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Le consegne Tesla del terzo trimestre 2021 sono insensibili ai chip

Battute ancora una volta le attese degli analisti di Wall Street grazie in particolare alla Cina, con un record di immatricolazioni di 241.300 auto, il 73% di aumento su base annua

Chip? Quali chip? Nel terzo trimestre 2021 Tesla ha reagito alla vasta e dilagante tendenza di calo delle vendite globali causata dalla carenza di chip, poiché ha venduto 241.300 auto, per un totale di 102.000 consegne in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.

E questo senza che sia diventata ancora realtà la ventilata alleanza con Samsung che, secondo fonti di stampa coreane, produrrà per Tesla la prossima generazione di chip basati sulla tecnologia a 7-nanometri, che dovrebbero finire ad alimentare il prossimo sistema cosiddetto Hardware 4 per la guida autonoma avanzata e non solo del futuro FSD Computer 2.

Ma, per restare al presente piuttosto che guardare al futuro, il livello di immatricolazioni (e produzione) appena rivelato ad investitori e analisti è il massimo che Tesla abbia mai raggiunto in un trimestre (e per mettere le cose in prospettiva storica: la società di Palo Alto aveva venduto 367.500 veicoli nell’intero 2019).

Gli analisti di Wall Street si aspettavano che il produttore di auto elettriche per antonomasia consegnasse 229.242 veicoli, secondo la media dei dati espressi nel sondaggio periodico della società specializzata Refinitiv.

L’azienda di Elon Musk è riuscita a fornire ancora una volta più veicoli alla clientela, mentre le principali case automobilistiche hanno invece registrato enormi cali nell’ultimo trimestre. La General Motors, ad esempio, ha dichiarato venerdì mattina di aver venduto solo 446.997 veicoli nel terzo trimestre, un calo del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; ma anche i solitamente ben preparati, logisticamente parlando, giapponesi hanno avuto difficoltà serie nell’attuale congiuntura.

Tesla ha evitato problemi simili in parte perché ha ordinato con prodigalità semiconduttori e riscritto software al volo per far funzionare quei chip al posto di quelli non attualmente disponibili. Inoltre la società continua a registrare forti vendite in Cina, superando la fase di attrito della scorsa primavera, e le vendite locali e l’export della Gigafactory di Shanghai si rivelano ancora decisive.

Per il successo delle consegne del terzo trimestre 2021 non guasta neppure che il SUV Model Y sia diventato un’opzione popolare anche negli Stati Uniti e che Tesla abbia appena iniziato a venderli anche in Europa, incluso in Italia.

Nei prossimi mesi è prevista anche l’attivazione di una produzione ancora maggiore, poiché Tesla ha ormai completato un’enorme parte della sua nuova fabbrica in Texas e sembra anche aver superato gli scogli delle ultime approvazioni per iniziare a gestire il suo nuovo stabilimento tedesco in Brandeburgo.

Tutto questo sembra poter compensare il cronico ritardo di alcuni prodotti attesi come il Cybertruck e la Roadster di seconda generazione, mentre nello scorso trimestre sono riprese con una certa vivacità le vendite di Model X e S, le cui linee di produzione erano state rinnovate a inizio anno.

Credito foto di apertura: AUTO21