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Renault ha così fiducia nella piattaforma CMF-EV da farla debuttare a casa del “nemico”

La Mégane E-tech Electric fa il suo esordio al Salone Auto di Monaco di Baviera: sarà un pilastro fondamentale della strategia Renaulution voluta per la marca francese dal suo timoniere Luca de Meo

Per il mondo dei modelli a zero emissioni locali, ormai lo si è assodato da tempo, sono decisive le piattaforme. Renault oggi entra in un nuovo capitolo della sua “storia elettrica” col lancio odierno del primo modello progettato sulla base al 100% dedicata a veicoli elettrici: la piattaforma CMF-EV.

All’IAA Mobility di Monaco che ha preso lo spazio del Salone di Francoforte un tempo dominato dai gruppi tedeschi, Luca De Meo e Gilles Vidal erano quasi raggianti a mostrare la loro Mégane E-tech al 100% elettrica, o se preferite Megan-e, che coesisterà con l’attuale generazione di compatta fino alla primavera 2022.

A quel punto toccherà alla sola Mégane E-tech Electric di incarnare la prima fase della Renaulution: la strategia che ha cambiato il percorso Renault da quando il top manager italiano ha preso il timone martellando sul concetto che occorre passare da volume al valore. L’obiettivo finale del piano Renaulution è dare una sterzata al modello economico del marchio verso tecnologia, energia e mobilità, tutto entro il 2025, ovvero il domani per le scalette automotive.

Uno dei pilastri di questa strategia è consolidare la leadership del marchio nel settore elettrico, con oltre 300.000 veicoli venduti dal 2010. Per fare questo, il gruppo sta trasformando in un nuovissimo polo industriale nel nord della Francia, ribattezzato Electricity,i siti storici di Douai, Maubeuge e Ruitz. Tutti riconvertiti per creare la Fremont (o dovremmo dire Shanghai, pensando a Tesla?) francese, con l’obiettivo di produrre 400.000 veicoli elettrici l’anno entro il 2025 e dispiegare una gamma composta per il 90% da modelli elettrici entro il 2030. Questa nuova Mégane è prodotta appunto a Douai.

Unico costruttore francese presente a Monaco di Baviera, la prima offensiva di prodotto di questa “Renaulution” è una Mégane che se mantiene il nome non ha nulla in comune con quella attuale. A cominciare dal formato, che la rende difficile da collocare: lunga 4,21 metri e con passo di 2,70, perde 16 centimetri dall’attuale generazione e sfoggia una silhouette a metà tra una berlina compatta e un crossover, qualcosa che in Francia ha cercato di perfezionare anche Citroën con la sua ultima C4. Ma De Meo ha preferito addirittura parlare di hot hatch e di GTI, forse perché era in casa dei tedeschi…

Compatta nelle dimensioni esterne, con una linea di cintura alta, il suo padiglione sfuggente assottiglia lo specchietto retrovisore. Le carreggiate allargate e le maniglie delle porte a filo evocano il mondo delle coupé, così come l’altezza da terra ridotta che la allontana dai SUV. E per la fluidità della linea, il centro stile Renault ha posizionato le maniglie delle porte posteriori in alto, vicino al lucernario.

Anteriormente e posteriormente, i gruppi ottici formano una fascia che racchiude il nuovo logo. Il frontale cattura lo sguardo con un importante ruolo della luce, qui evidenziato da motivi delle alette attorno ai fari. Al 100% LED, l’illuminazione della Mégane E-Tech Electric inaugura una cifra inedita destinata a diffondersi su tutti i modelli del brand (convenzionali e/o elettrificati). Gli indicatori di direzione sono a scorrimento e le luci posteriori sono ad effetto 3D. L’illuminazione è ora adattiva, non è necessario passare dagli abbaglianti agli anabbaglianti.

Tutte le versioni sono dotate di maniglie a filo carrozzeria che escono automaticamente grazie a un sistema elettrico, quando ci si avvicina, e tornano nella posizione di chiusura due minuti dopo aver parcheggiato, quando l’auto comincia a muoversi oppure quando si bloccano le porte (credito foto: ufficio stampa Renault Italia)

Al momento del lancio, la nuova Mégane E-Tech Electric sarà offerta in sei colori di carrozzeria (grigio aviazione, grigio scisto, blu notte, rosso fuoco, nero stella e bianco ghiaccio). È possibile optare per un abbinamento bi-colore con un diverso colore del tetto, dei montanti e delle calotte degli specchietti esterni.

La nuova elettrica proporrà una scelta tra due motori: l’entry level offrirà 130 cavalli e 250 Nm di coppia. Più efficiente, il secondo salirà a 218 cavalli e 300 Nm per uno scatto da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi. In entrambi i casi i propulsori saranno prodotti nello stabilimento normanno di Cléon. Quanto alle celle delle batterie, Renault ha riposto ancora una volta la sua fiducia nella coreana LG Energy Solution, che fornirà celle con chimica NMC nichel, cobalto, manganese alte solo 11 cm per non pregiudicare l’abitabilità degli interni.

Il pacco batterie si sviluppa su 1,96 metri di lunghezza e 1,50 di larghezza e la Mégane elettrica offrirà due scelte di capacità: più piccola di quella della Zoe (ormai da tempo a quota 52 kWh), la prima dichiara 40 kWh e promette fino a 300 chilometri di autonomia con una singola carica. La seconda alternativa mette insieme 60 kWh di capacità per un’autonomia teorica annunciata a 470 chilometri.

Le caratteristiche di carica sono equivalenti a quanto indicato a suo tempo sul concept: il caricabatterie di bordo da 7,4 kW può così essere sostituito da un caricabatterie opzionale da 22 kW, mentre la ricarica rapida in corrente continua può aumentare fino a 130 KW sulla versione da 60 kWh.

Negli interni spicca l’inedita dashboard OpenR e il nuovo sistema multimediale OpenR Link, sviluppato con Google e basato su Android Automotive OS, scelto per rendere la vita più semplice al massiccio numero di clienti che utilizzano smartphone ed app collegati all’ecosistema tecnologico della casa californiana (credito foto: ufficio stampa Renault Italia)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia