INFRASTRUTTURA

Incidente di percorso per le colonnine ultra-veloci da 175 kW: stop temporaneo in Europa ed USA

Per un problema sui cavi raffreddati a liquido Huber&Suhners, Fastned e Electrify America mettono offline la rete ultra-veloce; i problemi non toccano la rete italiana fino a 50 kW

Per qualche giorno almeno chi utilizzava già le rare postazioni di ricarica ultra-veloce, diffuse soprattutto in Nord Europa e negli Stati Uniti, dovrà tornare agli standard della grande maggioranza di clienti dell’auto elettrica, clientela che accede nel migliore dei casi a colonnine di ricarica da 50 kW.

Il più attivo gruppo che gestisce colonnine di ricarica ultra-veloce in Europa, Fastned, nelle scorse ore ha informato in una nota di aver messo offline le sue colonnine da 175 kW. Postazioni di tale potenza e che lavorano ad amperaggio elevato producono notevoli quantità di calore. Per mantenere in limiti ragionevoli la sezione dei cavi e quindi il loro peso e maneggevolezza, sono raffreddati a liquido, di solito glicole, un parente stretto dei liquidi refrigeranti delle auto convenzionali.

Il fornitore di cavi raffreddati a liquido Huber&Suhners ha informato la sua clientela di un potenziale problema di sicurezza (finora non meglio definito) nei suoi cavi montati su colonnine ultra-veloci con capacità che vanno da 150 kW a 350 kW, e quindi Fastned ha deciso per precauzione di fermare i siti in cui le colonnine con connettori CCS montano quel tipo di cavi.

Dall’altra parte dell’oceano Atlantico ha preso la stessa decisione Electrify America, il network di ricarica nordamericano avviato dal gruppo Volkswagen su istanza delle autorità statunitensi, come parte del pacchetto di compensazioni seguenti al caso dieselgate.

Electrify America ha precisato che il resto della sua rete di ricarica funziona regolarmente con le colonnine rapide e veloci CCS o CHAdeMo. Parimenti restano operative alcune postazioni ultra-veloci Fastned nei cui impianti non sono presenti i cavi raffreddati a liquido Huber&Suhners.

La rete di ricarica italiana di fatto non è toccata dal problema rivelato dal fornitore. La grande maggioranza delle colonnine delle grandi utility quali ENEL X ed A2A sono a 22 kW, non hanno quindi alcuna necessità di montare cavi raffreddati a liquido. Il maggior numero di postazioni di ricarica veloce, quelle della rete EVA+ ad esempio, arrivano solo fino a 50 kW.

Finora sono solo due le postazioni ultra-veloci note in Italia: una di Alperia a Merano che è stata presentata a primavera 2018, e l’altra al Valdichiana Outlet Village, appena installata ma finora non inaugurata, che fa capo alla rete Ionity, un consorzio sostenuto dalle principali case auto tedesche.

Al momento in cui pubblichiamo l’articolo1 non è ancora stato reso noto se Ionity, che con Fastned è il principale operatore continentale di colonnine ultra-veloci, abbia a sua volta in servizio apparecchi con cavi raffreddati a liquido Huber&Suhners la cui efficienza potrebbe essere messa in questione.

1 = pochi minuti dopo la pubblicazione di queste righe, un tweet di Ionity ha ufficialmente confermato che l’azienda ha disabilitato le colonnine interessate dal problema di fornitura. Il sito Ionity in Toscana risultava regolarmente accessibile sull’app X Recharge.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Fastned