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Lanciata la Volvo XC40 Recharge, prima di una gamma di cinque modelli elettrificati in arrivo

Prima elettrica pura della casa svedese, avrà 408 cavalli e 400 chilometri di “range”: ma soprattutto da oggi Volvo punta a fare per la sostenibilità quel che le è riuscito con la sicurezza

Volvo Cars è stata la prima Casa automobilistica tradizionale ad impegnarsi a elettrificare l’intera gamma e a eliminare gradualmente le vetture alimentate dal solo motore termico. Lo ha fatto per prima, ma ha preso l’impegno con calma scandinava unita a commendevole flemma e  determinazione, che hanno fatto sì che altre case che un tempo sdegnavano il settore elettrico abbiano finito per precederla quanto a tempi del lancio.

Ma Volvo sembra essersi curata molto poco dei tempi o dei record. Il suo numero uno Hakan Samuelsson oggi durante la sobria presentazione è stato chiaro su quanto seriamente abbiano preso l’impegno. Volvo Cars vuole ripetere quello che è stata in grado di fare per la sicurezza delle auto (per la quale il marchio è diventato quasi un sinonimo) anche con la sostenibilità.

Se avrà successo in questo suo metodo avrà successo anche, ritiene il manager scandinavo, nell’assicurare un futuro all’auto come strumento di libertà di movimento. XC40 Recharge non è solo il primo modello al 100% elettrico Volvo, sarà anche il primo di altri cinque che la seguiranno nei prossimi cinque anni. Da quest’anno ogni nuovo modello Volvo introdotto sarà infatti elettrificato.

All’apparenza non molto è cambiato sulla versione a zero emissioni della XC40. Una nuova mascherina su misura, giustificata dall’assenza di radiatore alle sue spalle, il logo Recharge inciso nel montante posteriore e la presa di ricarica integrata nel medesimo sportello che sulle varianti convenzionali alloggia il tappo del serbatoio.

Del resto, come BMW e i modelli tutti elettrici del gruppo PSA, la casa svedese ha deciso di puntare su una piattaforma flessibile come la CMA, la medesima su cui sono realizzate le varianti con motori termici convenzionali. Le dimensioni della XC40 P8 AWD Recharge sono quindi familiari a chi già conosce le altre versioni: lunghezza di 4,43 metri, larghezza 2.03 metri e l’altezza di 1,65 cm.

Che la vettura presentata oggi a fine pomeriggio sia il primo modello della nuova gamma Recharge di Volvo Cars implica che con questo appellativo saranno indicate tutte le nuove auto scandinave con la presa. Un eco della scelta di altri gruppi concorrenti di designare riconoscibilmente le auto con batterie di trazione, come ad esempio EQ per Daimler o E-tron per Audi.

Per Volvo la denominazione riguarderà sia quelle con trazione solo elettrica sia quelle con propulsore ibrido plug-in. Il responsabile di questa nuova gamma Bjorn Annwall ha spiegato che Volvo con la clientela che si doterà di vetture ibride ricaricabili spingerà ad utilizzare il più possibile la guida in modalità solo elettrica.

Come ha voluto descrivere la situazione dei modelli della nuova gamma ci sono auto elettriche full time e auto part time. Le ibride ricaricabili appartengono ovviamente al secondo gruppo. Annwall ha parlato esplicitamente della responsabilità che il costruttore sente di influenzare positivamente il comportamento della clientela per massimizzare i benefici dell’uso.

Non si tratta di una battaglia contro i mulini a vento ma della possibilità di migliorare i tagli alle emissioni della flotta Recharge. E, ha spiegato Annwall, si parte con un buon terreno su cui seminare. Secondo Volvo Cars infatti oggi la media di tempo in cui la clientela globale della marca utilizza la modalità elettrica raggiunge già oltre il 41%.

Una quota da sviluppare e coltivare. Per spostare rapidamente il mondo dell’auto verso soluzioni sostenibili, Volvo Cars ha deciso di regalare elettricità alla clientela delle sue auto ibride ricaricabili, con un meccanismi di cashback della corrente consumata che verrà riaccreditata sul conto dei clienti attraverso l’uso, avete indovinato, di una app dedicata.

Uno sforzo che potrebbe anche essere impegnativo per Volvo, ma che sarà utile a evitare i problemi che in alcuni paesi avevano indotto a togliere i benefici alle ibride plug-in: in Olanda, ad esempio, sulle numerose auto aziendali non venivano effettuate le ricariche delle batterie perché venivano rimborsati i rifornimenti di carburante ma non la spesa di corrente.

