V.E.

Le batterie delle prossime Aston Martin RapidE saranno Williams

Un po’ di ossigeno per il reparto tecnologico della casa famosa per le vittorie in Formula 1, che ora punta su prodotti di nicchia

In Gran Bretagna la Williams Advanced Engineering, la cui casa madre è ben nota per il ricco palmarès in Formula 1, ha appena guidato un consorzio alla vittoria nell’Advanced Propulsion Centre Competition. L’APC è una iniziativa per incoraggiare e finanziare la creazione di una struttura produttiva britannica in grado di sfornare batterie innovative ad alte prestazioni e con piccoli volumi.

Al consorzio, oltre alla casa basata nell’Oxfordshire, hanno partecipato lo Unipart Group, l’università di Coventry, WMG, Productiv, MCT ReMan e The National Composites Centre. Il progetto si prefigge di aiutare una filiera nazionale a passare con successo da prototipi realizzati in numeri minimi ad una produzione vera e propria. In questo modo aumentando le possibilità dell’industria locale di sviluppare sistemi competitivi.

L’APC, che è un’iniziativa mista pubblico-privata, fornirà finanziamenti a programmi presentati ed approvati semestralmente, purché in grado di passare alla produzione effettiva. In ogni consorzio devono essere presenti almeno una piccola e media impresa, un fornitore auto ed un costruttore di automobili. Nel caso del programma annunciato dalla Williams, si tratta di un nome glorioso: Aston Martin.

Per la Williams Advanced Engineering, che finora realizzava in esclusiva le batterie per la Formula E, si tratta di un programma di una vera riscossa. Perché alle future monoposto elettriche, le nuove e più avanzate batterie saranno fornite dalla rivale McLaren. Inoltre per la supercar Aston Martin Valkyrie (all’inizio nota come AM-RB 001) invece dell’offerta Williams è stata scelta la croata Rimac Automobili.

Ma Aston Martin ha annunciato di voler produrre con la RapidE una vettura elettrica a 18 carati e questo programma è un buon supporto per il reparto tecnologico di Grove diretto da Craig Wilson. Al di là di quello che c’è scritto nella nota diffusa dalla casa britannica, c’è da sottolineare forse che il progetto vinto dal suo consorzio sembra proprio tagliato su misura per agevolare una partnership quanto mai necessaria con Aston Martin.

Se rileggete il primo paragrafo, l’APC intendeva aiutare chi era in grado di produrre “batterie innovative ad alte prestazioni e con piccoli volumi”. Si tratta quindi di un chiaro sostegno al matrimonio tra due glorie della manifattura locale. Ma anche di un supporto ad una strategia che su larga scala ben pochi perseguono. Come è noto a tutti quelli che si tengono aggiornati sul mondo delle batterie per auto, la corsa di tutti i maggiori produttori è a volumi sempre più grandi per sfornare prodotti a prezzi sempre più competitivi. Obiettivo: il crollo del prezzo del kWh.

A questo business plan non si sottrae alcuno dei nomi che puntano a essere protagonisti: da BYD a Samsung SDI, da LG Chem a Tesla/Panasonic. La strada diversa scelta da Williams Advanced Engineering sembra quindi più una necessità che una opzione tra molte. All’indubbio prestigio di fornire un prodotto magari eccellente ad una marca esclusiva come Aston Martin ben difficilmente potranno seguire produzioni in grado di far scendere i prezzi delle celle al ritmo al quale pensano i programmi della concorrenza su scala planetaria.

Anche programmi comparabili a quelli della Aston Martin RapidE come il progetto Porsche per la Mission E tendono sempre più a prevedere misure per mantenere i costi competitivi anche in un ambito di fascia alta come quello delle sportive. All’interno del gruppo Volkswagen in effetti i progettisti di Porsche ed Audi sono stati richiamati a collaborare quanto più possibile, una strategia che avrà come risultato una piattaforma comune per le sportive premium: la PEB.

C’è da attendersi che quello che vale per la piattaforma dentro il gruppo di Wolfsburg possa valere anche per le batterie ad alte prestazioni. Il che sicuramente potrà aiutare i bilanci alla voce e ricerca e sviluppo delle due marche. Un programma come quello britannico APC è un importante supporto, ma Williams Advanced Engineering avrà bisogno o di alleanze industriali oppure di lavorare al più presto con altre case di prestigio per restare a medio e lungo termine competitiva anche tra i fornitori di alta gamma.


Credito foto di apertura: sito ufficiale Williams