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Svelata la nuova SEAT Leon: ora anche con 60 km di autonomia elettrica

A Martorell vogliono sfruttare le possibilità tecnologiche per proporre una prima auto per tutti i giorni al passo con le più attuali istanze di sostenibilità

Sotto la guida di quello che da ieri è il nuovo direttore generale Renault Luca De Meo, SEAT ha fatto il suo ingresso a passi svelti nella manifattura sostenibile aprendo progetti come la cittadina Mii Electric e la compatta El-Born.

E adesso ha tolto i veli alla nuova generazione di un modello con un lungo capitolo nella storia della casa, Leon, con un modello che potrebbe farsi spazio nel settore ibrido, proponendola come alternativa sostenibile specie per la clientela e le famiglie che hanno una sola automobile in garage.

Dal 1999 Leon è stata immatricolata in oltre due milioni di esemplari, e la quarta generazione è stata lanciata in queste ore a Martorell, lo storico sito catalano associato al marchio del gruppo Volkswagen. Molte le novità che saranno presenti sulle auto che si potranno scoprire nei saloni nel corso dell’estate.

Gli interni Leon riprendono l’ispirazione del concept Formentor, con molti inserti che paiono voler riprodurre la griglia tipica del muso. Abbonda la strumentazione digitale con un dashboard da 10,25 pollici a cui fa compagnia uno schermo flottante che avrà dimensioni comprese tra 8,25 e 10 pollici secondo gli allestimenti prescelti. Ai comandi manuali si affiancherà la possibilità di utilizzare quelli vocali. (Credito foto: ufficio stampa SEAT)

L’aria di famiglia col modello da cui deriva non è stata rinnegata, ma la nuova Leon riesce allo stesso tempo ad apparire più sinuosa e ricca di energia. Un obiettivo estetico che per i designer della marca catalana è stato probabilmente facilitato dalle dimensioni di questo modello.

La nuova Leon è 86 millimetri più lunga e 17 più larga di prima oltre che 3 millimetri più bassa. Ma in particolare 50 mm sono cresciuti nel passo: non abbastanza per dire che abbia sbalzi da full electric come la Volkswagen ID.3, ma certo si sono ridotti e questo influenza la nuova prospettiva.

Se si parla di abitabilità, la versione classica conserva lo stesso bagagliaio dell’attuale, 380 litri, mentre la break avrà 30 litri di spazio in più, ovvero 617 litri. Per la ibrida ricaricabile, che probabilmente più interessa i lettori di AUTO21, non sappiamo ancora se la batteria comporterà un sacrificio di litri di spazio per il trasporto di bagagli ed oggetti.

La Leon come era facile ipotizzare condivide il pianale MQB Evo con la nuova Golf GTE, ma non sarà un clone dell’ottava generazione di hatchback Volkswagen. La vettura spagnola associa motore 1.400 cc. TSI e cambio DSG a sei rapporti ad un motore elettrico di cui per il momento non è ancora stata precisata la potenza individuale. Si sa già invece che sarà spinto da una batteria con capacità di 13 kWh e che avrà una autonomia massima in modo elettrico di 60 chilometri.

Se la potenza complessiva della Leon ibrida plug-in sarà di 204 cavalli, questo indica che ci potremo attendere un giorno (o poco più) non lontano anche una Cupra in grado di arrivare ad una potenza complessiva maggiore. Il traguardo dei 245 cavalli per quel modello non parrebbe irrealistico, vista la gamma che sappiamo distribuita tra i vari marchi che fanno capo a Wolfsburg.

La ibrida ricaricabile si distinguerà dalla presa sul parafango anteriore sinistro e da badge distribuiti strategicamente. Oltre alla versione che permetterà di viaggiare in città e nelle aree ZTL a zero emissioni locali, SEAT proporrà Leon anche in versione mild-hybrid. Il sistema 48 volt sulle motorizzazioni benzina da 110 e 150 cavalli dovrebbe contribuire a limare i livelli di emissioni di CO2 di ciascuna. Queste precederanno nelle concessionarie l’ibrida plug-in e anche una versione a gas da 150 cavalli.

La Leon sarà proposta in quattro versioni di allestimento e, oltre ad una dotazione molto completa di sistemi di connettività ed infotainment, sulla nuova SEAT ci sarà ampia scelta di dispositivi di sicurezza ADAS.

Non mancherà un cruise control adattivo in grado di integrarsi con i dati di navigazione per ridurre la velocità in funzione di tratti complicati o limiti di velocità.

Su certi livelli di allestimento più generosi a disposizione anche sistemi di Livello SAE 2 come il Travel Assist che consentirà oltre al mantenimento della corsia anche il sorpasso quando i sensori riscontreranno spazio sufficiente a disposizione ed assenza di veicoli a seguire.

Quest’operazione peraltro resterà sotto il controllo del guidatore perché, come in altri sistemi analoghi finora disponibili in maggioranza su modelli premium, gli sarà richiesta conferma mediante azionamento dall’indicatore di direzione.

(Credito foto: ufficio stampa SEAT)

Credito foto di apertura: ufficio stampa marca SEAT/VW Group Italia