AUTOMAZIONE

La joint-venture sui servizi autonomi di mobilità Monet conquista cinque nuovi alleati

Il partenariato sui sistemi e servizi di guida autonoma di Toyota e SoftBank riceve un voto di fiducia da Mazda, Suzuki, Subaru, Isuzu e Daihatsu. Spiccano le assenza Nissan e Mitsubishi…

La joint-venture formata lo scorso anno dal gruppo Toyota e dal colosso finanziario SoftBank Corp., che punta a sviluppare e commercializzare tecnologie per la guida autonoma, avrebbe appena ricevuto un voto di fiducia da cinque ulteriori marchi della manifattura giapponese.

Secondo le fonti della stampa giapponese, riportate stamattina anche dall’agenzia Reuters, si tratterebbe di Mazda Motor Corp., Suzuki Motor Corp., Subaru Corp., Isuzu Motor Ltd. infine della marca controllata da Daihatsu Motor Corp.

Secondo quanto riferito negli articoli apparsi, ciascuna rileverebbe una quota del 10% o inferiore di Monet Technologies Inc., come è stato battezzato il partenariato del quale al momento SoftBank detiene una quota del 40,2% mentre Toyota ha in portafoglio un 39,8%.

Monet ha iniziato le operazioni a tutti gli effetti lo scorso febbraio, e già il mese seguente è stato costituito il Monet Consortium, con l’obiettivo di aprire l’accesso al progetto a nuovi partner. Riuscendo subito ad attirare Honda e Hino Motors che nello stesso periodo hanno aderito.

Il consorzio Monet sta sviluppando servizi di mobilità della prossima generazione che si appoggino a tecnologie di guida autonoma. Uno degli obiettivi, che spiega anche il coinvolgimento di molti marchi con sedi sparse sull’Arcipelago del Pacifico, è collaborare col massimo numero possibile di istituzioni locali.

Quello della digitalizzazione e dei big data è un settore particolarmente all’avanguardia nei progetti della joint-venture, e nell’ambito della mobilità come servizio la cosa non sorprende: come noto SoftBank ha quote in tutti i principali grandi protagonisti dell’industria del ride hailing, Uber e Didi Chuxing incluse.

Con dati di aziende di quel genere, e l’output dei sensori e dei chip sempre più frequentemente montati sui veicoli di nuova generazione, Monet punta a realizzare operatività dei veicoli di trasporto persone o cose con la massima efficienza, analizzando una mole di dati imponente e trovando le soluzioni più fluide per attraversare i flussi di traffico nei quali i veicoli autonomi si troveranno ad operare.

Almeno i buona parte i progetti di Monet Technologies sembrerebbero alternativi e concorrenti a quelli di Waymo che stanno per essere condotti in Giappone dopo che la divisione legata alla casa madre di Google ha stretto un accordo con Nissan Motor, Mitsubishi Motors e il gruppo Renault. Non a caso finora proprio i due marchi dell’Alleanza franco-giapponese mancano all’appello di marchi illustri che hanno aderito a Monet.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Toyota Motor Co.