AUTOMAZIONE

Accordo per test su larga scala dei LiDAR solid-state della startup Innoviz

600 mezzi commerciali Shacman Trucks saranno equipaggiati di sensori laser InnovizPro per automatizzare al massimo tutte le operazioni di carico e scarico di container in un porto della Cina

Il gruppo produttore di veicoli commerciali e di mezzi d’opera Shaanxi Heavy Duty Automobile ha stretto un accordo di collaborazione con la startup Innoviz Technologies per mettere in servizio fino a 600 camion a guida autonoma in un porto della Cina.

In base all’accordo il gruppo cinese noto sul mercato domestico in particolare col brand Shacman Trucks collocherà sui suoi veicoli i sensori laser InnovizPro sviluppati dalla startup israeliana. Si tratterà di un test su larga scala dei LiDAR allo stato solido, messi a confronto sul campo con attività quotidiane di carico e scarico di container nell’area portuale.

La società dei sensori, supportata da alcuni fondi di investimento e da gruppi industriali quali Magna International, Aptiv e Samsung, il prossimo anno introdurrà un LiDAR specifico per le auto ad elevata autonomia: InnovizOne il primo dei quali dovrebbe apparire nel 2021 sulla BMW iNext.

L’InnovizPro è invece un sistema LiDAR allo stato solido già disponibile e destinato ad applicazioni come mappatura, sicurezza, manifattura. Il sistema crea nuvole di punti tridimensionali in grado di identificare oggetti compresi a una distanza tra 20 centimetri e 600 metri. Le immagini raccolte, afferma l’azienda, sono particolarmente resilienti alla presenza di sole brillante o cattivo tempo.

Nel caso dei camion attivi nell’area portuale, le velocità operative saranno limitate a 30 chilometri l’ora, il che suggerisce perché su questi veicoli commerciali possano essere testati opportunamente sistemi che non sono specificamente destinati a uso automotive.

Di fatto saranno impiegati in aree ben conosciute e delimitate (geofenced come nel caso di molti programmi di shuttle autonomi che marciano a bassa velocità). Qui i veicoli tramite tecnologie di sensor fusion potranno usufruire della relativa maggiore sicurezza assicurata dal confronto in tempo reale con mappe generate da precedenti tracciamenti per identificare correttamente spazi liberi e spazi dove sia consentito permanentemente muoversi, confrontandoli con la presenza di ostacoli.

Nella nota ufficiale il gruppo cinese non ha mancato di sottolineare come la scelta dell’InnovizPro sia stata facilitata dal buon rapporto qualità/prezzo. Quello dei sensori laser in effetti è un settore nel quale i prezzi avevano iniziato a calare dal 2017. Ma adesso stanno quasi crollando, con aperture inaspettate anche da parte dei marchi che detengono le maggiori quote di mercato.

Durante il CES 2020 a Las Vegas il colosso del settore Velodyne ha svelato il suo Velabit: un prodotto commerciale (non solid-state) da $100. Un prezzo teorico che diventerà reale per quei clienti che avranno necessità di forniture corpose.

Si tratta comunque di parametri molto significativi, visto che il Velabit viene accreditato di un range visivo di 100 metri che, se non adatto a un’auto premium come BMW iNext, può essere più che sufficiente in applicazioni industriali o nella sicurezza, per monitorare stanze o anche capannoni di modeste dimensioni.

Il Velabit vanta un campo visivo di 60 gradi orizzontali mentre in verticale arriva a 10 gradi. L’InnovizPro ha dalla sua 73° di campo visivo orizzontale e 20 gradi verticali. Ma a parte il prezzo, non rivelato nella nota ufficiale sull’accordo per la Cina, ci sono anche diverse dimensioni dei due prodotti.

Per l’InnovizPro gli ingombri sono 73x66x165mm, adatti quindi a finire su camion o mezzi da cava, mentre il Velabit è grande (o piccolo) 6x6x3,5cm. In altri termini, pare che il settore emergente dei LiDAR, stia creando rapidamente tanti segmenti quanti ne troviamo già nell’automotive.

Credito foto di apertura: sito web Innoviz Technologies