BATTERIE

Crescono i partner della startup norvegese Freyr

Passa ai fatti il progetto per una nuova e “verdissima” Gigafactory scandinava da €3,7 miliardi (40 miliardi di corone) tramite accordi con Siemens Energy ed Elkem

La startup norvegese Freyr, che ha un piano per una fabbrica di celle da 32 GWh nei pressi della città di Rana, ha nei giorni scorsi firmato un accordo di programma con Siemens Energy per passare alla fase pratica del suo progetto da 40 miliardi di corone (oggi €3,66 miliardi).

Freyr punta a utilizzare energia idroelettrica ed eolica locale, edificando anche un impianto eolico da 600 megawatt, il doppio del più grande esistente in Norvegia. Questo prevede possa aiutarla a ridurre i costi energetici del 24%.

Il completamento e l’inizio della produzione sono programmati per il 2023, ma prima di quella data la società diretta da Tom Einar Jensen avvierà un impianto di pre-produzione con capacità di 2 GWh con il suo partner locale Mo Industrial Park.

Proprio questa “piccola” linea, che dopo le celle di pre-produzione sarà la prima a sfornare prodotti commerciali, è già interessata dall’accordo con Siemens, che guarda alle celle di Freyr per applicazioni navali e lo stoccaggio stazionario di energia.

In base all’accordo, la divisione del gruppo tedesco intende acquistare “una parte significativa del volume di una linea di produzione rapida”, che dovrebbe entrare in funzione alla fine del prossimo anno o all’inizio del 2022.

Il volume della produzione sarà notevolmente aumentato in occasione della prevista apertura di una seconda linea rapida alla fine del 2022 o all’inizio del 2023, prima che la Gigafactory entri in funzione. Inoltre le due società stanno pianificando una cooperazione per lo sviluppo per la costruzione di impianti di accumulo.

Secondo l’accordo Freyr si impegna a fornire celle per batterie a prezzi più competitivi rispetto ad altri fornitori. “Partiamo dal presupposto che saremo in grado di fornire le celle della batteria più moderne a costi leader del settore per tutti i segmenti di mercato”, ha dichiarato il CEO Jensen.

Se il primo mercato delle celle di Freyr sarà nel settore navale e dell’accumulo, l’azienda non ha mai nascosto di intendere partecipare alla corsa alla fornitura automotive, dove l’altra startup scandinava, la svedese Northvolt, ha messo piede tramite accordi ed investimenti ben pubblicizzati dei gruppi Volkswagen e BMW.

Freyr come già Northvolt intende partire col piede giusto, anzi col piede verde. Su questo aspetto conta molto per misurarsi con uffici acquisti che sono sempre più condizionati dalle istanze di filiere della fornitura il più possibile sostenibili.

Freyr potrebbe inoltre avere qualche altra freccia al proprio arco dal punto di vista tecnologico, oltre a una solida patente di sostenibilità. Ha infatti recentemente firmato un altro accordo di programma: con la società norvegese Elkem. Il suo oggetto è la fornitura di materiali attivi anodici per la futura fabbrica.

Elkem, specializzata nella produzione di materiali avanzati, sta realizzando un impianto-pilota per la produzione di grafite per anodi di batterie a Kristiansand, a cui farà compagnia un centro ricerche. Ma è anche al lavoro su un altro impianto su larga scala con sede a Herøya, dove intende produrre nuovi materiali attivi anodici.

Visto il know-how nel silicio di una divisione di Elkem, l’azienda non fa mistero di voler proporre a Freyr anodi compositi grafite/silicio, potenzialmente in grado di migliorare la densità di energia delle celle in modo esponenziale.

Un traguardo a cui puntano molti produttori e che di recente il gruppo Daimler ha rivelato essere vicino al momento della verità, grazie a celle sviluppate con una innovativa tecnologia degli anodi a cui lavora da anni l’americana Sila Nano.

Il direttore generale per l’Europa di Elkem Advanced Battery Materials Stian Madshus purtroppo nel suo commento allegato alla nota stampa non si sofferma sui dettagli della tecnologia, ma preferisce apprezzare la svolta sostenibile del settore: “il mercato per batterie migliori e più rispettose dell’ambiente sta crescendo rapidamente. Elkem vuole mantenere una posizione competitiva in questo mercato, contribuire a una forte industria europea delle batterie e costruire una nuova industria norvegese di esportazione basata sull’energia idroelettrica rinnovabile”.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Freyr AS