Lanciata la Volvo XC40 Recharge, prima di una gamma di cinque modelli elettrificati in arrivo
La Volvo XC40 Recharge nasce sulla stessa piattaforma CMA (Compact Modular Architecture) su cui verrà prodotta un’altra elettrica pura del gruppo: la Polestar 2 (Credito foto: ufficio stampa Volvo Car Italia).

Questo problema non lo avranno ovviamente i clienti che punteranno subito sulle auto al 100% elettriche. La prima elettrica pura svedese sarà spinta da due motori elettrici da 150 kW ciascuno distribuiti sui due assi, per una potenza complessiva di 408 cavalli e con 660 Nm di coppia massima. L’accelerazione dichiarata sullo 0-100 km/h le consentirà di gestire la prova in 4″9, mentre la velocità massima sarà di 180 km/h.

Il pacco batterie alloggiato sotto il pavimento della vettura avrà capacità di 78 kWh, equivalenti ad una autonomia appena superiore ai 400 chilometri, considerati con lo standard europeo WLTP. La casa svedese dichiara che per l’80% dell’energia nelle celle saranno sufficienti quaranta minuti per chi provvederà grazie ad una colonnina DC veloce (la XC40 Recharge accetterà potenze fino a 150 kW), mentre chi si collegherà a una presa più modesta a corrente alternata da 11 kW dovrà attendere sette ore e mezza.

La XC40 Recharge non sarà solo la prima Volvo elettrica pura ma anche la prima ad avere un sistema di infotainment basato sul sistema operativo Android, e aggiornamenti possibili via etere al software di bordo e ai controlli installati dai vari sistemi presenti. La collaborazione con Google farà sì che il sistema sia estremamente intuitivo e personalizzabile.

Saranno ovviamente installati d’ufficio sugli schermi di bordo Google Assistant, Maps e Play, con controlli vocali sempre più evoluti man mano il software progredirà. E con questo modello abbiamo anche capito perché sulle mappe fossero improvvisamente spuntate anche le localizzazioni delle colonnine di ricarica: il sistema cercherà i punti di rifornimento di energia per i clienti Volvo, per cominciare.

E quanto a software, i sistemi ADAS e l’assistenza alla guida saranno i primi ad essere sviluppati in collaborazione con Zenuity, la joint venture creata da Volvo stessa e da aziende internazionali specialiste di assistenza alla guida. Con il supporto degli aggiornamenti via etere (sui quali le linee guide dell’Unione Europea dovrebbero essere definitive nel 2020, quando l’auto sarà commercializzata) supporti alla guida quali cruise control adattivo o controllo della corsia saranno continuamente migliorati.

Come ha detto oggi il chief technology officer Henrik Green, la XC40 Recharge sarà il modello di tante novità e prime volte per Volvo, ma nel complesso la giornata è stata il momento soprattutto in cui l’azienda ha voluto fare un riepilogo delle soluzioni con le quali vorrà dimostrare di essere in grado di fare la propria parte per la sostenibilità.

Volvo Cars ha infatti chiarito oggi i dettagli del programma con cui si impegna a tagliare del 40% l’impronta di anidride carbonica per ciascuna vettura prodotta entro il 2025, primo passo verso l’obiettivo più ambizioso fissato al 2040 di diventare un’azienda carbon neutral ovvero a impatto zero sul clima.

Questo ulteriore traguardo dovrà necessariamente passare mediante interventi sulle emissioni della rete produttiva, delle attività operative nel senso più ampio del termine e di tutta la filiera, fino alla fase di riciclaggio e riutilizzo dei materiali in un’ottica di economia circolare.

Così accanto all’obiettivo di portare al 50% la quota delle vendite di vetture con trazione esclusivamente elettrica sul totale di vendite a livello globale entro il 2025, il che determinerebbe una riduzione del 50% delle emissioni allo scarico di CO2 per esemplare consegnato fra il 2018 e il 2025, Volvo Cars si è posta altri obiettivi a breve termine.

Come la riduzione del 25% delle emissioni di CO2 correlate alla sua filiera produttiva globale entro il 2025, l’impiego del 25% di plastiche riciclate nelle auto di nuova produzione entro il 2025 e una riduzione del 25% delle emissioni clima-alteranti generate dalle attività operative, incluse manifattura e logistica.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Volvo Car Italia