MOBILITA

In dodici città francesi si potrà salire a bordo di Flixbus e Uber… contemporaneamente

È la  prima applicazione di multimodalità su larga scala ad integrare autobus a lunga distanza con ride hailing tipicamente urbano (e con big data protagonisti)

Due primedonne andranno a braccetto, per ora solo in Francia, per mettere alla prova le opportunità di una intermodalità porta a porta che potrebbe attirare molto. Si tratta della compagnia di autobus low cost Flixbus e della startup dei taxi privati Uber.

Offriranno gradualmente in 12 città francesi un nuovo servizio comune ed integrato che sembra destinato a creare interesse e preoccupazione tra i concorrenti. Tra le sedi interessate figurano Parigi, Marsiglia, Lione, Lilla, Tolosa, Strasburgo, Aix-en-Provence, tutte aree in cui è presente Uber.

Nel corso dei prossimi mesi, la clientala Flixbus potrà utilizzare l’app Uber per visualizzare i punti di raccolta. Avvicinandosi alla destinazione finale, ad esempio, i viaggiatori potranno sceglierne uno prenotando un’auto per avvicinarsi alla destinazione finale.

Il servizio verrà sì testato in Francia, ma sembra trattarsi di una iniziativa che avrà un’espansione in altri paesi europei dove entrambe le società sono già presenti, a cominciare magari dalla Germania, finora sempre refrattaria ad Uber ma alla quale ora si sta riavvicinando.

La società di San Francisco che ha appena convinto Toyota ad investire mezzo miliardo di dollari nel suo capitale, continua quindi ad ampliare il suo portafoglio di offerta multimodale, dopo l’apertura alle due ruote elettriche, in particolare alla micromobilità urbana che appare ora settori in forte crescita.

Lo spazio in cui si sono mossi finora Flixbus e Uber sono complementari: inoltre entrambi hanno in passato fatto leva sul tema del trasporto veloce, affidabile e a basso costo come soluzione per chi ha scarsi mezzi per viaggiare. Inoltre la nuova alleanza potrebbe creare un’emulazione nell’intermodalità.

Emmanuel Cugny di France Inter nel suo articolo sulla nuova alleanza non ha mancato di sottolineare che il primo concorrente a tenere d’occhio i risultati di questo accordo tedesco-americano che ha per teatro la Francia sarà SNCF, che ha una propria filiale di autobus: Ouibus.

La ferrovia francese da cinque anni ha iniziato ad offrire direttamente sul suo sito web un servizio che permette di prenotare una corsa in auto dalla stazione di arrivo alla porta di casa. E durante gli scioperi della scorsa primavera Ouibus ha iniziato a proporre tra le alternative al treno anche i servizi della società di car sharing Blablacar.

Uno degli aspetti che con maggiore probabilità peseranno nel determinare il successo degli accordi di multimodalità tra i due gruppi sembra essere la capacità e la volontà dei partecipanti di integrare i dati, da quelli del traffico a quelli delle preferenze ed idiosincrasie dei viaggiatori.

Nelle dodici città francesi in cui il servizio sarà offerto tra luglio 2017 e il luglio di quest’anno sono transitati sei milioni e mezzo di passeggeri di Flixbus, ha detto un portavoce di Uber al quotidiano finanziario Les Echos.

Man mano la ragnatela di dati raccolti dalle aziende della mobilità si espanderà, dovrebbe essere sempre meno difficile per chi stringe alleanze creare una base comune di sfruttamento delle informazioni sui clienti per ottimizzare l’offerta tra ferrovia, autobus, e ogni altro possibile mezzo, magari anche moltiplicando l’interesse per ulteriori partenariati tra società.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Flixbus