MOBILITA

Il pragmatismo dei Veicoli Commerciali Volkswagen: fra ID Buzz e furgoni ibridi

Alla conferenza stampa annuale dei Veicoli Commerciali confermato il ruolo di Hannover come impianto determinante per il gruppo Volkswagen: investimenti su elettrificazione e mobilità

La divisione Veicoli Commerciali del gruppo Volkswagen non resta certo indietro rispetto alle altre marche quanto a investimenti: €1,8 miliardi solo per quest’anno, destinati a sviluppare modelli, rinnovare impianti, creare nuovi settori di attività, il tutto all’interno di un business plan che porta il nome GRIP 2025+.

La divisione che ha sede ad Hannover non ha fatto mistero di voler essere, tra quelle che fanno a capo a Wolfsburg, tra le più ambiziose nel convertirsi da costruttore tradizionale e fornitore di servizi di mobilità.

Thomas Sedran, membro del consiglio di amministrazione del gruppo tedesco e numero uno della divisione, ha potuto rassicurare durante la conferenza stampa annuale sul destino di Hannover: non solo continuerà ad essere il cuore della produzione di furgoni piccoli e medi, ma lo spostamento verso l’elettrificazione comporta che uno dei modelli elettrici più attesi, l’ID Buzz (un Bulli a zero emissioni, se volete) sarà costruito proprio in questo sito, a partire dal 2022.

La scelta appariva scontata, dopo che alla Fiera di Hannover dei veicoli commerciali dell’autunno 2018 era stato presentato il concept ID Buzz Cargo, ed è una linea che potrebbe valere volumi fino a 100.000 pezzi l’anno.

All’insegna del pragmatismo Thomas Sedran ha anche in qualche modo stemperato l’approccio ormai al 100% verde dell’amministratore delegato del gruppo Volkswagen Herbert Diess che spinge solo verso modelli elettrici. E non solo perché è stata confermato a lungo termine lo sviluppo di furgoni con propulsione fuel cell.

Ha detto Sedran, come ha riferito la testata specializzata Automobilwoche presente alla conferenza: “poichè nessuno può prevedere esattamente quanto rapidamente la clientela accetterà i nostri veicoli elettrici, manterremo un alto grado di flessibilità nell’impianto di Hannover per i prossimi anni. Ci prepariamo per la produzione di veicoli solo a batteria. Allo stesso tempo possiamo continuare a costruire multivan dotati di motore termico, inclusi ibridi plug-in”.

L’effetto dell’approccio pragmatico adottato dalla divisione Volkswagen dei furgoni piccoli e medi comporta che la prossima generazione del T7 non dovrebbe avere, almeno inizialmente una motorizzazione solo elettrica ma, a partire dal 2021 versioni ibride plug-in accanto a quelle convenzionali.

Il restyling del T6 (battezzato T6.1) disponibile dall’autunno 2019 avrà invece una versione elettrica pura. Una interpretazione della tattica potrebbero essere che i classici Volkswagen, auto e furgoni indifferentemente, lasceranno la motorizzazione elettrica pura ai modelli più moderni.

Nei casi specifici: la Golf 8 in arrivo imminente non avrà versione elettrica pura perché l’hatchback elettrico puro per definizione sarà la nuovissima ID.3. Il T7 potrebbe cedere questo onore al prossimo ID. Buzz per quanto riguarda i furgoni.

Uno degli aspetti forse più sottovalutati del pragmatismo dei Veicoli Commerciali Volkswagen potrebbe rivelarsi l’eventuale rapida espansione della giovanissima divisione MOIA, dedicata al ride sharing. Dal prossimo 15 aprile metterà in servizio ad Amburgo 100 MOIA +6, i furgoni elettrici derivati dagli e-Crafter, dopo una fase di test nella città anseatica.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG