MOBILITA

La “terza via” dei robo-taxi parte a Londra con l’accordo tra Addison Lee e Oxbotica

Entro il 2021 la partnership punta a mettere su strade accuratamente mappate un servizio di taxi on-demand senza autisti, convinta che la clientela urbana accetterà di buon grado l’alternativa

La compagnia di taxi privati britannica Addison Lee non deve aver letto il rapporto CENSIS/Michelin che solo pochi giorni fa ha indicato come gli italiani non si fidino dei veicoli autonomi. Ma questa società in Italia non è attiva, può quindi annunciare senza preoccupazioni di sorta l’intenzione di varare una flotta di robo-taxi a Londra entro tre anni.

Addison Lee è infatti convinta che quando saranno pronti i suoi robo-taxi lo saranno anche i clienti: per questo ha stretto un fresco accordo con Oxbotica. Si tratta di una startup nata quattro anni fa che è specializzata in progetti basati su sistemi di intelligenza artificiale.

I suoi prodotti principali sono oggi software per la guida autonoma (la sua piattaforma si chiama Selenium) e software per la gestione delle flotte (Caesium). Ovvero, la malta ed i mattoni occorrenti per far stare in piedi un servizio di taxi privati senza autisti e per coordinare i veicoli.

Così a Londra nella nicchia dei robo-taxi Addison Lee ed Oxbotica si preparano ad affrontare la concorrenza di società del ride-hailing come Uber e Lyft, giganti della tecnologia come Waymo e le divisioni Cruise Automation e Moia che appartengono ai gruppi GM e VW.

Ad ambire al futuro mercato dei robo-taxi finora sono state o startup della tecnologia o gruppi auto. Come ha fatto notare Ingrid Lunden in un articolo per Techcrunch, quella dei due nuovi partner è una sorta di terza via. Una azienda della tecnologia che prepara una piattaforma in grado di essere assorbita dal fornitore di servizi, indipendentemente dalla flotta che questo fornitore avrà a disposizione.

Se il silenzio dei partner sull’investimento che accompagna l’accordo è voluto, lo sono altrettanto i dettagli sulla flotta di robo-taxi. Se al momento vediamo una Ford fare da sfondo alla foto di rito, la circostanza è probabilmente dovuta al fatto che Oxbotica è già stata partner del consorzio britannico Driven, che ha a sua volta sviluppato progetti sulla guida autonoma ed usava proprio questo modello.

Il dubbio che Ford avesse un qualche ruolo nell’accordo era legittimo vista la coincidenza, o quasi, con la mossa dell’ufficio stampa di Dearborn che ha da poco annunciato l’imminente inizio di test di veicoli a guida autonoma a Washington, che getteranno le basi per un successivo servizio commerciale nella capitale nordamericana.

Nessun cenno invece c’è stato da parte dei partner britannici riguardo al fatto che i software di controllo della guida o per la gestione siano studiati apposta per modelli passeggeri o furgoni dell’Ovale Blu. Le piattaforme della società nata da uno spin-off dell’università di Oxford sono, come si usa dire, agnostiche rispetto all’hardware, quindi ai modelli di auto scelti.

In passato i software di Oxbotica per la guida autonoma sono stati messi alla prova sia su veicoli passeggeri che su mezzi per trasporto merci. Quindi, al posto delle Fusion, potremmo trovare nel 2021 qualsiasi marchio che produca veicoli elettrici o ibridi plug-in.

Il numero uno di Addison Lee Andy Boland pensa di proporre una offerta di shuttle condivisi adatti ad usi variegati come trasferte da pendolari, viaggi in stazioni o aeroporti. Il settore della mobilità nel Regno Unito è atteso ad una crescita tale da valere £28 miliardi nel 2035 (oggi sarebbero oltre €20 miliardi), mentre altre analisi indicano che entro il 2030 la sua crescita sarà del 21%.

Tra tanti possibili progressi futuri il primo passo nel presente del progetto riguarderà, com’era lecito attendersi, la mappatura tridimensionale della capitale britannica: un compito di notevole complessità. Sia questo aspetto sia il traguardo collocato al 2021 (dietro l’angolo per i tempi di sviluppo di questo genere di progetti) lasciano intendere che si tratterà di veicoli inquadrabili nella scala dell’autonomia SAE Livello 4: in grado di affrontare la guida in autonomia purché in aree adeguatamente localizzate e mappate.


credito foto di apertura: ufficio stampa Oxbotica