AUTO

Le sorprese da Monaco di Baviera, tra conti e pianali

Un utile su del 9,6% a dispetto della crisi è la sorpresa del terzo trimestre nei conti del gruppo BMW, che ora vuole investire in una piattaforma esclusivamente elettrica

In un anno come il 2020 essere in grado, come ha fatto stamattina BMW, di annunciare che l’utile trimestrale è aumentato e di confermare le previsioni annuali non è un dettaglio banale. Ma l’utile del terzo trimestre arrivato quasi al 10% grazie al rimbalzo della domanda in Asia, e in particolare in Cina, non è la notizia più interessante di oggi a medio e lungo termine riguardante il gruppo bavarese.

L’utile di €2,46 miliardi è stato spinto da un aumento delle immatricolazioni dell’8,6% che ha portato a ricavi trimestrali di €26,3 miliardi, con la Cina protagonista grazie a consegne cresciute del 31% nella fase il cui il primo mercato globale è riuscito a sottrarsi ai peggiori effetti della crisi sanitaria, che ha pesato invece in particolare nel calo della domanda nordamericana del 16%.

E il riproporsi del problema in tutta Europa ha indotto i vertici della casa di Monaco di Baviera a esprimere cautela sul come si chiuderà l’anno: è atteso ancora un calo delle consegne totali e dell’utile, ma sono confermate le aspettative di un margine EBIT compreso tra lo 0 e il 3% a fine dicembre. Risultati che malgrado il momento complicato fanno eco ad altri gruppi che hanno sorpreso per conti che tengono, come la rivale Daimler, ma anche generalisti come Renault ed FCA.

Per chi segue la manifattura di veicoli sostenibili il resoconto di oggi conteneva anche uno spunto molto interessante e da seguire da vicino in futuro. Nelle dichiarazioni contenute nella nota stampa l’amministratore delegato Oliver Zipse lascia anche trasparire come la strategia passata del gruppo di affidarsi a piattaforme miste valide per modelli termici ed elettrici sia alla vigilia di un ripensamento.

“Stiamo contribuendo alla trasformazione del nostro settore da una posizione di forza e siamo molto ben posizionati per gli anni a venire”, ha dichiarato Zipse. “Allo stesso tempo, stiamo già allineando strategicamente e tecnologicamente il Gruppo per il periodo successivo al 2025 – compresi aspetti chiave come l’architettura dei veicoli e la pianificazione della produzione degli stabilimenti” .

Il riferimento alle piattaforme sembra una retromarcia, rispetto alla scelta attuale di avere su uno stesso pianale fino a quattro motorizzazioni. Anche le prossime nuove arrivate elettriche come Serie 5 ed X1 vedranno quattro alternative offerte a partire da una stessa piattaforma.

In futuro, a partire dal 2025, BMW svilupperà un “ecosistema industriale” dedicato alla sola produzione elettrica. Una collocazione nel tempo che pare corrispondere a una fase in cui la quota delle versioni elettriche pure sarà molto più robusta, e allora il cambiamento percorribile mantenendo i costi sotto controllo. Scriveva stamani la testata Automobilwoche che la scelta per il primo impianto del pianale full electric è già stata fatta: quello ungherese di Debrecen.

In passato l’idea di modelli elettrificati con uno sviluppo e una manifattura staccata dal resto della produzione e lanciato sotto la guida dell’attuale direttore del Consiglio di Sorveglianza Norbert Reithofer era costata molto alle casse BMW.

Allora si era trattato di lanciare I3 ed I8, modelli elettrificati basati su telai in fibra di carbonio. I numeri dei due modelli tuttavia sono sempre stati piccoli, non tali da prospettare una copertura dell’investimento richiesto.

La scelta di optare per una piattaforma nata in tutto e per tutto per l’auto elettrica richiederà ovviamente investimenti considerevoli, ma la quota di capitale da destinare a ricerca e sviluppo non è mai stata qualcosa che intimorisse i vertici BMW. Da gennaio a settembre il gruppo ha messo insieme finora € 4,14 miliardi di spese in questo ambito, rispetto ai € 4,247 dello scorso anno.

In futuro questo richiederebbe anche nuovi investimenti negli impianti, a cominciare dai quattro che in Germania produrranno modelli elettrici. A parte la I3 già prodotta a Lipsia, l’anno prossimo la INext (che il 17 novembre sarà presentata nella forma definitiva) uscirà dalla linea di Dingolfing e la I4 da quella di Monaco. Nel 2022 da Ratisbona uscirà un modello al 100% elettrico.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group