Top3: Europa – auto elettriche più vendute – anno 2019
Tesla Model 3 (95.247); 2. Renault Zoe (47.408); 3. Nissan Leaf (33.155)
Nel 2019 dovunque sia entrata Model 3, il best seller di Elon Musk si è fatto sentire e come, che si sia trattato delle classifiche di vendita del mercato europeo o cinese. Da marzo 2019, ovvero da quando si è rinfoltito il flusso di consegne ai porti del Mare del Nord, Tesla non ha più mollato il primo posto delle vendite mensili nel Vecchio Continente, qualcosa che non le succedeva dal 2010. A consuntivo 2019 ha preceduto la reginetta del 2016 e 2017 Renault Zoe ed il modello leader lo scorso anno Nissan Leaf. Tutte e tre sono anche state ovviamente prime nei rispettivi segmenti.
Anche la classifica dei gruppi auto, grazie agli exploit delle Model 3 (85% delle immatricolazioni di marca) che hanno compensato i cali di consegne di Model S e Model X, ha visto Tesla primeggiare. Nel mercato delle auto con la presa ha rastrellato una quota del 20% con poco meno di 110.000 unità.
BMW, che tra la sua elettrica pura i3 e le ibride plug-in generosamente dispensate nella gamma era stata prima nel 2016, 2017 e 2018 ha occupato una quota del 13%, mentre Renault ha avuto l’8% e Hyundai il 7%. Se si considerano le sole auto elettriche al 100% Tesla resta leader, in questo caso davanti a Volkswagen e Renault.
Come indica il nostro grafico del podio europeo 2019 (che include anche mercati che non fanno parte dalla UE, come Norvegia e Svizzera) Tesla Model 3 si è aggiudicata il primo posto grazie a 95.247. 47.408 quelle per Zoe e 33.155 per Leaf. Fuori dal podio troviamo BMW i3 (32.828) ed e-Golf (28.710) a chiudere la Top5.
Tra i modelli esordienti vale la pena di rimarcare il risultato di Audi E-tron: 18.483 vendute, quasi tutte in Germania e Nord Europa, vincendo il confronto dei SUV elettrici con Jaguar i-Pace (12.722) e degli altri che non sono entrati nella Top10 2019 come Tesla Model X e Mercedes-Benz EQC.
Una curiosità è l’elettrica pura più venduta in Italia Smart Fortwo EQ. Nel continente non ha trovato lo stesso entusiasmo che le hanno dimostrato gli italiani e ha chiuso l’anno con 11.815 immatricolazioni e il nono posto finale.
Infine il primo modello per immatricolazioni nel settore in ripresa dei PHEV è stato ancora, come avviene in Europa dal 2013, Mitsubishi Outlander con 34.597 pezzi: oltre il doppio di Mini Countryman e Volvo XC60 T8.
Infine uno sguardo alle prospettive 2020. Jose Pontes, analista del sito specializzato EV-Volumes.com, prevede che la Model 3 possa costruire sul recente successo “forse raggiungendo le 120.000 unità, e al di sotto Renault dovrebbe iniziare l’anno in una solida seconda posizione, forse raggiungendo 80.000 unità per la fine dell’anno, e Volkswagen proverà a far scalare la produzione della sua ID.3 il più velocemente possibile, così dovrebbe ottenere la medaglia di bronzo a fine anno, con circa 60.000-70.000 unità”.
Pontes è ottimista sul 2020 delle auto con la presa, che secondo lui potrebbero arrivare vicino al milione di unità grazie alla crescente offerta di elettriche pure come DS3 Crossback E-tense, Fiat 500 BEV, Honda E, Kia Soul EV, Mini Cooper SE, Opel Corsa-e EV, Opel Mokka X EV, Peugeot e-208 EV, Peugeot e-2008, e ad una anche più consistente offerta di versioni ibride dei vari gruppi auto.
Dopo il record di immatricolazioni di auto elettrificate nel 2019 a quota 350.000, un altro noto esperto di auto elettriche come Matthias Schmidt prevede un buon anno nel 2020, ma non è altrettanto ottimista di Pontes, ipotizzando un raddoppio della quota di immatricolazioni a circa 700.000 unità.
Nel 2019 Germania ed Olanda hanno superato la Norvegia dei super-incentivi come primo mercato delle auto elettriche. Da aprile 2020 una normativa fiscale favorevole dovrebbe contribuire a fare del Regno Unito un altro mercato molto favorevole alle auto a zero emissioni locali.
Sostiene infatti Schmidt che il 2020 “probabilmente spingerà il mercato del Regno Unito a diventare uno dei più grandi mercati della regione per le elettriche pure, dopo aver deluso fino a questo punto. Il fatto che la Gran Bretagna rimanga parte dei calcoli sulle emissioni di CO2 nella UE nel 2020, come parte del periodo di transizione della Brexit nel 2020, aiuterà inoltre i costruttori a raggiungere i nuovi obiettivi sulla CO2″