V.E.

Gli scettici della mobilità elettrica non potranno più consolarsi su un’Harley

Per le difficoltà del mercato convenzionale delle due ruote, anche la leggendaria marca americana aprirà alla produzione di moto elettriche entro il 2020

Il mese di gennaio si è chiuso con una sorpresa che deve aver messo in crisi anche il più strenuo detrattore delle prospettive della mobilità elettrica. La Harley-Davidson, di cui da qualche anno si vociferava che stesse facendo le sue valutazioni sull’opportunità di produrre in serie una moto spinta dalle batterie, ha infatti ufficialmente confermato che ne metterà una in produzione.

Si tratta di una breccia così grande nei bastioni di quello che molti consideravano un bastione del fondamentalismo del motore endotermico che è clamorosa anche se i manager del marchio nero-arancio non hanno ancora fornito alcuna specifica tecnica ma solo indicato che debutterà nel giro di 18 mesi.

Harley-Davidson aveva lanciato un ballon d’essai nel 2014 con il concept elettrico LiveWire. Quel prototipo aveva una tipica accelerazione da veicolo elettrico, essendo in grado di affrontare in meno di quattro secondi lo 0-60 miglia orarie con cui gli americani valutano l’accelerazione.

Ma quel prototipo non aveva convinto per almeno due sue caratteristiche mal digerite. Da un lato il fatto che Harley-Davidson lo aveva provvisto di un rombo simulato per cercare di non sconvolgere i tradizionalisti e dall’altro l’autonomia di 55 miglia (appena 88 chilometri e solo mantenendo uno stile di guida cauto) non aveva fatto pensare a futuri sviluppi.

Ma esiste una crescente nicchia di mercato delle moto elettriche, conquistata da case come Zero Motorcycles e l’emiliana Energica anche grazie ad una autonomia che inizia a scoraggiare molto meno di prima i clienti potenziali.

Le difficoltà del mercato tradizionale (Harley-Davidson chiuderà una fabbrica nel Missouri) hanno fatto riconsiderare l’opzione elettrica. Con vendite convenzionali calate del 6,7% nel 2017, e una demografia sfavorevole alla moto convenzionale (tra i baby boomers sempre più aumenta il numero di chi è in età da… reumatismi), pare l’ora di cercare un pubblico alternativo.


Credito foto di apertura: slide da conference call Harley-Davidson