MOBILITA

A Yokohama Nissan e DeNa danno il via ai test dei robo-taxi Easy Ride

I primi 300 clienti iscritti potranno chiamare con un’app e provare su un percorso di 4,5 chilometri il servizio Easy Ride (per ora con autista per gli imprevisti)

Come avevano promesso a dicembre dello scorso anno, oggi Nissan Motor Co., Ltd. e DeNA Co., Ltd. hanno confermato che il 5 marzo 2018 (e solo fino al 18 marzo) partiranno un test in condizioni reali e su strade pubbliche di Easy Ride, ovvero quello che le due aziende chiamano il loro servizio di mobilità robotizzato.

In termini comprensibili anche a chi sta leggendo in metropolitana, questo vuol dire che le due aziende giapponesi (che ci lavorano insieme da gennaio 2017) si immaginano nella prossima decade un futuro in cui i veicoli di Easy Ride possano andare senza nessuno a bordo a scuola a prendere i bambini.

O più realisticamente, se lo pensiamo applicato alla tendenza demografica attuale di Giappone o Italia, questi robo-taxi possano accompagnare i nonni (o noi) a fare le analisi. E magari nel tragitto ricordare loro in quale farmacia fermarsi a comprare le medicine.

Nissan ha spiegato di aver già trecento prenotazioni di persone interessate a fare parte del progetto-pilota, che avrà per teatro il distretto Minatomirai di Yokohama, nella prefettura giapponese di Kanagawa.

I clienti, come avrete immaginato, comunicheranno con i robo-taxi Easy Ride mediante una app, che all’inizio sarà solo in giapponese. Il servizio per ora sarà limitato ad un tragitto di 4,5 chilometri che partirà dalla sede centrale Nissan e arriverà fino ad un centro commerciale.

A ridurre l’estraniamento per i primi passeggeri dei robo-taxi ci sarà un autista-passeggero seduto al posto di guida. La legge giapponese non consente ancora ai veicoli autonomi di procedere col posto di guida vuoto, come invece avviene in Arizona coi primi robo-taxi di Waymo (l’azienda della Google-car).

Poiché i sistemi non sono ancora prossimi ad aver raggiunto la perfezione, la presenza può essere rassicurante. Peraltro ai giornalisti intervenuti al lancio Ogi Redzic, responsabile dei settori innovativi nell’alleanza franco-giapponese, ha fatto presente che la tecnologia dei robo-taxi Easy Ride avrà un vantaggio in termini di sicurezza ed affidabilità perché la maggior parte degli incidenti stradali ancora oggi sono determinati da errori umani.

Intanto una preoccupazione della tecnologia autonoma è che la connessione per collegare app, clienti, veicoli ed infrastruttura sia perfetta, il che con la rete cellulare 5G ormai vicina e quella cosiddetta 5G stand-alone (una 4,7G la si potrebbe definire) già in fase di collaudo, non dovrebbe essere un problema irrisolvibile.

Ricordava però il corrispondente giapponese della Associated Press che in una recente dimostrazione, l’app Nissan aveva avuto qualche problema a collegarsi con la sede centrale. Così come previsto dai programmatori era riuscita a dare indicazioni a chi ne chiedeva, ma ad un tratto si era rifiutata di indicare un negozio New Balance o di scarpe da tennis qualsivoglia come chi provava l’app aveva chiesto.

Verrebbe da pensare che Nissan nello spazio della tecnologia per la guida autonoma sia in ritardo rispetto a rivali americane come Waymo oppure come General Motors, che attraverso Cruise Automation sembra nel pacchetto di testa dei leader del settore.

Ma sottovalutare i giapponesi sarebbe un errore: come ricorda il caso del mercato dell’auto americano, nel quale non sono ovviamente entrati per primi, ma come sappiamo ci si sono inseriti e ci si trovano sempre più a loro agio.

E quanto al fatto che la tecnologia giapponese sia o meno in grado di reggere il confronto con quella della Silicon Valley, non sarà male ricordare che l’amministratore delegato di Uber ci tiene molto a tenersi vicino il gruppo Toyota.

Anzitutto perché si tratta di… un suo azionista. Ma anche perché non vuole correre il rischio di farsi scavalcare da chi prende la tecnologia come un terreno da curare e coltivare in modo permanente, non nel quale la storia finisce col primo raccolto.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Nissan Italia