TRASPORTI

Perché sprecare ancora tutta l’energia cinetica di tre assi di un mezzo pesante?

Grazie ai motori elettrici eAxle Bosch vuol rigenerare l’energia delle frenate dei bisonti della strada e far risparmiare fino a 9.000 litri di gasolio l’anno

L’indimenticato fondatore della Lotus Colin Chapman traeva la massima soddisfazione dai progressi che le sue auto da corsa e stradali potevano raggiungere grazie all’aerodinamica perché, oltre tutto, l’aria è gratis.

Bosch non è la Lotus, ma i suoi tecnici sembrano voler ugualmente combattere gli sprechi, rappresentati stavolta dai rimorchi dei mezzi commerciali finora mai sfruttati nel modo in cui da alcuni lustri Toyota sfrutta le frenate, oppure da oltre un anno fa Nissan col suo e-Pedal: per rigenerare.

Alla prossima fiera di Hannover IAA dedicata ai veicoli commerciali, Bosch è convinta di poter attirare l’attenzione dell’industria della logistica coi suoi motori elettrici piccoli e compatti in grado di spremere ben di più dagli assali dei rimorchi che il solo attrito.

Quella energia cinetica che va finora persa si può recuperare catturandola durante le decelerazioni e trasferendola alle celle di un pacco batterie alle quali attingere al momento opportuno.

(credito immagine: ufficio stampa Bosch AG)

Secondo i calcoli dei tecnici del gruppo industriale svevo il massimo vantaggio lo potrebbe avere un semi-rimorchio frigorifero, che con l’energia recuperata nelle frenate e nelle decelerazioni potrebbe recuperare fino a 9.000 litri di carburante in anno.

I motori della famiglia elettrica eAxle, presentati a Francoforte nel 2017, sono analoghi all’SMG180 impiegato con successo sui furgoni leggeri StreetScooter per le consegne urbane dalla posta tedesca e da DHL.

Un motore piccolo ed economico sarebbe secondo Bosch particolarmente indicato per entrare in azione in modo sporadico come avviene nel caso dei recuperi di energia.

Quest’estate il gruppo tedesco aveva inoltre presentato un motore di piccole dimensioni per furgoni leggeri, destinato a veicoli fino a 7,5 tonnellate, che potremmo vedere operativo sul primo veicolo di produzione già nel 2019.

Bosch, tornando ai rimorchi, una volta installati motori elettrici su quelli che eravamo abituati a considerare mezzi inerti se non attaccati al trattore, sta già lavorando al passo successivo.

I reparti che sviluppano i sistemi di guida autonoma non mancheranno un giorno non lontano di proporre alle società di logistica anche sensori, computer e software in grado di fare gli ultimi metri dal cancello di un deposito alle baie di carico e scarico, senza bisogno di interventi umani.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Bosch AG