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Raquel Urtasun trapianta in Canada il “cervello” di Uber

L’Advanced Technologies Group apre a Toronto per accelerare sull’intelligenza artificiale applicata ai taxi autonomi

I mesi più difficili della storia di Uber non hanno fatto passare a Travis Kalanick la voglia di fare progetti. Né di continuare a spingere forte su quelli vecchi. Da tempo il manager della società di San Francisco non fa mistero della sua intenzione di arrivare tra i primi a mettere sul mercato una flotta di taxi autonomi. Per arrivarci il segreto risiede nei sistemi per la guida autonoma sui quali lavora il gioiello di Kalanick: l’Advanced Technologies Group.

Così mentre è ancora avviluppata nella causa con Waymo (che ha ereditato il progetto della Google car), Uber annuncia un colpo a sensazione. L’ATG crescerà grazie ad una nuova sede canadese. Non una scelta casuale, visto che a dirigerlo sarà Raquel Urtasun, che insegna alla università di Toronto ed è un punto di riferimento mondiale per intelligenza artificiale, apprendimento automatico e visione computerizzata.

Toronto non sarà una culla della guida autonoma come lo sono Silicon Valley e il Giappone o la Germania. Ma lo è per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, nella quale è stato pioniere all’università di Toronto il guru inglese Geoffrey Hinton, che da tempo lavora per Google Brain, pur senza aver mai lasciato i suoi ruoli accademici.

Il Canada ha dato un impulso al settore con la creazione del Vector Institute, co-fondato dalla Urtasun. Uber all’istituto ha contribuito con donazioni: adesso non sarebbe sorprendente se fosse destinato a fare da incubatore a ricerche e studi che finiranno in progetti dell’ATG.

Il Canada spera che l’ATG di Toronto diretto da Raquel Urtasun fermi la fuga dei cervelli specializzati in intelligenza artificiale

La professoressa Urtasun a TechCrunch ha detto che il suo lavoro sugli algoritmi di percezione, focalizzati sulla interazione tra veicoli autonomi ed ambiente, avevano ormai bisogno del riscontro delle strade aperte al traffico e che il passaggio alla operatività è possibile solo insieme ad una realtà industriale.

Se ATG finora significava soprattutto Pittsburgh, spostare il baricentro più a nord può essere un bene per Uber. Alleggerirà la pressione attuale sullo staff che ha avuto a che fare coi progetti passati sotto la leadership di Anthony Levandowski. Raquel Urtasun è figura di riferimento in campi molto diversi rispetto a quelli in cui eccelle Levandowski (soprattutto i sensori laser LiDAR al centro della causa con Google). Questo dovrebbe consentire all’Advanced Technologies Group di rifarsi una reputazione sui risultati futuri più che sulle grane passate.

Inoltre alle realtà accademiche ed istituzioni locali e federali canadesi la soluzione della crescita anche imprenditoriale del polo dell’intelligenza artificiale piace molto. Finora l’attrattiva della Silicon Valley aveva avuto gioco facile nel drenare i migliori cervelli e ricercatori man mano si affermavano e formavano nei centri d’eccellenza: uno di loro, Zoubin Ghahramani, già oggi è uno dei leader degli Uber Labs. Adesso l’alternativa di alto livello cresce.


Credito foto di apertura: blog Uber