AUTO

Gordon Murray Group vuol costruire qui una elettrica ultra-leggera

La casa del progettista che si è guadagnato allori dalla Formula 1 a Le Mans, adesso alle prese con un B-SUV elettrico a suo agio nella sfera urbana e che vada bene per le esigenze delle mogli come per quelle di… Amazon

Nella storia delle competizioni automobilistiche non sono mancati ingegneri e progettisti anti-conformisti: Gordon Murray appartiene senza dubbio a quell’elenco. Ora il progettista sudafricano sta sviluppando un piccolo SUV ultra-compatto per il segmento B, e la sua società, Gordon Murray Group ha confermato ufficialmente che si tratterà di un veicolo basato su una architettura elettrica. E no, nel caso ve lo stiate domandando, non sarà una riedizione della citycar T.27 a tre posti a cui il tecnico aveva messo mano una decina di anni fa.

L’azienda ha rastrellato denaro fresco per un totale di £300 milioni coi quali, tra l’altro, creerà una nuova divisione: la Gordon Murray Electronics, che avrà alla guida l’ex-manager McLaren e Lotus Richie Sibal. Che il nuovo capitolo sia collegato alla transizione all’elettrico lo conferma come questo nuovo reparto sia destinato ad interfacciarsi con partner esperti nel settore delle batterie e dei powertrain a zero emissioni, per trovare soluzioni adatte all’integrazione nel processo di manifattura ultra-leggera battezzata da Murray iStream.

Se col più recente progetto in uscita l’anno prossimo (la supercar T.50) il Gordon Murray Group ha confermato la predisposizione per veicoli esclusivi e ultraleggeri, per i nuovi piani l’ex-Brabham ed ex-McLaren ha in mente un’alternativa tra SUV urbano che possa piacere alla moglie e veicolo per le consegne dell’ultimo miglio: in entrambi i casi nicchie (ma nel secondo specialmente molto più che una nicchia) che riscuotono crescente interesse.

Secondo quanto il tecnico e imprenditore ha dichiarato all’agenzia Reuters, nei prossimi due anni, due anni e mezzo la società creerà una piccola flotta di prototipi con in mente l’obiettivo di trovare clienti interessati. Non saranno necessariamente case auto ma, forse, una società delle poste o un’Amazon.

I mezzi saranno piccoli, appena sotto i quattro metri di lunghezza e stretti. E con un paio di taglie di batterie molto leggere, in grado di supportare fino a 160 chilometri di autonomia. Questa impostazione fa sì che, come detto alla testata specializzata Autocar, Murray ritenga che questo tipo di veicolo abbia le caratteristiche light adatte ad esaltare le qualità (e i brevetti) della nuova manifattura iStream, che il progettista valuta adeguata anche ad aiutare l’integrazione delle batterie nella struttura essenziale del veicolo.

Se non è una dichiarazione per una tecnologia cell-to-pack in salsa-Murray, gli assomiglia molto. Lo scopo è tagliare di un quarto la massa, andando verso la tonnellata, molto meno di una Renault Zoe o di Hyundai Kona con piccole batterie, ma anche di una Dacia Spring o della cugina cinese Renault K-ZE.

Credito immagine di apertura: ufficio stampa Gordon Murray Group via Newspress