Ford precede le case rivali nell’applicare il «geofencing» ai furgoni
Dal prossimo autunno sui furgoni Ford ibridi plug-in Transit e Tourneo disponibile modulo basato sul geofencing che automatizza il passaggio all’elettrico nelle ZTL
Come forzare i veicoli ibridi ricaricabili a funzionare esclusivamente a energia elettrica nelle città? BMW ha preceduto tutti al riguardo grazie a un sistema che dallo scorso marzo già riguarda i clienti alcune città dei Paesi Bassi, mentre FCA ha iniziato i test in casa, a Torino, con un certo numero di Jeep plug-in ricaricabili alle prese con la locale ZTL.
Anche Ford si è interessata a questa soluzione dedicandosi come le rivali a sviluppare una modalità basata sulla geolocalizzazione e su una barriera virtuale, appunto il geofencing: una soglia che fa scattare la propulsione a zero emissioni locali come fosse una cellula fotoelettrica.
Ma la casa dell’Ovale Blu si è dedicata non ad un sistema applicato ad auto passeggeri o a SUV: invece lo ha fatto col Transit Custom Plug-In Hybrid e per il pulmino Tourneo Custom Plug-In Hybrid, che offriranno l’opzione.
Il primo dei due dispone di una batteria di trazione da 13,6 kWh di capacità, che consente un range massimo di 56 chilometri di autonomia, mentre è di 53 chilometri l’autonomia del Tourneo Custom PHEV.
Con a bordo un motore elettrico e un’unità convenzionale, i veicoli ibridi ricaricabili si muovono a cavallo tra due energie e due qualità di emissioni (o assenza di emissioni). Se il primo non emette alcun gas di scarico, la diatriba rovente su questa categoria si incentra sul modo di essere sicuri che il veicolo usi esclusivamente la modalità elettrica quando attraversa aree densamente abitate o magari centri monumentali.
Ford ha lavorato con test a Londra, Valencia e Colonia per sviluppare un modulo che abilita appunto una funzione di geofencing sul suo Transit ibrido plug-in.
Basato sulla geolocalizzazione in tempo reale dell’utilità, il modulo blocca automaticamente il motore termico lasciando che il blocco elettrico spinga il veicolo da solo quando attraversa aree predefinite, appunto le ZTL o le aree cittadine a basse o ultra-basse emissioni.
La tecnologia sviluppata da Ford vorrebbe ispirare le autorità a trovare un modo per costringere questi veicoli a muoversi correttamente in città. Ma anche a favorire questi veicoli come favoriti per spostare i turisti o gli ospiti degli alberghi dei grandi centri o delle località storiche di tutta Europa.
Una curiosità del sistema Ford è che il guidatore dei furgoni può anche creare le proprie zone verdi sulla mappa per garantire il 100% di funzionamento elettrico sui perimetri di sua scelta anche dove non ci sia un divieto pubblico. Pensate all’utilità di questo sistema una volta varcato il cancello di una fattoria a produzione biologica, ad esempio.
Secondo il produttore, il modulo geofence (che sarà disponibile a partire dall’autunno 2020 e in Italia sui veicoli della gamma Custom Plug-In dall’inizio del 2021) può agire come una scatola nera.
Pertanto, le informazioni “crittografate” possono essere condivise, se necessario, con le istituzioni locali al fine di dimostrare che l’utilizzatore ha effettivamente rispettato le norme di una zona a basse emissioni.