AUTO

Con la piattaforma SEA Geely offre pianali “open source”

Sullo sfondo del Salone Auto di Pechino Geely punta a rivoluzionare il panorama dei modelli elettrici con un pianale che spera di non riservare solo ai suoi molti marchi

Alla vigilia del Salone Auto di Pechino, uno dei grandi gruppi cinesi ha presentato un pilastro della propria futura strategia elettrificata. In un paese che ha inventato il Feng Shui ogni segnale è importante, e che questo avvenga in un Salone che si tiene in presenza e con un marchio destinato a un pubblico globale non deve essere un caso.

Il gruppo di cui parliamo è Geely e il marchio è Lynk & Co, presente col concept Zero EV che cela la nuova piattaforma SEA (Sustainable Experience Architecture), che supporterà almeno 16 nuovi modelli con vari marchi, analogamente a quanto in Occidente stiamo vedendo con la piattaforma modulare MEB con cui sono stati già presentati due modelli Volkswagen e uno Skoda, l’ultimo il SUV ID4 proprio ieri.

Attualmente Geely Group impiega una piattaforma battezzata GE2.0 che non è nata esclusivamente per modelli elettrici, ma è alla base di modelli elettrici del marchio locale Geometry.

Ora che dispone del pianale SEA, proprio come le rivali Volkswagen con MEB e PSA con e-CMP, punta a moltiplicare il più possibile il numero di unità che se ne serviranno. Oltre che coi vari marchi collegati, da Lynk & Co fino a Proton, anche con la concorrenza: e ha già sottoposto il pianale a gruppi rivali cinesi e occidentali.

La lista dei potenziali clienti del gruppo diretto da Li Shufu, che è anche il maggiore azionista Daimler è ampia, anche perché gli ingegneri sostengono che possa integrare da veicoli del segmento A a quelli D-E. Tra chi viene guardato con curiosità c’è proprio il marchio di Stoccarda.

Se il SUV EQC e la sportiva EQS in arrivo sono già fuori da una possibile pianificazione di modelli che coinvolgano la piattaforma SEA, le compatte elettriche Mercedes-Benz del futuro sembrano candidate ideali.

A impianti cinesi del gruppo Geely è già stata destinata la futura produzione della divisione Smart che oggi avviene invece ad Hambach, mentre EQA ed EQB sembrano slittare di qualche mese proprio per la dismissione dell’impianto francese, ha riferito pochi giorni fa la testata Autocar.

Al modello di produzione che a fine 2021 uscirà da una Lynk & Co Zero Concept che appare già molto vicina ad essere pronta per i saloni, sarà riservata una nuova fabbrica Geely che sorgerà nella Cina orientale (credito foto: ufficio stampa Zhejiang Geely Holding Group)

La Lynk & Co Zero Concept è lunga 4,850 metri, circa due centimetri più della ID4 e vanta una autonomia di 700 chilometri, misurati però col metro generoso NEDC. Tradotto in valori WLTP viene da credere che sarà comunque al livello del SUV Volkswagen.

Inoltre, a conferma che il gruppo sta cercando una collocazione premium per questo giovane marchio accanto a quello Volvo, l’agenzia Reuters riferisce una frase del presidente Geely An Conghui: la piattaforma SEA userà batterie CATL con una vita di 2 milioni di chilometri, una ulteriore conferma dei rapporti stretti tra i due gruppi.

Numeri che lasciano immaginare che quanto proposto per Lynk & Co (che passerà a un modello di produzione nella seconda parte del 2021) possa essere adeguato per molti progetti, asiatici e occidentali, di elettriche medie. In Geely ne sono convinti al punto di definire open source, come il software, il loro pianale.

Ma non di soli pianali è pieno il taccuino di notizie che riguardano Geely, visto che da poco in Cina ha iniziato a offrire, sulla scia di quanto fanno già le rivali NIO e BAIC, vetture con la possibilità di battery swap, ovvero effettuare il cambio rapido della batteria, come avviene su una e-bike ma del tutto automatizzato.

Il debutto del concept al Salone Auto di Pechino è anche stata l’occasione giusta per sottolineare che la tecnologia Mobileye SuperVision di assistenza alla guida non sarà limitata al marchio Lynk & Co. ma riguarderà a lungo termine molti marchi del gruppo, portando i sistemi di computer vision e il software sviluppati dalla divisione ADAS di Intel su migliaia di vetture.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Zhejiang Geely Holding Group