Kakao Mobility in pole position per la maggioranza di Free Now
I gruppi BMW e Mercedes-Benz da tempo hanno dato segno di essersi disamorati del destino dalla società della mobilità nata con grandissime ambizioni; a rilevarla potrebbe essere un gruppo che rivaleggia con Uber per controversie
Non tanti, tanti secoli fa, piuttosto nel non lontano periodo 2014-2016 tutti i gruppi auto manifestavano evidenti sintomi di FOMO (fear of missing out) e decidevano di avventurarsi nel settore della mobilità e dei taxi privati, con esiti che continuano a confermarsi deludenti anche a distanza di anni.
Così non è sorprendente scoprire dalla stampa finanziaria coreana che Kakao Mobility, l’unità di servizi per il ride hailing del colosso tecnologico nazionale Kakao Corp., sta pianificando di acquisire FreeNow, la piattaforma di servizi di taxi ancora controllata da BMW Group e Mercedes-Benz Mobility AG.
Il più grande fornitore di servizi di taxi in Corea del Sud sarebbe intenzionato con un’offerta da 200 miliardi di won ($153,9 milioni) ad acquisire la quota di controllo dell’80%, secondo fonti che hanno diretta familiarità con una cessione che attirerebbe tra gli altri società globali di servizi di ride hailing come Uber Technologies, l’indiana Ola Cabs e Gett.
FreeNow è uno dei principali fornitori di servizi di mobilità in Europa, gestendo servizi di taxi, car sharing, veicoli a noleggio privati, ed anche e-bike e monopattini elettrici in nove paesi tra cui Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Polonia e Irlanda. I suoi azionisti però hanno da anni ormai messo da parte la convinzione radicale dei precedenti CEO che rivali dei gruppi auto a gioco lungo sarebbero stati Uber o Didi.
Fondata come Mytaxi ad Amburgo nel 2009, è stata ribattezzata FreeNow nel 2019 quando BMW Group e l’allora Daimler AG hanno iniettato congiuntamente €1 miliardo nell’operatore di servizi di taxi e in altre quattro aziende collegate ad attività di servizi di mobilità.
Il maggior ostacolo alla finalizzazione dell’offerta di Kakao Mobility sarebbero gli attuali problemi legali con la filiale e la società madre in Corea del Sud, poiché lo scorso 13 novembre, il Chief Investment Officer di Kakao, Bae Jae-hyun, è stato incriminato dalla procura coreana per presunta manipolazione delle azioni per rilevare l’agenzia K-pop SM Entertainment, a cui si sono aggiunte incriminazioni questa settimana anche per il fondatore e presidente di Kakao, Kim Beom-soo e l’amministratore delegato Hong Euntaek.
Inoltre Kakao Mobility era stata multata dall’ente antitrust coreano per 27,1 miliardi di won lo scorso giugno, per aver discriminato i tassisti non iscritti ai suoi servizi a pagamento. Ma prima degli ostacoli di natura legale, la società aveva dato segno di voler espandersi, acquisendo la startup inglese attiva nel ride hailing Splyt a marzo, la sua prima acquisizione fuori dai confini nazionali.