BATTERIE

A Shanghai Tesla mette la freccia, CATL sorpassa

Mentre in Cina la crescita della casa americana “batte in testa”, CATL pensa invece ad aumentare investimenti e quote con un sito a Shanghai addirittura da 80 GWh di capacità annua

A distanza di appena poche settimane dalla notizia che Tesla non punterà ad ampliamenti immediati alla propria Gigafactory di Shanghai, una decisione che appare preveggente dopo le notizie di queste ore sul raffreddamento brusco delle consegne mensili in Cina, arriva la replica del più grande produttore globale di batterie: CATL.

Non solo il gruppo di Ningde intenderebbe invece costruire nella metropoli cinese, ma proprio nella zona franca di Lingang dove ha sede Tesla e creando circa 5.000 nuovi posti di lavoro. La capacità indicata dalle notizie di stampa fa sembrare moderne Gigafactory come quella del Nevada minuscole: si è infatti fatto riferimento a un obiettivo di 80 GWh l’anno a regime, laddove a Sparks la casa di Elon Musk arriva oggi a circa 35 GWh.

Per confronto, secondo le informazioni di mercato raccolte dalla società di consulenza coreana SNE Research, nel primo qudrimestre del 2021 CATL avrebbe prodotto celle per una capacità di 65,9 GWh, il 146% in più su base annua rispetto allo stesso periodo del 2020 (26,8 GWh), mentre già in costruzione ci sono impianti in grado di aggiungere tra Cina e altri siti circa 77 GWh.

Le informazioni, per la prima volta uscite grazie a fonti dell’agenzia Reuters, non hanno menzionato una roadmap con scadenze o fasi di realizzazione. La tecnologia preferita per le linee di montaggio della nuova fabbrica sarebbe quella cell-to-chassis evoluzione di quella cell-to-pack. In quest’ultima soluzione il fattore forma prismatico e la chimica a base ferrosa LFP sono predominanti e anche Tesla e le sue Model 3 sono tra i clienti di questa tecnologia CATL, che nei mesi recenti ha anche preso la via dell’export.

Ma per la futura tecnologia cell-to-chassis il fondatore di CATL Robin Zeng ha speranze di miglioramenti sostanziali nella densità di energia, e conta prima di fine decade di presentare celle in grado di spingere regolarmente veicoli elettrici fino a 800 chilometri, nel qual caso appare da escludere che la chimica dei catodi delle celle che potrebbero sorgere a Lingang siano ancora quelle LFP.

A Shanghai potrebbe quindi nascere un ulteriore pilastro della strategia commerciale CATL a medio termine: non che i cinesi in questi mesi siano sotto pressione dalla concorrenza, anzi. CATL da sola nel primo quadrimestre sul mercato globale delle celle per veicoli elettrici ha coperto una quota del 32,5%.

Sempre secondo i dati SNE Research i tre produttori coreani insieme, LG Energy Solution, Samsung SDI ed SK Innovation sono arrivati al 32%, con la prima al 21,5% di quota, e le altre due rispettivamente al 5,4% e al 5,1%. La giapponese Panasonic ha occupato una quota del 14,7%, mentre la seconda casa cinese più attiva, BYD, il 6,9%.

Credito foto di apertura: ufficio stampa CATL via Cision