BATTERIE

Bosch ha deciso di costruire batterie per auto mild hybrid ad Eisenach

Il gruppo tedesco ha già un accordo con la cinese CATL per produrre celle per sistemi 48V per le auto ibride leggere, ma estenderà la manifattura anche alla Germania

Bosch ha deciso di costruire celle per batterie destinate ai sistemi a 48 volt di veicoli ibridi anche nell’impianto tedesco di Eisenach, a partire dall’estate del prossimo anno. Per Eisenach si tratta di una novità significativa, visto che l’impianto aperto nel 2012 finora si era occupato della produzione di batterie agli ioni di litio per impieghi non-automotive.

L’esperienza Bosch nella progettazione di celle per i sempre più diffusi veicoli mild hybrid (un mercato per cui la società del Baden-Württemberg prevede una quota globale del 20% delle immatricolazioni 2025) aveva portato a un accordo su larga scala tra i tedeschi e il leader globale CATL per produrre celle destinate a questo settore in Cina, a Wuxi.

Questa decisione, nella quale la produzione ad Eisenach farà seguito ad una prima linea sperimentale già in realizzazione e a un investimento di €80 milioni, rappresenta un primo parziale cambio di rotta di Bosch per quanto riguarda la manifattura di celle.

I vertici aziendali in precedenza avevano pubblicamente confermato di aver considerato l’ipotesi di entrare nel settore a pieno titolo. Ma alla fine avevano deciso di concentrarsi sulle competenze originarie. Bosch ha le proprie radici nell’elettronica più che nella chimica, questa era la logica.

Ma gli ultimi mesi stanno vistosamente sottolineando che con la svolta decisa e unanime dei gruppi automotive verso la mobilità elettrica i produttori di celle per i veicoli elettrici stanno fronteggiando problemi di offerta, non certo di domanda come era il timore fino a pochi mesi fa.

L’esempio più palese di retromarcia sull’impegno nella manifattura delle batterie finora è stato quello del gruppo Volkswagen: dal no del vecchio amministratore delegato Matthias Müller al sì pronunciato nella primavera 2019 dall’attuale numero uno Herbert Diess.

Il programma di Bosch che riguarda Eisenach per le celle destinate ai sistemi a 48 volt non si può considerare un totale dietro-front. Si può tuttavia vederlo come un segnale che, di fronte a un mercato che cambia con rapidità a volte spiazzante, anche i grandi gruppi della fornitura potranno riconsiderare le loro strategie.

Non guasta neppure che alla produzione della fabbrica di Eisenach sia associata la sicurezza del lavoro per 120 dipendenti. Come se non fossero state sufficienti le incertezze legate alla transizione dalla produzione di auto convenzionali a quelle elettrificate ed elettriche, l’anno da poco iniziato ha aggiunto l’instabilità derivante dal diffondersi del Covid-19.

Proprio oggi la VDA (la confindustria dell’auto tedesca) ha rivelato di prevedere che l’emergenza sanitaria possa trasformarsi in una perdita di vendite del 7% nella sola Cina. Su scala globale la VDA prevedeva pertanto 700.000 immatricolazioni in meno nell’anno corrente. Ma i conti erano stati fatti prima che il virus si affacciasse in Europa.

Sono già numerosi i gruppi auto globali che utilizzano le batterie Bosch per i sistemi 48-volt attualmente prodotte nella fabbrica cinese di Wuxi (credito foto: ufficio stampa Bosch)
Credito foto di apertura: ufficio stampa Bosch