Giornata da ricordare per i paladini delle batterie solid state Fisker Inc e Dyson
Nel giro di poche ore si succedono le notizie che il gruppo Caterpillar ha investito in Fisker Inc. e che Dyson poserà presto a Singapore la prima pietra della sua nuova fabbrica di auto elettriche
Iniziamo nell’ordine col quale le notizie di oggi sono arrivate. Fisker Inc., l’azienda con cui Henrik Fisker ha ripreso a Los Angeles l’attività imprenditoriale dopo le vicissitudini societarie delle sue imprese precedenti, ha diffuso una nota stampa in cui comunica che Caterpillar Ventures investirà una cifra non meglio precisata in progetti futuri.
I progetti futuri sono soprattutto lo sviluppo di batterie con elettroliti allo stato solido: una soluzione che per gli addetti ai lavori sarà diffusa e anzi protagonista a metà della prossima decade.
Fisker Inc. a più riprese ha dato segno di ritenerla invece a portata di mano. Tanto da promuovere i due progetti di veicoli che sta sviluppando, una sportiva ed uno shuttle, come destinatari di pacchi batterie solid state.
Caterpillar, attraverso la sua divisione finanziaria che investe in soluzioni futuribili, appare intenzionata a esaminare alternative ai sistemi nei quali è attualmente ferratissima: motorizzazioni diesel. E soprattutto a capire se l’alternativa sia davvero vicina.
Il successo delle ricerche di Fisker Inc. e dei suoi partner nelle batterie di nuova generazione potrebbe aprire le porte a impieghi non solo nei trasporti ma anche nelle costruzioni, nel settore minerario ed in quello degli impianti di accumulo.
Poche ore dopo la nota Fisker Inc., si è diffusa la notizia che Sir James Dyson, del gruppo famoso per gli aspirapolvere dalle forme fantascientifiche, ha deciso di costruire le auto elettriche che porteranno il suo nome a Singapore.
Là, dove entro fine anno avverrà la posa della prima pietra dello stabilimento, cominceranno auto dalla linea nel 2021. Da Singapore potranno raggiungere mercati importanti come quello cinese e americano con discreta rapidità, mentre la catena della fornitura sarà vicino a molti partner.
Quel che è certo è che nella piccola città-stato sugli Stretti ogni metro quadro costerà cifre non trascurabili. Ma Dyson, che ha previsto di investire fino a $2,6 miliardi e che in Gran Bretagna (nel Wiltshire) sta convertendo un ex-aeroporto della RAF in centro ricerca e sviluppo munito anche di un tracciato di prova, non sembra preoccupato per il dettaglio. Del resto nella sola Singapore ha già 1.100 dipendenti che producono motori elettrici, contro i 4.800 totali britannici.
Le auto elettriche Dyson si prevede saranno rivoluzionarie quanto l’elettronica di consumo prodotta dal gruppo britannico. Un aspetto che non si vedrà, ma certo rivoluzionario, potrebbe essere proprio la presenza di batterie solid state a fornire l’energia ai loro motori silenziosi.
Tre anni fa Dyson ha acquistato per $90 milioni il 100% di Sakti3, una società nata come spinoff dell’università del Michigan che sviluppa proprio quel tipo di batterie (anche se non necessariamente già nel 2021 si vedranno sulle prime auto prodotte a Singapore).
Il fatto è che la startup lanciata dalla professoressa Ann Marie Sastry punta a portare sulle auto elettriche batterie con una densità di energia dell’ordine di 400 Wh/kg. Valori che rispetto a quelli delle celle cilindriche Panasonic si fanno notare: quest’ultime sulle Tesla si attestano a circa 240 Wh/kg.
Raddoppiare la densità di energia significa certo andare al vertice della classifica delle aziende oggi ritenute più avanti in questo aspetto della tecnologia come, secondo BNEF, Pellion Technologies, Sila Nanotechnologies e Nexeon.
Soprattutto raddoppiare la distanza percorribile con una carica, quando il risultato sarà ottenibile senza che i costi della tecnologia solid state si rivelino eccessivi, implica che un veicolo che ne sia munito sarà davvero una minaccia per qualsiasi rivale convenzionale.