MOBILITA

La prossima volta una corsa su un’elettrica invece del SUV? Ci vuole l’opzione “Green Mode”

Per ora a Seattle, tra poco anche ad Atlanta, la clientela della società del ride hailing Lyft selezionando dall’app l’opzione Green Mode avrà la garanzia di salire su un’elettrica o ibrida

Recentemente si è parlato molto di Lyft: la principale società nordamericana attiva nel ride hailing che abbia un brand di quattro lettere e… non si chiami Uber. Scherzi a parte, soprattutto se ne è parlato per l’imminente IPO, l’ingresso in borsa nel quale si confronterà ancora una volta con una parallela quotazione della rivale storica nei servizi di taxi privati.

E questo ha messo in ombra una novità operativa della società di servizi in cui ha da tempo investito anche General Motors: una novità verde. A Seattle, la città di Microsoft, Boeing ed Amazon, la clientela di Lyft da questa settimana oltre alle abituali opzioni ne trova una supplementare: Green Mode.

Chi la sceglie potrà avere la garanzia di essere ospitato nella sua corsa a destinazione da un’auto elettrica o ibrida. Già oggi, in particolare proprio a Seattle (il motivo per cui è stata scelta) non mancano le auto elettriche in servizio nei ranghi di Lyft.

E più in generale in ogni metropoli o città in cui è attivo il ride hailing molte auto sono ibride, così come lo sono già molti taxi in Europa. In alcune città italiane, ad esempio Firenze, le quote di corse assicurate da taxi pubblici al 100% elettrici, quasi tutti Nissan Leaf, sono in costante crescita.

Da ricerche sul gradimento della clientela del Nordovest americano, sulla costa di quel Pacifico dove sono nati i servizi di taxi privati, Lyft si è resa conto che avere questa opzione era una esigenza sentita per un pubblico tra i più consapevoli di come le scelte possono avere un’impronta sull’ambiente.

Green Mode calza a pennello con i piani a medio termine di Lyft, che ha dichiarato da tempo il proprio obiettivo di arrivare a un miliardo di corse l’anno su veicoli elettrici entro il 2025. Un traguardo che, in attesa di quei robotaxi che a tutte le società del ride hailing stanno a cuore ma che sembrano man mano affacciarsi ad un orizzonte sempre meno immediato, sembra decisivo anche per gli autisti su cui Lyft conta.

Per loro passare all’elettrico può ridurre i costi di gestione fino al 50%, aumentando quindi il reddito derivante da questa attività, che per molti è part-time o stagionale. Secondo i calcoli di Lyft un autista potrebbe risparmiare fino a $6.000 l’anno sui costi del carburante.

Per spingere i collaboratori verso l’elettrico e ampliare la scelta della clientela che vorrà servirsi dell’opzione Green Mode, Lyft sta riorganizzando la sua piattaforma Express Drive. Si tratta del programma aderendo al quale un autista può affittare un veicolo da guidare durante le corse per conto della società dei taxi privati.

Poter contare su una simile piattaforma di noleggio messa a disposizione dalla compagnia è di particolare importanza con veicoli elettrici che ancora scontano un differenziale di costo con le auto e SUV convenzionali a causa principalmente degli ancora elevati prezzi dei pacchi batterie. Almeno nel periodo del lancio dell’iniziativa Lyft ha anche promesso ricariche illimitate e da colonnine che saranno alimentate da utility che forniscono energia generata da rinnovabili.


Credito foto di apertura: press kit Lyft