INFRASTRUTTURA

Levo Mobility punta alle flotte di scuolabus di Biden

La nuova joint venture tra Stonepeak e la startup specializzata nella tecnologia V2G Nuvve vuole usare gli autobus come “batterie con le ruote” (e ha progetti anche in Nord Europa)

Quando ci si domanda che genere di attività il mega-stimolo da $174 miliardi alla nuova mobilità voluto dall’amministrazione di Washington possa sostenere, si può andare molto al di là le risposte immediate di sussidi e incentivi a veicoli elettrici ed alle colonnine di ricarica necessarie ad alimentarli. Un esempio di business plan che potrebbe davvero decollare andando oltre i progetti-pilota (peraltro visti anche in Europa, incluso a Mirafiori) è quello della tecnologia V2G.

Per rendere la ricarica bi-direzionale più efficiente ed integrarla adeguatamente nelle reti elettriche locali e regionali (negli Stati Uniti non c’è una vera e propria rete nazionale interconnessa) la startup Nuvve collaborerà col partner Stonepeak (che impegnerà fino a $750 milioni di capitale) creando una joint venture chiamata Levo Mobility che si occuperà di favorire ed accelerare il dispiegamento di flotte di veicoli attrezzati per fare per diverse ore della giornata, prevalentemente quelle notturne, da impianto di accumulo con le ruote.

Levo Mobility conta, in particolare, di poter convincere migliaia di istituti scolastici a mettere a disposizione i loro scuolabus gialli, la cui sostituzione con fino a 480.000 nuovi mezzi elettrici è nei capitoli di spesa favoriti dalla Casa Bianca per un ammodernamento orientato verso la sostenibilità.

Gli scuolabus come ovvio hanno il grande vantaggio della prevedibilità degli orari di utilizzo e di quelli sosta, rendendoli ideali per essere inseriti in una rete V2G nella veste di impianti elettrici virtuali (VPP), per bilanciare le oscillazioni di produzione delle energie rinnovabili. Oltre agli scuolabus, la nuova azienda si impegnerà anche a coinvolgere gestori di flotte di servizi come il delivery, ride hailing, mobilità condivisa e servizi municipali.

Il genere di iperattività a cui Nuvve negli Stati Uniti sta dando vita attraverso Levo Mobility, in Europa (senza guardare in particolare al settore degli scuolabus) l’azienda lo sta svolgendo insieme al partner Spirii. L’offerta riguarderà da un lato una piattaforma per servizi di rete, smart ma unidirezionali, ma per le flotte sarà disponibile una piattaforma V2G.

Questo rappresenterà un passo ulteriore rispetto alla precedente attività di Nuvve di fornire all’operatore di rete danese Energinet (corrispondente all’italiana Terna) servizi di regolazione della frequenza grazie alla piattaforma software sviluppata da questa startup, che ha radici anche nel paese scandinavo, oltre che nel gruppo di ricerca del Professor Willett Kempton all’università del Delaware.

Questa esperienza passata è stata un ottimo banco di prova per integrare una tecnologia V2G in una rete elettrica, specie se si considera l’alta percentuale di energia eolica proveniente dagli impianti offshore attivi in Danimarca e particolarmente soggetti agli umori ed intensità del vento.

Inoltre Nuvve dal 2013 ormai collabora a test sul campo sulla ricarica bidirezionale V2G insieme al politecnico danese DTU, con buoni risultati ottenuti in progetti-piloti di cui abbiamo avuto modo di occuparci in passato: come Parker ed ACES.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Nuvve via PR Newswire