AUTO

A rischio il futuro dei pickup Lordstown Motors

Continua il flusso di notizie negative per la startup che doveva rilanciare una fabbrica dell’Ohio rilevata da General Motors: adesso in dubbio la stessa sopravvivenza

In una comunicazione obbligatoria consegnata ieri, una delle numerose startup americane dei pickup elettrici, Lordstown Motors, ha rivelato il peggioramento della situazione delle casse aziendali, ormai in crisi conclamata.

Siamo al punto che, a poche settimane dalla comunicazione del taglio delle unità prodotte nel 2021 ad appena un migliaio, addirittura dubita di poter avviare la produzione del primo modello, l’Endurance, prevista per settembre e mette in questione la propria sopravvivenza entro fine anno.

La cosa riguarda azionisti che da pochi mesi hanno avuto accesso al capitale dell’azienda attraverso una delle molte fusioni inverse che hanno riguardato società della nuova mobilità e dell’automazione. Da prima dell’accesso alla borsa è invece presente nel capitale General Motors, che possiede circa il 5% delle azioni ordinarie, e per il momento ha deciso di non commentare questa svolta che potrebbe compromettere l’investimento.

Dopo una serie di cali precedenti legati a indagini dell’autorità di borsa sul rispetto delle normative vigenti nel processo di quotazione e nella gestione, le azioni ieri sera era scese ancora fino a quota $11,22: il valore nominale delle SPAC convenzionalmente, e questo valeva anche per quella che si è fusa con Lordstown Motors (Diamond Peak Holdings), si attesta attorno ai $10.

L’espressione di “going concern” per lo stato di salute aziendale utilizzata nella comunicazione ufficiale non equivale a un annuncio della necessità immediata di portare i libri in tribunale, ma appare una anticamera di quella fase. Se Lordstown Motors non sarà in grado di applicare radicali paletti ai propri costi, non riuscirà a rastrellare altro capitale, o entrambe le cose, il risultato più probabile di questa crisi sarebbe tuttavia quello.

L’azienda peraltro non ha ancora cancellato la Lordstown Week in programma il 22 e 23 giugno: probabilmente si aspetta di ottenere in quella data un po’ di attenzione e creare ottimismo tale da attirare uno o più nuovi investitori che le consentano di avviare la produzione del pickup elettrico Endurance come da programma. Finora ha costruito 48 esemplari pre-serie, alcuni dei quali colpiti da problemi di affidabilità documentati da stampa americana e social media.

General Motors ha investito nella startup principalmente perché con i propri progetti l’ha liberata dell’impianto di Lordstown dove fino al 2019 costruiva berline Cruze. Prima dell’arrivo di Lordstown Motors il destino della fabbrica brevemente era stato legato anche a Tesla, che ha però poi deciso di aprire in Texas, malgrado all’epoca l’allora presidente Trump sperasse che Elon Musk avrebbe scelto quel sito per l’espansione della gamma.

General Motors è comunque ancora attiva in questa parte dell’Ohio visto che, a breve distanza dal sito ceduto alla startup ora in difficoltà, aprirà una fabbrica di batterie per veicoli elettrici della joint venture Ultium Cells, realizzata insieme ai coreani di LG Energy Solution.

Credito foto di apertura: sito web Lordstown Motors