TRASPORTI

Dietro al più inatteso successo di vendite elettriche della Germania non ci sono gialli

Il veicolo elettrico più apprezzato dalla clientela tedesca a settembre non è stato una Tesla, una Leaf o una Zoe, è stato lo spartano e morigeratissimo Streetscooter, venduto in ben 812 unità

Oltre un anno fa AUTO21 ha scritto per la prima volta dei successi di un silenzioso protagonista tedesco della mobilità elettrica: StreetScooter. Nata nel 2010 come spin-off di una università tedesca e nel 2014 acquistata da Deutsche Post DHL, che ha messo in servizio quasi 3.000 furgoni elettrici che portano il marchio. Il prossimo obiettivo è puntare ad una produzione di circa 20.000 pezzi l’anno.

Non un numero esiguo per i due modelli Work L ed XL, e non ci sono segreti o misteri nella progressione delle vendite. Goffi forse, ma efficienti e convenienti. Sono messi in vendita a partire da €31.950, quando i nuovi Volkswagen e-Crafter in Germania partiranno da €69.500. La nuova generazione elettrica Mercedes-Benz andrà ancora più su, con ogni probabilità.

Lo stile spartano che ha convinto la posta federale ha convinto anche Bosch per il suo prossimo servizio di van sharing. Ora interessa anche piccole e medie imprese, che potranno acquistare più facilmente anche il più spazioso Work XL (con autonomia fino a 200 chilometri) nato dalla collaborazione con la sede Ford di Colonia.

Potranno acquistare in realtà è inesatto: in Germania già ora stanno correndo ad acquistarli sempre più numerosi. Di certo è quello che hanno fatto lo scorso settembre. Secondo i dati della KBA (qui, a pagina 28) di StreetScooter ne sono stati venduti 812. Gli 812 pezzi che hanno trovato un cliente l’hanno reso il veicolo elettrico più venduto del paese.

Non il furgone più venduto, in assoluto il veicolo elettrico più venduto: quale che sia il genere. A settembre Volkswagen delle sue e-Golf ne ha venduto 432: la metà. E anche volendo fare il confronto allargando le maglie dalla più venduta elettrica al 100% alle “elettrificate”, il furgone elettrico di Acquisgrana prevale comunque. Anche sulla BMW 225xe Tourer: la ibrida plug-in di Monaco di Baviera s’è fermata a 752.

StreetScooter non ha fatto un exploit di un solo mese, quest’anno. Su otto mesi, da gennaio a settembre, i pezzi venduti sono stati 3.293. Qui si prendono però la rivincita le auto: le Zoe che Renault ha piazzato in Germania sono state 3.760, poco più delle BMW i3 (3.703).

Anche mirare al titolo platonico di marca elettrica più venduta del 2018 in Germania non sarà facile per StreetScooter, visto che Smart (5246) tra EQ Forfour e Fourtwo ne ha già vendute 5.246.

Si tratta comunque di un exploit, se si considera il carattere specialistico dei Work L ed XL, mezzi studiati per consegne urbane e suburbane e che hanno come imperativo la semplicità.

Ma non è solo in Germania che piccole, medie e grandi imprese stanno adottando con più convinzione la propulsione elettrica per trasportare merci su percorsi a corto raggio.

In Francia i furgoni venduti a settembre sono stati 857, con una crescita anno su anno del 53%. Renault nell’Esagono la fa da padrona nel settore con 492 Kangoo ZE immatricolati (quasi il 63 % di crescita) più 172 Zoe omologate come autocarro (+ 237%). Peugeot infine, che secondo i dati AVERE France è terza, dei suoi Partner ne ha venduti 47 (peraltro il 62% in più). Su base annua gli stessi modelli sono primo, secondo e terzo: 2.892 pezzi, 629 e 528 rispettivamente. I 5.536 furgoni venduti sono l’1,65% del mercato del nuovo.

E in Italia, viene a questo punto da chiedersi? I dati UNRAE più recenti per la propulsione elettrica si riferiscono al periodo gennaio-agosto: sono stati 357 i furgoni con batterie di trazione venduti, contro i 360 del 2017 (- 0,8%).

Mentre la crescita percentuale delle auto passeggeri in Italia continua a farsi notare pur muovendosi su numeri ancora piccoli (a settembre la crescita su base annua è stata del 168%) tra i furgoni questo ancora è di là da venire. Se il percorso di crescita del trasporto merci urbano che sta avendo luogo nelle prime due economie continentali si farà largo anche qui è ancora una domanda e non una risposta.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Ford Italia