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Si abbrevia l’attesa per prendere il volante del B-UV elettrico Alfa Romeo

La fusione FCA/PSA e la disponibilità di una piattaforma transalpina ridurranno costi e tempi per il primo veicolo a zero emissioni locali costruito dalla casa del Biscione

Lo scorso ottobre il brand del gruppo italo-americano aveva confermato un C-UV medio in uscita nel 2021 che prevederà anche una versione ibrida plug-in e dal 2022 un crossover compatto B-UV in versione al 100% elettrica. Un modello storico perché si tratterà della prima Alfa a zero emissioni.

Con l’accordo stretto con il gruppo PSA crescono, secondo indiscrezioni riprese in queste ore da Auto Express e l’Auto Journal le possibilità di vedere la presenza di un contributo transalpino nel primo veicolo elettrico della marca milanese, in particolare grazie alle piattaforme flessibili CMP (Common Modular Platform) ed EMP2 (Efficient Modular Platform 2), e non solo.

Per far concorrenza con un nuovo SUV elettrico da città ad una gamma che spazia dalla Nissan Juke all’Audi Q2, Alfa Romeo si appoggerebbe proprio alla piattaforma CMP in versione elettrica, traendo benefici dal recente ramp up effettuato negli impianti PSA per un modello “parente stretto” quale il Peugeot e-2008.

Dall’e-2008 si possono quindi dedurre non solo le probabili dimensioni del B-UV elettrico Alfa Romeo in arrivo, ma in particolare le caratteristiche del cuore del veicolo: il pacco batterie, che sarà di capacità simile al Peugeot (50 kWh). L’autonomia per il nuovo modello italiano dovrebbe quindi superare di poco i 300 chilometri misurati con standard WLTP: numeri su misura per usi urbani.

Circa 310 chilometri di autonomia potrebbero non essere abbastanza per convincere alcuni clienti. Così resterà la presenza alternativa di una motorizzazione convenzionale, con la scelta che secondo i colleghi britannici e francesi è destinata a cadere sul propulsore benzina 3 cilindri 1.200 cc. PureTech di PSA.

Questo tipo di opzioni ora permesse dalla fusione FCA-PSA, avranno come doppio risultato di ridurre i costi industriali e tenere competitivi i prezzi del primo veicolo elettrico della casa del Rosso Antico, ma anche di accelerare l’arrivo del B-UV elettrico Alfa Romeo.

Prossimità con la manifattura transalpina per Alfa Romeo non sarebbe una novità, caso mai un ritorno agli albori. Prima della guerra (N.B. la Grande Guerra!) le A.L.F.A. nacquero come noto nella fabbrica milanese del Portello che la francese Darracq voleva lasciare per uscire dal mercato italiano.

Mike Manley aveva collocato nelle slide di presentazione dello scorso autunno l’arrivo del B-UV nel 2022. Tuttavia Auto Express sostiene che sarà disponibile entro 24 mesi. Il che nel meno ottimista dei casi comporta portarlo nelle vetrine dei concessionari tra dicembre 2021 e gennaio 2022.

È degno di nota il fatto che nelle anticipazioni non sia stato fatto cenno alle piattaforme PSA (in questo caso avrebbe potuto trattarsi della EMP2), per l’altro modello Alfa Romeo in dirittura d’arrivo: il C-UV derivato dal concept Tonale che uscirà in versione definitiva al prossimo Salone Auto di Ginevra.

Il modello destinato all’impianto di Pomigliano d’Arco disporrà come già ufficialmente confermato di una versione ibrida ricaricabile, strettamente imparentata con le dotazioni delle nuova Jeep Renegade che usciranno già entro quest’anno dalla rinnovata fabbrica di Melfi.

In questo caso parrebbe che i volumi e la pianificazione legata al marchio più gradito di tutto l’arsenale italo-americano renda meno urgente un travaso di know-how con l’altra metà della nuova società diretta da Carlos Tavares.


Credito foto di apertura: ufficio stampa FCA Italy