggiuntivi rispetto a quelli attuali.

Il gruppo Volkswagen, che per bocca del suo amministratore delegato Herbert Diess ha già ha annunciato l’intenzione di competere con Tesla, battistrada in questo campo, è rimasta finora al di sotto del miliardo di euro nelle previsioni di nuove entrate rese possibili dagli aggiornamenti ed abbonamenti via etere.

Per generare questo fatturato, si partirà dal potenziale degli aggiornamenti over-the-air resi possibili dalle normative europee da relativamente poco tempo. Finora Stellantis ha fornito più di 6 milioni di aggiornamenti OTA ai suoi veicoli, e intende offrire almeno nuove versioni trimestrali entro il 2026.

Partendo da questa base il gruppo intende vendere servizi, abbonamenti, ma anche funzionalità on demand (alcuni concorrenti come Mercedes già offrono funzionalità sbloccabili a distanza sulla nuova EQE e sulla ammiraglia elettrica EQS, ad esempio un raggio di sterzata più ampio), o assistenza alla gestione della flotta. Inoltre il gruppo intende anche utilizzare i dati connessi raccolti per adeguare al meglio il valore di rivendita del veicolo, fidelizzare i clienti e vendita incrociata.

Partendo dalla vasta esperienza delle divisioni dei due lati dell’Atlantico specializzate nei finanziamenti e nei leasing e facendo affidamento su queste capacità di raccolta dati, Stellantis lancerà nel 2022 un programma assicurativo basato sull’utilizzo, offerto dai suoi captive finanziari.

Il gruppo intende pertanto diventare molto rapidamente un rivale delle principali compagnie di assicurazione auto, cosa che per certi versi appare anche un ritorno al passato: la famiglia Agnelli era infatti il maggiore azionista della Toro, fino alla crisi degli Anni ’70.

Il gruppo euro-americano intende raggiungere i propri obiettivi affidandosi a 4.500 ingegneri, dei quali un migliaio saranno interni, che verranno riconvertiti nel contesto di un’accademia di software e dati creata per l’occasione.

Stellantis sta inoltre andando alla ricerca di competenze del software e nell’intelligenza artificiale dal settore della tecnologia e da altri affini a livello globale. Saranno graditi gli esperti di programmazione open software, visto che il responsabile del settore Yves Bonnefont ha dichiarato che il gruppo non intende fare tutto da solo ma cercare collaborazioni.

Con un lancio previsto nel 2024, le tre nuove piattaforme saranno distribuite, su scala, sulle quattro nuove piattaforme di veicoli svelate da Stellantis all’EV Day nei due anni successivi. Cuore della trasformazione Stellantis verso servizi customer-centric sarà la nuova architettura elettrica/elettronica e software, STLA Brain.

STLA Brain ha una capacità completamente over-the-air con 30 moduli indirizzati ed è molto più flessibile rispetto ai 10 moduli attuali. È una struttura orientata ai servizi completamente integrata con il cloud, che collega le centraline di controllo elettroniche all’interno del veicolo col computer centrale dell’auto tramite dati ad alta velocità.

Interrompe il legame odierno tra le generazioni di hardware e software, consentendo agli sviluppatori Stellantis di creare e aggiornare rapidamente funzioni e servizi senza attendere il lancio di un nuovo hardware. Questi aggiornamenti OTA riducono drasticamente i costi per i clienti e per la casa, semplificano la manutenzione per l’utente e mantengono i valori residui del veicolo.

STLA SmartCockpit, creato su STLA Brain, è progettato per integrarsi con gli occupanti del veicolo per creare un “terzo spazio” personalizzabile. Stellantis SmartCockpit, alimentato dalla joint venture Mobile Drive tra Stellantis e Foxconn, offre applicazioni basate sull’intelligenza artificiale quali la navigazione, l’assistenza vocale, l’e-commerce e i servizi di pagamento.

Infine STLA AutoDrive, frutto della collaborazione con BMW, offrirà capacità di guida autonoma di livello 2, livello 2+ e livello 3 e sarà continuamente aggiornato OTA. E, quanto a collaborazioni, oltre a spiegare dove finiranno i risultati del lavoro condotto insieme alla casa tedesca, Stellantis ha anche aggiornato lo stato dei rapporti con gli attuali partner Foxconn e Waymo.

Un nuovo memorandum d’intesa non vincolante firmato con il colosso di Taiwan mira a produrre una famiglia di chip appositamente progettati per supportare Stellantis e i clienti di terze parti. La partnership ha lo scopo di sviluppare quattro famiglie di chip che copriranno oltre l’80% delle esigenze dei microcontrollori dell’azienda, contribuendo a semplificare notevolmente la catena di approvvigionamento. L’adozione e l’installazione di prodotti nei veicoli Stellantis è prevista entro il 2024.

Il gruppo diretto da Tavares continua anche i progetti dedicati con Waymo: le Chrysler Pacifica Hybrid equipaggiate col Waymo Driver forniscono già migliaia di corse completamente autonome e in alcuni casi senza supervisori a bordo a Phoenix, in Arizona, e i partner hanno ora ampliato l’attività ai servizi di consegna locali. Insieme stanno collaborando a gruppi di lavoro concernenti attività nei veicoli commerciali leggeri e investimenti nell’elettrificazione. I team di ingegneri metteranno le mani su prototipi Stellantis nel 2022.

Credito immagine di apertura: ufficio stampa Stellantis