AUTO

Carte in tavola: Corea prima nelle auto verdi e nella guida autonoma entro il 2030

Oltre $53 miliardi di investimenti privati e pubblici nel piano nazionale per far primeggiare il paese asiatico nelle auto elettriche, fuel cell, ma anche chip, telecomunicazioni e perfino taxi volanti

La Corea del Sud vuole diventare la prima manifattura globale di auto verdi e la prima a mettere in commercio veicoli autonomi, e per rimarcare questo obiettivo si è scomodato il presidente Moon Jae-in, nel corso di una cerimonia che aveva per palcoscenico il centro ricerche Namnyang del gruppo Hyundai Motor, con sede nella città di Hwaseong.

Il programma ha anche fornito date e cifre: il 2030 è il momento nel quale si prevede che il paese possa assicurarsi il primato nelle auto del futuro, e per riuscirci il governo ha in mente di investire nelle nuove tecnologie collegate ai vari settori della mobilità 2,2 trilioni di won (circa $1,8 miliardi) nella prossima decade.

L’impegno delle istituzioni pubbliche coreane tuttavia lascia intravedere quanto alta sia la posta dal punto di vista degli investimenti nel complesso mondo della mobilità del futuro. Rispetto ai soldi pubblici quelli privati avviati verso gli investimenti saranno quasi trenta volte di più, visto che saranno circa 60 i trilioni di won che si avviano a spendere i marchi nazionali dell’auto e della fornitura, circa due terzi dei quali saranno a carico del gruppo auto nazionale.

Il presidente Moon peraltro non ha perso l’occasione di sottolineare la buona base di partenza per inseguire il sogno nazionale: in Corea del Sud sono già rilevanti i contributi nei settori delle batterie agli ioni di litio e post-litio, nella tecnologia dell’idrogeno, nei chip e nelle telecomunicazioni.

Quello che il paese e le istituzioni ritengono fondamentale realizzare è cambiare il ruolo: finora è stato un fast-follower rispetto ad americani, giapponesi ed europei a volte in grado di superare i punti di riferimento, ma in futuro dovrebbe diventare un leader e una Corea prima nelle auto verdi può essere un ottimo primo passo, magari cominciando proprio da quelle fuel cell in cui il rivale diretto è anche il vicino di casa giapponese.

Visitando il Namyang Technological Research Center Moon ha sottolineato che il governo crede che nel 2030 a guidare la tecnologia saranno auto verdi ed autonome, oltre a settori nascenti. Come i taxi volanti, che stanno attirando sempre più collaborazioni clamorose ed inaspettate, l’ultima delle quale ha visto insieme Porsche e Boeing.

Secondo il presidente Moon “la Corea aumenterà la sua quota di auto elettriche e a idrogeno nel mercato di vendite di nuovi veicoli al 33% e si assicurerà un 10% della quota di mercato globale entro il 2030”. Ed ha continuato: “Saremo la prima nazione a commercializzare auto a guida autonoma al mondo. Fino ad ora, le politiche relative alle auto a guida autonoma sono state basate sul Libello 3, ma puntiamo a commercializzare auto a guida pienamente autonoma di Livello 4 entro il 2030”.

Mentre a queste latitudini in Europa ACEA, Eurelectric e associazioni ambientaliste fanno motivatamente lobby a favore dell’infrastruttura di ricarica con l’Unione Europa, in Corea del Sud le istituzioni per appoggiare le quote delle auto a zero emissioni locali hanno in programma di aprire entro il 2030 660 postazioni di rifornimento per auto ad idrogeno, mentre apriranno 15.000 postazioni di ricarica pubblica per veicoli spinti da batterie di trazione.

Il ministero competente punta anche a far salire l’autonomia massima dei veicoli elettrici dagli attuali 400 chilometri a circa 600, facendo salire nel frattempo anche la potenza di ricarica, fino a tre volte la velocità attuale. Propositi ambiziosi ma che probabilmente sono accompagnati anche da una cultura di settore.

Del resto non capita di sentire qualsiasi politico discernere in un discorso pubblico di Livelli SAE di guida autonoma distinguendo chiaramente tra 3 e 4, come fanno gli esperti per separare la barriera della presenza o meno di un guidatore in carne ed ossa per intervenire in caso di problemi al controllo da parte dei computer.

Per favorire lo sviluppo delle auto a elevata automazione entro il 2024 le istituzioni metteranno in gioco infrastrutture quali sistemi di telecomunicazioni e di controllo del traffico e mappe ad alta definizione necessarie perché i veicoli di Livello SAE 4 possano muoversi liberamente o quasi sulle strade principali. Soprattutto le istituzione creeranno un quadro normativo indispensabile per far operare in modo chiaro e sicuro questi veicoli, incluso i test di omologazione e la possibilità di copertura assicurativa.

Come se queste novità non fossero sufficienti al ministero dei Trasporti della Corea del Sud si lavorerà anche al complesso dispositivo legale e normativo in grado di accogliere entro il 2025 auto (o più probabilmente taxi) volanti per le aree metropolitane. Veicoli in grado di tagliare del 40% i tempi degli spostamenti in ambito urbano, se la loro presenza e i problemi collaterali, ad esempio il rumore, potranno essere risolti.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Hyundai Motor Italia